Area 51 non è stata aperta al pubblico (e niente UFO o alieni)

Durante lo scorso fine settimana l’ormai celebre sito Il fatto quotidaino (con la “a” prima della “i“) è tornato a parlare di alieni e di Area 51. Sfruttando …

Durante lo scorso fine settimana l’ormai celebre sito Il fatto quotidaino (con la “a” prima della “i“) è tornato a parlare di alieni e di Area 51. Sfruttando la somiglianza del nome con il giornale Il fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio, siamo di fronte all’ennesimo tentativo di attirare un po’ di traffico con notizie del tutto infondate e dai toni sensazionalistici.

Con le solite affermazioni inventate, il fantomatico autore Alvaro Porfido ha deciso questa volta di chiamare in causa l’Area 51 negli Stati Uniti, annunciandone l’apertura straordinaria al pubblico nel periodo pre-elettorale. E, ovviamente, all’interno dell’area sarebbe stato mostrato ai visitatori il corpo di un alieno grigiastro, fotografato in presenza di una folla subito accorsa sul posto.

Per smascherare la bufala in casi come questo non occorrono particolari indagini, dal momento che già da mesi Il fatto quotidaino è diventato sinonimo di totale invenzione dei contenuti, così come il sito affiliato La Rebubblica (con una “b” al posto della “p“). Basta consultare la sezione degli articoli più letti per trovare l’annuncio del ritiro della patente a chi ha più di 60 anni, la notizia dell’apertura di un supermercato in cui è legale rubare e il reportage di una donazione milionaria al centro profughi da parte di un barbone che avrebbe vinto alla lotteria. Ufficialmente si tratta di notizie ironiche, ma più che divertire sembrano avere come effetto principale quello di acchiappare con l’inganno un po’ di click.

Spesso le notizie riportate sul sito chiamano in causa esperti e giornalisti del tutto inventati, ma i cui nomi sono scelti con intento sarcastico. Nel caso dell’ultima bufala, ad esempio, il ricercatore che farebbe da portavoce si chiama Michael Joke (ossia Michele Scherzo, Michele Burla) e l’opinionista si chiama Andrea Screzi, che secondo Bufale.net sarebbe un riferimento al giornalista Andrea Scanzi, già più volte è stato citato nelle bufale di Alvaro Porfido.

Scendendo nei dettagli del testo si trovano anche parecchi errori grammaticali e di battitura, segno con tutta probabilità che l’articolo è nato facendo un copia-incolla di pezzetti di altre bufale pubblicate in passato. Curioso è anche il fatto che in più occasioni si faccia riferimento all’America (“America, apre l’Area 51”, “il governo americano”) anziché agli Stati Uniti.

Infine, la foto. Secondo l’articolo si tratterebbe di uno scatto originale di un collaboratore del sito, ma in realtà proviene – come in molti altri casi – dal Museo ufologico di Roswell, situato in New Mexico negli Stati Uniti. La stessa immagine era già stata utilizzata da Il fatto quotidaino in occasione di una bufala sui musei vaticani, ma soprattutto è semplicissima da reperire attraverso una banale ricerca su Google. Spesso la foto a corredo dell’articolo viene scelta senza una particolare cura: le persone che si vedono sullo sfondo, in questo caso, sono poco credibili come pubblico sotto shock per la visione di un extra-terrestre, oltre a essere vestite alla moda di qualche decennio fa e a non avere alcun gadget hi-tech.

Fonte: Wired.it

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