Agricoltura, Coldiretti: in Italia +200% dei terreni coltivati a canapa

Dal 14 gennaio è entrata in vigore la legge 242 del 2016, che prevede le “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”. Cresce …

Dal 14 gennaio è entrata in vigore la legge 242 del 2016, che prevede le “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”.

Cresce la coltivazione a Canapa sui terreni italiani ed è un piccolo ritorno al passato. Secondo la Coldiretti, negli ultimi tre anni si è registrato un aumento del 200 per cento dei terreni coltivati, spiegato dal fatto che è diventato una materia sempre più utilizzata. L’associazione parla di ‘canapa-mania’, tanto che a livello nazionale i suoli dedicati a questo tipo di coltivazione hanno raggiunto quasi i tremila ettari.

Dal 14 gennaio è entrata in vigore la legge 242 del 2016, che prevede le “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, mirata proprio al rilancio ed al sostegno di questo settore. “Dai tessuti alla pasta, dalla birra ai cosmetici, dalla carta ai saponi, dai biscotti al pane ma anche detersivi, vernici o addirittura mattoni, gli usi della canapa industriale sono molteplici.

La ricerca della naturalità nell’abbigliamento, nell’alimentazione e l’affermarsi di stili di vita più ecologici ha favorito la diffusione della canapa che è particolarmente versatile negli impieghi, ma anche a basso impatto ambientale, contribuendo alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità”, dice la Coldiretti.

Che poi lancia altri esempi: dalla canapa si ottengono eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia che, oltre a garantire un’alta capacità isolante, assorbono anche CO2, ma c’è pure il pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita. Numerosi poi gli impieghi in campo alimentare, dai biscotti fino al pane, dalla farina all’olio, le cui proprietà benefiche sono state riconosciute dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali. Dalla canapa si ricavano inoltre tessuti ottimi per abbigliamento e arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra.

“Il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori”, afferma il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese”.

Per l’Italia si tratta in realtà, rileva Coldiretti, di uno storico  ritorno per una coltivazione che fino agli anni ’40 era più che familiare tanto che il Belpaese, con quasi 100mila ettari, era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica). Il declino è arrivato per la progressiva industrializzazione che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche per la campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un’ombra su questa pianta.

Fonte: La Repubblica

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