Timori per l’Italia, anello debole dell’eurozona

Un sondaggio del Financial Times indica Roma come l'economia dell'Unione Europea più a rischio di tutte le nazioni dell'area euro, per l'aumento dei costi di finanziamento del debito pubblico, considerando i previsti rialzi dei tassi della BCE.

Anno nuovo, stessa realtà di sempre: con il debito pubblico a 2,8 trilioni, in uno scenario di #stagflazione e tassi in rialzo, l’Italia è di fatto, come è sempre stato, l’anello debole dell’UE.

Un sondaggio del Financial Times indica Roma come l’economia dell’Unione Europea più a rischio di tutte le nazioni dell’area euro, per l’aumento dei costi di finanziamento dell’alto debito pubblico italiano (al 150% del Pil, record in Europa e nel mondo), considerando che la BCE per combattere l’inflazione ha in cantiere altri rialzi dei tassi. Ce la farà il governo di destra di Giorgia Meloni, con una coalizione litigiosa e a capo del MEF un ministro dell’economia grigio e senza coraggio come Giancarlo Giorgetti?

In sostanza il rialzo dei tassi d’interesse e l’inizio della riduzione del bilancio da parte della Banca Centrale Europea potrebbe avere effetti indesiderati per quei Paesi che hanno debiti particolarmente elevati.

Il Financial Times ha effettuato un sondaggio tra 10 economisti. Di questi, nove credono che l’Italia rischia di più degli altri Stati membri in termini di sostenibilità del debito, e per questo potrebbe affrontare una nuova crisi debitoria in stile 2011-2012.  Secondo gli economisti interpellati dal quotidiano inglese, Roma è “più a rischio di un sell-off non correlato nel mercato dei titoli di Stato”.

#attaccoallitalia

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