Altro che flessibilità, l’Ue punta l’Italia: “Si prepari a più rigore sul debito”

Ecofin e Commissione europea mettono nell’angolo Padoan e Renzi: “Con i mercati instabili a rischio vulnerabilità i bilanci di 11 Paesi, che ora dovranno rispettare le regole europee”. …

Ecofin e Commissione europea mettono nell’angolo Padoan e Renzi: “Con i mercati instabili a rischio vulnerabilità i bilanci di 11 Paesi, che ora dovranno rispettare le regole europee”.

“Per un certo numero di paesi l’alto debito o un aumento dei livelli del debito pubblico continua a costituire una importante fonte di vulnerabilità che può generare rischi di bilancio se l’instabilità sui mercati finanziari dovesse aumentare”. È scritto nelle conclusioni dell’Ecofin. Il documento non cita paese per paese, ma si riferisce esplicitamente agli 11 paesi che fronteggiano un alto rischio di sostenibilità di bilancio a medio termine; e tra questi c’è anche l’Italia stando all’analisi della Commissione Ue. L’Ecofin riafferma “che l’aderenza alle regole di bilancio Ue inclusa la regola del debito è necessaria per assicurare livelli di debito sostenibili”.

Più esplicito è stato, invece, il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem: “C’è un gruppo di Paesi che sono a rischio di non rispettare gli obiettivi e che devono prepararsi a fare di più per rimanere rispettosi del patto”. Il capo dell’economia di Amsterdam ha poi aggiunto: “L’Eurogruppo ha appoggiato l’opinione della Commissione e tornerà sull’argomento sulla base delle previsioni di primavera. A maggio il tema sarà di nuovo nella nostra agenda”.

Padoan rintuzza

“Sì, c’è un rischio” che la flessibilità non venga accordata. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di una conferenza stampa al termine dell’Ecofin, rispondendo alle domande dei cronisti. “Stiamo dialogando molto bene – ha aggiunto – a livello tecnico con la Commissione. La valutazione non è un ‘prendere o lasciare’, ma una valutazione di punti a fronte dell’efficacia delle riforme e delle politiche. Finché non c’è la valutazione positiva, come sono convinto ci sarà, non possiamo dire che abbiamo concluso la conversazione”.

Ad ogni modo, “vedremo la lettera. Non mi sembra che il punto sia che ci chiedano qualcosa in più. Dobbiamo definire con la Commissione il quadro di finanza pubblica e politiche per la crescita per il 2016 in quanto la Commissione deve ancora sciogliere il nodo della flessibilità addizionale. Non è che ci chiedono qualcosa in più in cambio del giudizio”, ha spiegato Padoan.

Il titolare di via XX Settembre è tornato anche sul sistema bancario italiano. “È solido, sospinto da una serie di leggi che sono state approvate. Il governo ha messo in campo misure per lo smaltimento delle sofferenze, è un processo che sta andando avanti ma richiede tempo”, ha detto il ministro.

Opposizione all’attacco

“L’Europa boccia la politica economica del governo. Troppo debito, troppo deficit, al di là di tutte le chiacchiere sulla flessibilità. L’Eurogruppo e la Commissione dicono che Renzi ha sbagliato tutto, che deve fare una manovra correttiva nel mese di aprile e soprattutto in autunno, a ottobre, con la nuova legge di stabilità”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. “Renzi dovrà fare una manovra correttiva tra 40 e 50 miliardi di euro, perché ha buttato troppa polvere sotto il tappeto, pensiamo solo alle clausole di salvaguardia, 17 miliardi, pensiamo solo all’errore madornale, spaventoso di aver previsto una crescita nominale al 2,6%, quando se tutto andrà bene sarà a malapena della metà. Il che vuol dire – ha sottolineato l’economista – un buco da 20-25 miliardi di euro, più le clausole di salvaguardia”.

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