Orlando, strage in locale Lgbt: 50 morti. Killer Isis, ma Fbi non esclude omofobia

Una telefonata al 911 – il numero delle emergenze negli Usa – in cui ha giurato fedeltà all’Isis e al suo leader al Baghdadi. Poi l’ingresso in un …

Una telefonata al 911 – il numero delle emergenze negli Usa – in cui ha giurato fedeltà all’Isis e al suo leader al Baghdadi. Poi l’ingresso in un night club di Orlando, frequentato dalla comunità Lgbt per perpetrare la strage più grave della storia d’America provocata da armi da fuoco. L’intero Paese è sotto shock. Alla fine si contano almeno 50 morti e 53 persone ferite, di cui molte versano in gravi condizioni.

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A scuotere l’America è soprattutto lo spettro del terrorismo. Con lo Stato islamico che attraverso l’Amaq, la sua agenzia di stampa, ha rivendicato l’attentato definendo l’autore “un combattente” del Califfato. Il killer, ucciso dalla polizia, si chiama Omar Mateen, 29 anni, cittadino americano di origini afghane. Un profilo simile al killer di San Bernardino, originario del Pakistan, e ai fratelli autori dell’attentato alla maratona di Boston, le cui radici erano in Cecenia. E che sembra Omar abbia citato nella sua telefonata.

KILLER NOTO COME SIMPATIZZANTE ISIS – Si tratta di giovani in tutto e per tutto integrati nella società americana. Almeno così sembrava. Omar, nato a New York ed ex guardia giurata, viveva in una cittadina a quasi 200 chilometri dal luogo della mattanza, Fort Pierce. E in queste ore di febbrili indagini da parte dell’Fbi il confine tra l’atto di un folle che odiava i gay e quello di un “lupo solitario” radicalizzatosi all’Islam è ancora labile. Certo è che il killer era noto al Bureau: l’Fbi indagò due volte su di lui per terrorismo (e due volte fu interrogato, nel 2013 e nel 2014). Ma anche se fu inserito in una lista di presunti “simpatizzanti” dell’Isis, le indagini non proseguirono, come confermato da Ronald Hopper, un agente speciale dell’Fbi.

SCENE DI TERRORE – I testimoni raccontano di scene di terrore con la gente che urlava e il fuggi fuggi generale. Il killer impugnava un fucile d’assalto e una pistola, e portava con sé un ordigno. Un secondo congegno esplosivo sarebbe stato ritrovato nell’auto dell’uomo. La sparatoria, iniziata all’interno del locale, sarebbe poi continuata fuori, quando una guardia che lavorava nel club ha tentato di affrontare l’aggressore. Quest’ultimo si è ritirato nel retro e ha ripreso a sparare prendendo degli ostaggi. La polizia ha quindi deciso di intervenire ricorrendo a delle “esplosioni controllate” per farsi largo.

NOVE AGENTI PER FERMARE L’ASSASSINO – Almeno nove agenti hanno preso parte all’operazione che è terminata con la morte del killer. Uno degli agenti è rimasto leggermente ferito, mentre un altro si è salvato da un proiettile alla testa grazie all’elmetto. In serata, a sostegno della pista dell’omofobia, è arrivata un’altra notizia da Los Angeles, dove un uomo armato fino ai denti con fucili stile militare ed esplosivi è stato arrestato a Santa Monica, mentre era diretto al Gay Pride. Per gli investigatori non ci sarebbe alcun legame con la strage di Orlando.

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L’ex moglie: “Un violento e mentalmente instabile”

Un uomo violento, mentalmente instabile, che picchiava l’ex moglie anche per motivi futili, ma non un estremista religioso. Lo descrive così, chi lo conosceva bene, Omar Mateen, l’uomo che domenica 12 giugno è entrato nel club gay Pulse di Orlando, in Florida, ed ha sparato uccidendo 50 persone e ferendone 53.

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Una strage – la peggiore degli Stati uniti dagli attentati dell’11 settembre 2001 – che è stata rivendicata dall’Isis, dopo che lo stesso attentatore in una chiamata al numero di emergenza 911 ha dichiarato fedeltà al gruppo dello Stato islamico. Ma sulla matrice dell’attacco, gli inquirenti Usa stanno ancora indagando: non è stata ancora esclusa alcuna pista, compresa quella dell’odio nei confronti della comunità Lgbt, che nella notte ha ricevuto la solidarietà della comunità americana. Manifestazioni di sostegno alle vittime sono state compiute in tutto il paese: una veglia segnata da momenti di grande commozione ha avuto luogo anche ad Orlando. “Pochi mesi dopo esserci sposati ho conosciuto la sua instabilità, e ho visto che era bipolare, si arrabbiava per nulla”, ha spiegato l’ex moglie Sitora Yusufiy fuori dalla sua casa a Boulder, in Colorado. “Dopo qualche mese, ha iniziato ad abusare fisicamente di me… non mi permetteva di parlare con la mia famiglia, mi teneva in ostaggio”.

Yusufiy, che aveva conosciuto Mateen online e lo aveva sposato nel 2009, ha detto che l’ex marito – cittadino americano di origine afgana – era un praticante musulmano ma “non aveva mai mostrato segni di radicalizzazione”. Era però “mentalmente instabile e malato” e in passato aveva fatto uso di steroidi anabolizzanti.

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Il presidente Barack Obama ha definito l’attacco un atto di “terrore” e di “odio”. L’inquilino della Casa Bianca ha evitato di parlare di attentato di matrice islamica e questo ha provocato le feroci critiche del candidato repubblicano alle presidenziali, Donald Trump, che ha chiesto le dimissioni immediate del presidente. Parole di forte condanna sono arrivate dai leader di tutto il mondo. In un comunicato della Santa Sede, il Papa ha lamentato la tragica perdita di vite umane. L’attacco – definito “una manifestazione di follia omicida e di odio insensato” – ha “causato a Papa Francesco, e in ognuno di noi, i sentimenti più profondi di orrore e di condanna”. “Noi tutti speriamo che si possa trovare il modo, nel più breve tempo possibile, di individuare e contrastare le cause di tale violenza terribile e assurda in modo efficace”.

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9 commenti

  1.   

     

     Cara Consuelo…io aggiungo : …La ditta per cui lavorava Maaten, la multinazionale Britannica G4S, oltre ad infiltrare messicani OTM negli Usa, opera in Israele, gestendo 5 prigioni e centri di interrogatorio per detenuti politici soggettti a torture. Per questo la SITE di Rita Katz e’ cosi’ informata. Anche la G4S ha cambiato nome dopo l’11 Sept.: si chiamava Securicor e gestiva 2 dei tre Aeroporti da cui partirono i dirottatori, insiema alla ICST Israeliana, con ottimi risultati…!!
    Dal 2014 gestiscono pure il carcere di Guantanamo, in cui 150 sono detenuti senza processo e senza accuse precise. Comprendo ora come la Difesa degli Americano sia affidata ad Agenzie Paramilitari, straniere, e si possano abbattere Torri come i Birilli del Booling.
    Come la Site, e’ l’Organizzazione che costruisce la realta’ per conto di Washington,( Nuland)  col monopolio delle notizie su Isis e Medioriente, sia per impaurre l’opinione pubblica, sia per stimolare nuove guerre…con le ultime tecnologie mediatiche, attori e studi per le riprese.
    Ora chiediamoci solo: come puo’ l’America condurre Guerre di Civilta’ e Democrazia, se non le possiede..??

  2.   

    Stranezze ce ne sono e a iosa. Comunque leggi questo articolo
    Orlando shooter: deeper hidden ties to the FBI?
    https://jonrappoport.wordpress.com/

    Originariamente inviato da Mulder:


     

    Incongruenze sulla sparatoria di Orlando: Come appassionato di armi ho rilevato diverse stranezze. Si legge che l’arma usata era un AR15, la copia del famoso M16 del Vietnam, che, per uso civile non puo’ sparare a raffica. Tutti hanno parlato di raffiche , ma da un audio si distinguono bene i colpi rapidi ma in ” singolo” . Difficile fare tale carneficina con tale arma anche con due ore a disposizione. Quanti caricatori da 20 colpi aveva? Era solo a portare tutto l’armamento? Ma quale accanimento per commettere tale strage?  Quanti sono invece quelli uccisi dalla Polizia?  Perche’ hanno impiegato 3 ore prima di intervenire, se avvertiti prima per telefono? Perche’ sono intervenuti solo 9 Poliziotti? Dov’era la security del Locale? Perche’ nessua intervista coi sopravvissuti? Perche’ uno  noto alla FBI, puo’ andare a comprare un’ arma da guerra?? Perche’, come sempre il giorno dopo le stragi, le Azioni degli armaioli si impennano. Nella mattina di ieri,le azioni di Smith & Wesson e di Sturm Ruger sono risalite dell’ 11% e del 9,6%. Negli ultimi 5 anni le azioni delle 2 Aziende , hanno superato l’Indice medio S&P 500. salito del 61% : Le azioni di Smith&Wesson sono cresciute del 600%, mentre quelle di Sturm Ruger del 200%. Gli analisti dicono che gli Americani, ad ogni strage acquistano Armi per sentirsi sicuri… ( Vantaggi collaterali!!) Ed allora, occorre incrementere le 372 stragi del 2015, in qualche modo no?  Il Business e’ il business…capperi..!!  Vaiii  S & W…!!

     

  3.   

     

    Incongruenze sulla sparatoria di Orlando:
    Come appassionato di armi ho rilevato diverse stranezze. Si legge che l’arma usata era un AR15, la copia del famoso M16 del Vietnam, che, per uso civile non puo’ sparare a raffica. Tutti hanno parlato di raffiche , ma da un audio si distinguono bene i colpi rapidi ma in ” singolo” . Difficile fare tale carneficina con tale arma anche con due ore a disposizione.
    Quanti caricatori da 20 colpi aveva? Era solo a portare tutto l’armamento? Ma quale accanimento per commettere tale strage?  Quanti sono invece quelli uccisi dalla Polizia?  Perche’ hanno impiegato 3 ore prima di intervenire, se avvertiti prima per telefono? Perche’ sono intervenuti solo 9 Poliziotti? Dov’era la security del Locale? Perche’ nessua intervista coi sopravvissuti?
    Perche’ uno  noto alla FBI, puo’ andare a comprare un’ arma da guerra??
    Perche’, come sempre il giorno dopo le stragi, le Azioni degli armaioli si impennano. Nella mattina di ieri,le azioni di Smith & Wesson e di Sturm Ruger sono risalite dell’ 11% e del 9,6%. Negli ultimi 5 anni le azioni delle 2 Aziende , hanno superato l’Indice medio S&P 500. salito del 61% : Le azioni di Smith&Wesson sono cresciute del 600%, mentre quelle di Sturm Ruger del 200%. Gli analisti dicono che gli Americani, ad ogni strage acquistano Armi per sentirsi sicuri… ( Vantaggi collaterali!!)
    Ed allora, occorre incrementere le 372 stragi del 2015, in qualche modo no?  Il Business e’ il business…capperi..!!  Vaiii  S & W…!!

  4.   

     Primi elementi sospetti sulla strage di Orlando
    Traduzione e sintesi: Luciano Lago
     
    http://www.controinformazione.info/primi-elementi-sospetti-sulla-strage-di-orlando/
     
    Mentre tutti i media forniscono una versione univoca sulla strage di Orlando: “Estremismo cresciuto all’interno degli USA”, hanno scritto, “atto di terrorismo di un fanatico isolato”, “lupo solitario fanatizzato dall’ISIS”, qualche sospetto sulla versione ufficiale inizia ad emergere. Secondo Obama, non c’e’ alcuna prova chiara che il killer di Orlando sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto piu’ ampio. Il presidente americano – che ha parlato dallo Studio Ovale al termine di un briefing con Fbi e antiterrorismo – ha spiegato che il killer sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in internet.
     
    In un  suo discorso di qualche giorno prima, Obama aveva  detto: “Ho appena partecipato ad una riunione in cui mi hanno detto che abbiamo cittadini USA che visitano i siti web  dello Stato Islamico, pur vivendo loro qui negli Stati Uniti e  pur essendo  cittadini nord americani. E se se questo ci consente di metterli nella lista di esclusione aerea, per quello che riguarda le linee aeree. tuttavia, è colpa dell’Association National del Rifle,se non possiamo proibire loro di acquistare armi da fuoco”.
    “Se qualcuno è un riconosciuto simpatizzante dello Stato Islamico e vuole entrare in un negozio di armi o visitare una fiera di armi e comprare la quantità di armi e munizioni che vuole, nessuno gli può proibire questo. E tutto questo avviene nonostante il fatto che l’FBI sappia chi è questa persona”.
    Curiosamente, 4 giorni dopo questo discorso, è avvenuto un attentato portato a termine da un simpatizzante dello Stato Islamico, interrogato tre volte dall’FBI e che si era recato ad un negozio di armi per acquistare un fucile d’assalto per realizzare una strage. Molti degli elementi, come quelli che paventava Obama, nel suo discorso dell’8 di Giugno nel Teatro Lerner di Elkhart, nell’Indiana, si sono esattamente avverati. Una coincidenza? Tutto questo risulta estremamente conveniente per facilitare il programma di disarmo della popolazione nordamericana spinto fortemente  dall’Amministrazione Obama…
     
    Un testimone della strage afferma che ci sarebbe stato un secondo cecchino nella discoteca
    Un tale Janiel González, presente sul luogo della strage, ha riferito ad un giornale che si era accorto del fragore di due armi da fuoco nel corso della strage. “Sono abbastanza sicuro che c’era più di un cecchino. Ho udito due armi che sparavano allo stesso tempo”. Il testimone afferma di aver ascoltato i colpi di un’altra pistola da una direzione diversa, per cui ci si domanda se vi erano due uomini armati.
    Gonzales ha riferito che “tutti noi si siamo buttati a terra cercando di trovare un posto da cui fuggire. Ho guardato alla mia destra ed ho visto gente che passava da sotto alcune tende e abbiamo trovato una porta”. Tuttavia la porta era stata bloccata da un uomo, Non era sicuro che fosse un elemento delle sicurezza del club o di un complice degli uomini armati. Vi erano 50 persone che stavano cercando di saltare uno sopra l’altro tentando di uscire dal locale. C’era un individuo che manteneva la porta e non ci lasciava uscire e ci diceva: “Rimanete dentro, rimanete all’interno”. Nel frattempo il cecchino si avvicnava alla porta e tutti erano presi dal panico e la gente si spingeva e gridava: lasciateci uscire!” Gonzales, nel suo primo pensiero, dice che si trattava di un crimine di odio. “Questo tipo stava cercando di impedire che la gente fuggisse, Forse lui ed il killer stavano lavorando insieme”, ha detto.
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    …..ecc………..

     

  5.   

     

    Consuelo.. e’ un’altra strage americana come da copione, anche se in un locale gay e non in una scuola. Nel 2015 sono state 372 con 367 morti.
    Omar lavorava presso una “security company” la GS4, che inoltre trasporta di nascosto immigrati illegali dal confine del Messico a Phoenix, definiti dal Dipartimento Other Than Mexican (OTM).
    Nato negli Usa, da emigrati Afgani, e’ rimasto sensibile a certe caratteristiche americane , come la violenza individuale, l’eroe solitario, il possesso di armi e l’omofobia. Tutto in regola per una strage di gay che offendono un Islam di fantasia costruito dai media e benpensanti.
    Nulla di strano, solo bazzecole al confronto dei massacri in nome della democrazia. Obama ha scordato i militari morti in Afganistan, piu’ di 2.000, vittime del Terrorismo di Washington, col quale nessun beneficio ha portato al paese, se non queste conseguenze…

  6.   

    Orlando
     
    L’agente speciale FBI Ronald Hopper, ha detto che il Federal Bureau of Investigation si è occupato di Mateen due volte: una volta nel 2013 dopo aver fatto commenti aggressivi ai colleghi   e poi l’anno successivo . Il suo nome stato accostato ad un americano radicale, che è diventato un attentatore suicida in Siria.
    Hopper ha detto che l’FBI  ha stabilito che non era una minaccia e ha archiviato il fascicolo.
    http://www.telesurtv.net/news/El-asesino-de-Orlando-FBI-lo-entrevisto-3-veces-y-lo-dejo-ir-20160613-0002.html
    A quanto pare non c’è solo la polizia e i servizi segreti francesi che fanno acqua da tutte le parti, ma pure l’FBI
     

  7.   

    False Flag – Sotto Falsa Bandiera
     
    Il saggio “False Flag – Sotto Falsa Bandiera” di Enrica Perucchietti (Arianna Editrice, 2016) fa una rassegna dei casi di “terrorismo sintetico” storicamente accertati e di quelli che sollevano dubbi sulle reali dinamiche degli eventi. Di seguito la Prefazione che apre il libro, a cura di Pino Cabras.
    Buona lettura.
     
    PREFAZIONE di Pino Cabras
    http://pino-cabras.blogspot.it/2016/06/false-flag-sotto-falsa-bandiera.html
     
    PREFAZIONE di Pino Cabras
    Da sempre il potere proclama dei valori, attraverso i quali si legittima, ma li nega con una parte delle sue azioni, con le quali si rafforza. È una questione che si ripropone nel corso del tempo. Niccolò Machiavelli affermava del Principe che «è molto più sicuro essere temuto che amato, quando si abbia a mancare dell’uno de’ dua». Parlava di un potere che all’occorrenza non esitava a mostrare senza maschera la sua faccia più crudele, e guai ai vinti.
     
     
     
    Nella variante moderna il potere vuol farsi amare dal popolo promettendo la democrazia, ossia il potere del popolo, ma usa ugualmente la paura come strumento di governo, solo che ha bisogno di attribuire ad altri l’intento di causarla, attraverso atti spesso eclatanti. Ecco dunque le “false flag”, aggressioni ricevute sotto falsa bandiera, attentati terroristici da addossare a nemici veri o inventati, contro i quali scatenare l’isteria dei propri media, che a sua volta trascina interi popoli.
     
     
     
    Le false flag aiutano il nucleo più interno del potere a conquistare sufficiente consenso per imporre la disciplina dettata dalla paura. Gli diventa più facile restringere le libertà, neutralizzare e disperdere il dissenso, pur esibendo ancora agli occhi dei popoli i simulacri delle vecchie costituzioni. Come diceva il maiale Napoleone nella Fattoria degli animali di Orwell: «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». E oggi i governanti sembrano dirci: «Tutte le libertà sono in vigore, ma alcune sono meno vigenti delle altre».
     
     
     
    Il prezzo da pagare può essere altissimo. Il preavviso passa attraverso i secoli e ci viene da uno dei padri costituenti degli Stati Uniti d’America, Benjamin Franklin: «chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza».
     
     
     
    Il libro che avete in mano ricostruisce una serie impressionante di vicende diverse, attribuibili a differenti Stati e legate a circostanze storiche non sempre connesse direttamente fra di loro, ma accomunate da un metodo che sembra essere uno strumento essenziale della moderna “arte di governo”. Enrica Perucchietti entra in dettaglio sui misteri e le scoperte che rivelano da un’altra prospettiva decine di incidenti militari, attentati, azioni terroristiche: di fronte a tanti gialli politici per i quali i governi forniscono su due piedi spiegazioni piatte, sprovviste di profondità, riduttive, banali, riferite a killer solitari e a gruppi isolati che non godrebbero di indecenti connivenze dentro gli apparati dello Stato fra chi potrebbe bloccarli, l’autrice del saggio fa invece affiorare indizi, prove, collegamenti clamorosi, fino a raccontare le storie che la censura di tipo moderno aveva eclissato in mezzo alla sua immensa produzione di notizie inutili.
     
     
     
    Perciò viene citato regolarmente il saggista statunitense Webster Tarpley, che ha coniato un concetto efficacissimo per descrivere questo sistema, ossia «terrorismo sintetico», che altro non è che «il mezzo con cui le oligarchie scatenano contro i popoli guerre segrete, che sarebbe impossibile fare apertamente. L’oligarchia, a sua volta, ha sempre lo stesso programma politico […] Il programma dell’oligarchia è di perpetuare l’oligarchia».
     
     
    In tante pagine il vostro sguardo potrà posarsi su un secolo intero di vicende storiche innescate o favorite dalle flase flag, fino a notare come…………………………..
    ……………………….
    …………..ecc………………..
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  8.   

    Conferma ufficiale?
    Lo Stato islamico conferma la rivendicazione per l’attacco avvenuto in un gay club diOrlando, in Florida, costato la vita a 50 persone. La rivendicazione arriva dall’emittente ufficiale del gruppo jihadista, radio Al-Bayan.
    http://www.ilgiornale.it/news/mondo/orlando-lisis-rinvedica-strage-1270900.html

  9.   

    L’FBI non esclude l’omofobia! Certo molto più facile che ammettere un attacco terroristico.
    Comunque per certi quotidiani italiani un colpevole c’è: Trump
    Tutta colpa di Trump, delle pistole e del suprematismo bianco. Un bestiario dei giornali italiani su Orlando
    Da Repubblica, al Corriere della Sera, passando per l’Unità. La solita narrativa dominante con cui la stampa italiana commenta la strage della Florida
    http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/06/13/strage-orlando-terrorismo-islam___1-v-143173-rubriche_c108.htm