Italia-Cina: il governo Meloni non userà il golden power per bloccare Pechino

Nessuno stop nella governance di CDP Reti, che possiede circa un terzo degli operatori italiani di rete elettrica e gas Terna e Snam. Lo scorso giugno Palazzo Chigi e Mef avevano imposto misure per frenare l’influenza della cinese Sinochem su Pirelli.

L’Italia non userà i propri poteri per frenare la presenza della State Grid Corporation of China nella propria società strategica di distribuzione dell’elettricità e del gas, di cui il gruppo controllato da Pechino detiene una quota del 35%.

La decisione segnala un approccio pragmatico da parte del Primo Ministro Giorgia Meloni nei confronti degli investimenti cinesi in Italia, dopo che la sua amministrazione lo scorso giugno ha imposto misure per frenare l’influenza della cinese Sinochem sul produttore di pneumatici Pirelli.

La banca statale italiana Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e la cinese State Grid rinnoveranno un patto parasociale il 27 novembre, descrivendo nei dettagli la governance di CDP Reti, che possiede circa un terzo degli operatori italiani di rete elettrica e gas Terna e Snam. Il rinnovo non attiverà il controllo del governo ai sensi della cosiddetta regolamentazione italiana del Golden Power volta a proteggere le risorse strategiche, hanno detto a Reuters tre fonti. State Grid ha acquistato da CDP nel 2014 la sua quota del 35% in CDP Reti.

Secondo le fonti, il rinnovo non implica cambiamenti nella governance di CDP Reti, che non attribuisce a State Grid alcun controllo sulla società della rete energetica. CDP Reti possiede una partecipazione del 29,85% in Terna, del 31,35% in Snam e di circa il 26% in Italgas, il più grande distributore di gas in Italia.

Fonte: Reuters

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