UK, terrorismo: strage di un kamikaze ISIS a Manchester al concerto di Ariana Grande. Decine di morti

Un kamikaze si è fatto saltare in aria a Manchester lunedì sera, al termine del concerto della pop star Ariana Grande, gettando il Regno Unito nel terrore a …

Un kamikaze si è fatto saltare in aria a Manchester lunedì sera, al termine del concerto della pop star Ariana Grande, gettando il Regno Unito nel terrore a due settimane dalle elezioni politiche dell’8 giugno. Nell’arena della città inglese, una struttura da oltre 21mila posti, gremita di teenager, sono morte 22 persone, fra cui anche bambini. 120 i feriti: 59 sono stati portati in ospedale, gli altri sono stati curati sul posto.

Funzionari dell’intelligence degli Stati Uniti confermano che l’autore dell’attentato suicida è Salman Abedi, 22 anni, britannico di origini libiche, figlio di rifugiati in fuga dal regime di Gheddafi e ora tornati nel loro Paese, che secondo le informazioni degli agenti Usa avrebbe viaggiato da Londra a Manchester in treno.

«Si è servito di un ordigno rudimentale ed è morto detonando la bomba».

Il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins, ha sottolineato che non verranno resi noti altri dettagli perché Abedi non è stato ancora identificato dal coroner.

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La rivendicazione dell’Isis

L’uomo avrebbe agito da solo, ma in mattinata sono state fermate tre persone che sarebbero legate all’attentato. L’Isis lo ha rivendicato, affermando che «uno dei soldati del Califfato è riuscito a posizionare ordigni esplosivi in mezzo a un raggruppamento di crociati nella città britannica di Manchester. Per chi venera la Croce e i loro alleati il peggio deve ancora venire. Sia lode al Signore». Nel comunicato rilanciato dall’agenzia Amaq non si parla quindi di kamikaze e si parla di un bilancio di 30 morti e 70 feriti.

Livello di allerta «critico»

In serata, il livello di allerta terrorismo in Gran Bretagna è stato elevato da «grave» a «critico», il livello massimo che equivale all’aspettativa di un nuovo attacco «imminente»: a darne l’annuncio in serata la stessa primo ministro Theresa May, dopo aver riunito il Cobra, il comitato d’emergenza.

CHE COSA SAPPIAMO SULL’ATTENTATO:  

– A compiere l’attacco è stato un kamikaze: Salman Abedi, 22 anni  

– Tre gli arrestati, sarebbero collegati all’attacco  

– Il bilancio è di 22 morti  

– Tra le vittime ci sono bambini, fra cui una di 8 anni  

– Altre 59 persone ferite sono state ricoverate in 6 ospedali dell’area  

– L’Isis ha rivendicato l’attentato  

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Almeno 19 persone sono morte e 59 rimaste ferite in un’esplosione ieri sera durante il concerto della pop star Ariana Grande all’Arena di Manchester, in Inghilterra.

Il capo della polizia di Manchester Ian Hopkins, citato dalla Bbc, ha detto che l’uomo che ha attaccato la Manchester Arena “è morto sulla scena dopo aver attivato l’esplosivo”. Hopkins ha aggiunto che stanno cercando di capire se l’uomo abbia agito da solo o meno.

L’esplosione nel foyer al termine del concerto

La struttura, la più grande arena indoor d’Europa, con una capienza di oltre 21.000 posti, era affollata soprattutto di giovani e giovanissimi. In un primo momento si è parlato di due o più boati, poi è stata confermata una sola deflagrazione, avvenuta verso le 22,30 nella zona del foyer, non lontano dalle biglietterie, subito fuori dall’area degli spalti.

 

Immagini registrate da testimoni oculari hanno mostrato scene di terrore, con urla seguite dal fuggi fuggi generale. Mentre la polizia accorreva in forze e così pure i mezzi di soccorso.

Manchester, il momento dell’esplosione al concerto di Ariana Grande

La gente lascia la Manchester Arena

 

La polizia ha subito comunicato su Twitter di essere intervenuta per «un grave incidente» e in un successivo messaggio, ha confermato la presenza di morti e feriti e invitato la gente a non avvicinarsi al palazzetto.

La polizia conferma le indagini con 007

La polizia britannica sta trattando quanto accaduto ieri sera alla Manchester Arena come «un atto di terrorismo», ma non fornisce per ora altri dettagli in attesa di avere «un quadro più preciso» dalle indagini. Lo ha detto il capo della Great Manchester Police, Ian Hopkins, in una dichiarazione notturna ai media, senza confermare per ora l’ipotesi di un’azione terroristica suicida avanzata da funzionari Usa e limitandosi a ribadire il bilancio di almeno 19 morti e «circa 50» feriti.

Hopkins ha invitato quindi la popolazione a rimanere «vigilante», ha assicurato il massimo impegno investigativo in collaborazione «con le agenzie d’intelligence» e ogni sforzo per assistere i feriti e le famiglie delle vittime e ha reso noto un numero di emergenza per ottenere informazioni.

Le immagini della fuga all’interno della Victoria Station

 

È il peggior attacco in Regno Unito da 2005

L’attentato alla Manchester Arena è il peggiore nel Regno Unito dal 7 luglio del 2005 quando una serie coordinata di attacchi suicidi, portati a compimento da 4 terroristi islamici britannici uccise 52 persone lasciando in terra 700 feriti.

Misure di sicurezza rafforzate sul sistema di trasporti britannico: treni ferroviari e della metro saranno sottoposti a speciali misure di prevenzione e i pendolari dovranno probabilmente attendersi ritardi, ha fatto sapere un responsabile della polizia di Trasporto britannico. A Manchester continua a rimanere chiusa Victoria Station, la stazione metro più vicina alla zona dove è avvenuta l’esplosione, dove il servizio rimane interrotto o sospeso

L’arrivo dei soccorsi alla Manchester Arena

 

May: “Orribile attacco”. Sospesa la campagna elettorale britannica

Stiamo lavorando per accertare i dettagli completi di quello che la polizia sta trattando come un orrendo attentato terroristico». Così Theresa May ha commentato la strage alla Manchester Arena. La premier britannica ha anche deciso di sospendere la campagna per le elezioni anticipate in calendario il prossimo 8 giugno in Gran Bretagna.

Ariana Grande: “Mi dispiace, non ho parole”

Attraverso un suo portavoce, la pop star americana Ariana Grande, idolo dei teenager per il ruolo di Cat Valentine nelle sit-com di successo di Nickelodeon Victorious e Sam & Cat, ha detto di stare bene e su Twitter ha scritto: «Spezzata. Dal profondo del mio cuore. Mi dispiace davvero tanto. Non ho parole».

 

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16 commenti

  1.   

     

    Mi chiedo come si dovrebbe vestire un terrorista per non destare sospetti…visto che  li conoscono molto bene, li riprendono con le telecamere, neri, incappucciati e lo zaino in spalla!! 
     
    Gli mancava solo la Bandiera nera dell’ISIS ? Forse.. ma questo tipo di intelligence per chi lavora?
    Se non seguono quelli che ben conoscono..figuriamoci gli sconosciuti… Incredibile..!! 

  2.   

     
    L’attentatore di Manchester era vicino ai servizi segreti inglesi
     
    http://www.controinformazione.info/lattentatore-di-manchester-era-vicino-ai-servizi-segreti-inglesi/
     
    Contrariamente alla stampa o ai genitori, Salman Abadi Labidi, presunto attentatore suicida di Manchester, non era un profugo, ma aveva beneficiato di uno dei tanti programmi speciali di protezione dei servizi segreti inglesi.
     
    Salman era nato da genitori libici a Manchester nel 1994. Suo padre, Ramadan Abadi, era un ufficiale dei servizi segreti libici, prima di essere reclutato dagli inglesi. La sua copertura fu bruciata accidentalmente da un parente della moglie, Samia Tabal, poco dopo il fallimento di una vasta cospirazione dell’esercito libico per uccidere Muammar Gaddafi.
     
     
    Quest’ennesima congiura contro Gheddafi innescò non solo una delle più grandi purghe nei servizi di sicurezza, ma la dissoluzione delle Forze Armate libiche, sostituite da ciò che Gheddafi chiamò “popolo in armi”, concetto vagamente ispirato ai sistemi svizzeri e svedesi di difesa logistica e che si rivelerà fatale nel 2011, quando la Libia fu attaccata dalla NATO. Fu il servizio segreto inglese che si occupò dell’esfiltrazione o fuga della famiglia Abadi dalla Libia. Ufficialmente, Abadi fuggì dalla dittatura di Gheddafi rifugiandosi nel Regno Unito.
     
    Gli Abadi risiedettero prima a Londra, prima di trasferirsi nel sobborgo di Manchester dove risiedette per oltre un decennio. Come molti giovani delle periferie delle città europee, Salman crebbe senza riferimenti e mostrò particolare entusiasmo verso la cosiddetta “primavera araba” al punto di voler unirsi ai ribelli libici. Ciò naturalmente attirò subito l’attenzione dei servizi segreti inglesi responsabili della perlustrazione della periferia cercando candidati disposti a sacrificarsi in battaglia contro i nemici di Sua Maestà, in nome di Allah.
     
    L’attentatore suicida che ha colpito il concerto pop di Manchester ha causato 22 morti e 50 feriti, secondo un rapporto delle ultime ore.
     
    La polizia inglese rivelava rapidamente l’identità del presunto terrorista, suggerendo che non fosse solo conosciuto, ma supervisionato dagli agenti che seguivano l’ambiente da cui proveniva.
     
    Questi dettagli non sono stati trasmessi dai media europei e probabilmente non lo saranno mai. La ragione di Stato lo chiede.
     
     
    Fonte: Strategika 51
     
     
    Traduzione di Alessandro Lattanzio
     

  3.   

    Grazie Consuelo, leggo sempre con interesse i tuoi commenti. Dall’articolo emerge anche il motivo per cui il papa sembra molto arrabbiato con i costruttori( anche se fa confusione con i nomi) del muro. Per l’espansione del cattolicesimo in america del nord la migrazione dal messico sembrerebbe basilare. Insomma è sempre tutta una questione di numeri, voti, eucarestie dispensate. Ormai con questi attentati mensili, per non dire giornalieri riguardo al pianeta, si deve noi tentare di integrarci con il loro modo di  vivere e pensare, sono sempre alla ricerca di qualche idea per la mia personale integrazione ad un gruppo etnico fra tutti quelli che ci invadono.
    In Cina ancora a marzo 2014 , pensate che per noi sembra medio evo in quanto alla strage di Charlie Abdou mancava ancora un anno, l’attentato alla stazione di Kunming portò in pochi minuti a un massacro di 33 morti e 150 feriti solo con 8 uomini armati di coltello modello kabobo, in Cina è considerato il loro 11 settembre. Quindi non c’è pace per chi importa questo genere di religione violenta e incivile.

    Originariamente inviato da Consuelo: Nerio, ti segnalo questo articolo che ho appena terminato di leggere ALCUNE OSSERVAZIONI SULLE GEOPOLITICA DELLA CHIESA CATTOLICA http://katehon.com/article/some-remarks-geopolitics-catholic-church
     

    Originariamente inviato da nerio: DEMOGRAFIA, ECCO IL VERO TERROREdi Mario Adinolfi Volete sapere perché Salman Abedi, 23 anni, si è fatto saltare in aria uccidendo 22 suoi coetanei o giù di lì (molto giù, c’è anche una bambina di 8 anni tra le vittime)? Non andate a indagare i suoi legami con il fondamentalismo islamico, inutile andare a studiare la rituale rivendicazione dell’Isis. Studiate la demografia. Ecco, capite quella. Perché o capiamo o moriamo.   In Inghilterra la trentina di scuole sottoposte alla giurisdizione della Church of England, la chiesa anglicana, istruisce in maggioranza assoluta studenti musulmani. Alla Staincliffe Junior School di Batley il 98% degli studenti proviene da “un ambiente islamico”. Alla Saint Thomas in Werneth che si trova a Oldham non c’è neanche uno studente, neanche uno, disposto a definirsi “cristiano”. Sapete dov’è Oldham? A pochi chilometri da Manchester, città dove interi quartieri sono in mano all’Islam. E non sono quartieri nobili, snob e chic. Non ci sono i pub dove ubriacarsi ogni sera di birra a fiumi chiamando tutto ciò “civiltà”. Ci sono tre milioni di islamici in Inghilterra, vent’anni fa erano la metà, poiché hanno un tasso riproduttivo triplo rispetto ai bianchi wasp, tra meno di mezzo secolo saranno più dei cristiani. La demografia è una scienza esatta ed ha già emesso la sua sentenza ed è inappellabile. La stragrande maggioranza di quei tre milioni è molto legata alla religioni ed è praticante. La stragrande maggioranza dell’Inghilterra cristiana ha dimenticato la religione, la irride, s’è ritrovata con le donne vescovo anglicane e i matrimoni gay benedetti in chiesa, così che le chiese sono vuote e al loro posto ci fanno i supermercati. Le politiche di integrazione? Come in Francia sono completamente da bocciare. Esistono nelle città quartieri in mano all’Islam: a Manchester più che altrove, ma anche a Birmingham, nella stessa Londra dove i musulmani sono già più di un milione ed è, come è noto, di religione islamica anche il sindaco. E allora il 22 marzo l’attacco a Westminster, il 22 maggio l’attacco a Manchester: 5 morti lì, 22 morti ieri e tutto sommato è persino poco perché la bomba demografica è innescata da tempo e non può che esplodere. No, non dobbiamo temere il terrorismo più di tanto. Ci faranno fuori dalle nostre città con l’arma più potente che hanno: la natalità. Quando il dittatore turco Erdogan ha voluto dare un segnale di guerra ai milioni di islamici turchi sparsi in tutta Europa, non li ha incitati alla jihad. Ha dato un ordine più comprensibile e semplicemente eseguibile: “Fate cinque figli ciascuno”. Ecco, la curva demografica è servita, incrocia la nostra fatta da un figlio per donna e milioni di aborti all’anno nel continente europeo perché così crediamo di salvaguardare il nostro diritto alla macchina nuova e all’aperitivo, al divertimento dell’adolescenza imperitura e al sogno iniettato di botox dell’eterna giovinezza. Invece così non salvaguardiamo niente, sbandieriamo valori da difendere e non sappiamo neanche noi quali siano, chiamati a declinarli ci ritroveremmo a reclamare il diritto all’iPhone 7 plus, intanto loro per i loro “valori” sono pronti a uccidere e a morire. Non possiamo che avere terrore e oggi che ci resta se non piangere per l’orrore di bambini, ragazze, giovanissimi fatti a pezzi dai chiodi esplosi da una bomba? Ci resterebbe da andare a pregare, se solo non avessimo fatto a pezzi anche quel che resta della nostra fede. Che è la radice della nostra civiltà.

     

     

  4.   

    Nerio, ti segnalo questo articolo che ho appena terminato di leggere
    ALCUNE OSSERVAZIONI SULLE GEOPOLITICA DELLA CHIESA CATTOLICA
    http://katehon.com/article/some-remarks-geopolitics-catholic-church

    Originariamente inviato da nerio: DEMOGRAFIA, ECCO IL VERO TERROREdi Mario Adinolfi Volete sapere perché Salman Abedi, 23 anni, si è fatto saltare in aria uccidendo 22 suoi coetanei o giù di lì (molto giù, c’è anche una bambina di 8 anni tra le vittime)? Non andate a indagare i suoi legami con il fondamentalismo islamico, inutile andare a studiare la rituale rivendicazione dell’Isis. Studiate la demografia. Ecco, capite quella. Perché o capiamo o moriamo.
     
    In Inghilterra la trentina di scuole sottoposte alla giurisdizione della Church of England, la chiesa anglicana, istruisce in maggioranza assoluta studenti musulmani. Alla Staincliffe Junior School di Batley il 98% degli studenti proviene da “un ambiente islamico”. Alla Saint Thomas in Werneth che si trova a Oldham non c’è neanche uno studente, neanche uno, disposto a definirsi “cristiano”. Sapete dov’è Oldham? A pochi chilometri da Manchester, città dove interi quartieri sono in mano all’Islam. E non sono quartieri nobili, snob e chic. Non ci sono i pub dove ubriacarsi ogni sera di birra a fiumi chiamando tutto ciò “civiltà”. Ci sono tre milioni di islamici in Inghilterra, vent’anni fa erano la metà, poiché hanno un tasso riproduttivo triplo rispetto ai bianchi wasp, tra meno di mezzo secolo saranno più dei cristiani. La demografia è una scienza esatta ed ha già emesso la sua sentenza ed è inappellabile. La stragrande maggioranza di quei tre milioni è molto legata alla religioni ed è praticante. La stragrande maggioranza dell’Inghilterra cristiana ha dimenticato la religione, la irride, s’è ritrovata con le donne vescovo anglicane e i matrimoni gay benedetti in chiesa, così che le chiese sono vuote e al loro posto ci fanno i supermercati. Le politiche di integrazione? Come in Francia sono completamente da bocciare. Esistono nelle città quartieri in mano all’Islam: a Manchester più che altrove, ma anche a Birmingham, nella stessa Londra dove i musulmani sono già più di un milione ed è, come è noto, di religione islamica anche il sindaco. E allora il 22 marzo l’attacco a Westminster, il 22 maggio l’attacco a Manchester: 5 morti lì, 22 morti ieri e tutto sommato è persino poco perché la bomba demografica è innescata da tempo e non può che esplodere. No, non dobbiamo temere il terrorismo più di tanto. Ci faranno fuori dalle nostre città con l’arma più potente che hanno: la natalità. Quando il dittatore turco Erdogan ha voluto dare un segnale di guerra ai milioni di islamici turchi sparsi in tutta Europa, non li ha incitati alla jihad. Ha dato un ordine più comprensibile e semplicemente eseguibile: “Fate cinque figli ciascuno”. Ecco, la curva demografica è servita, incrocia la nostra fatta da un figlio per donna e milioni di aborti all’anno nel continente europeo perché così crediamo di salvaguardare il nostro diritto alla macchina nuova e all’aperitivo, al divertimento dell’adolescenza imperitura e al sogno iniettato di botox dell’eterna giovinezza. Invece così non salvaguardiamo niente, sbandieriamo valori da difendere e non sappiamo neanche noi quali siano, chiamati a declinarli ci ritroveremmo a reclamare il diritto all’iPhone 7 plus, intanto loro per i loro “valori” sono pronti a uccidere e a morire. Non possiamo che avere terrore e oggi che ci resta se non piangere per l’orrore di bambini, ragazze, giovanissimi fatti a pezzi dai chiodi esplosi da una bomba? Ci resterebbe da andare a pregare, se solo non avessimo fatto a pezzi anche quel che resta della nostra fede. Che è la radice della nostra civiltà.

     

  5.   

    I vicini dicono che Abedi è stato visto ‘dentro e fuori’ di casa nel corso degli anni e vi rimase di tanto in tanto, ma non è chiaro se questa era la sua casa di famiglia.
    ‘La famiglia è super religiosa. Hanno circa 10 bambini e non si sono mai viste una qualsiasi delle ragazze,’ un vicino di casa, che non vuole essere nominato, ha detto. ‘Ho sempre e solo visto la madre una volta o due volte in 10 anni. Era sempre  in casa e ogni volta che la vidi che indossava un velo ‘.

  6.   

    Quasi quasi nelle foto Salman Abedi ha l’aspetto del più innocuo, del più sfigato diremmo noi…
    http://www.dailymail.co.uk/news/article-4536624/Salman-Abedi-known-security-services-point.html

  7.   

    DEMOGRAFIA, ECCO IL VERO TERROREdi Mario Adinolfi
    Volete sapere perché Salman Abedi, 23 anni, si è fatto saltare in aria uccidendo 22 suoi coetanei o giù di lì (molto giù, c’è anche una bambina di 8 anni tra le vittime)? Non andate a indagare i suoi legami con il fondamentalismo islamico, inutile andare a studiare la rituale rivendicazione dell’Isis. Studiate la demografia. Ecco, capite quella. Perché o capiamo o moriamo.

    In Inghilterra la trentina di scuole sottoposte alla giurisdizione della Church of England, la chiesa anglicana, istruisce in maggioranza assoluta studenti musulmani. Alla Staincliffe Junior School di Batley il 98% degli studenti proviene da “un ambiente islamico”. Alla Saint Thomas in Werneth che si trova a Oldham non c’è neanche uno studente, neanche uno, disposto a definirsi “cristiano”. Sapete dov’è Oldham? A pochi chilometri da Manchester, città dove interi quartieri sono in mano all’Islam. E non sono quartieri nobili, snob e chic. Non ci sono i pub dove ubriacarsi ogni sera di birra a fiumi chiamando tutto ciò “civiltà”.
    Ci sono tre milioni di islamici in Inghilterra, vent’anni fa erano la metà, poiché hanno un tasso riproduttivo triplo rispetto ai bianchi wasp, tra meno di mezzo secolo saranno più dei cristiani. La demografia è una scienza esatta ed ha già emesso la sua sentenza ed è inappellabile. La stragrande maggioranza di quei tre milioni è molto legata alla religioni ed è praticante. La stragrande maggioranza dell’Inghilterra cristiana ha dimenticato la religione, la irride, s’è ritrovata con le donne vescovo anglicane e i matrimoni gay benedetti in chiesa, così che le chiese sono vuote e al loro posto ci fanno i supermercati.
    Le politiche di integrazione? Come in Francia sono completamente da bocciare. Esistono nelle città quartieri in mano all’Islam: a Manchester più che altrove, ma anche a Birmingham, nella stessa Londra dove i musulmani sono già più di un milione ed è, come è noto, di religione islamica anche il sindaco. E allora il 22 marzo l’attacco a Westminster, il 22 maggio l’attacco a Manchester: 5 morti lì, 22 morti ieri e tutto sommato è persino poco perché la bomba demografica è innescata da tempo e non può che esplodere.
    No, non dobbiamo temere il terrorismo più di tanto. Ci faranno fuori dalle nostre città con l’arma più potente che hanno: la natalità. Quando il dittatore turco Erdogan ha voluto dare un segnale di guerra ai milioni di islamici turchi sparsi in tutta Europa, non li ha incitati alla jihad. Ha dato un ordine più comprensibile e semplicemente eseguibile: “Fate cinque figli ciascuno”. Ecco, la curva demografica è servita, incrocia la nostra fatta da un figlio per donna e milioni di aborti all’anno nel continente europeo perché così crediamo di salvaguardare il nostro diritto alla macchina nuova e all’aperitivo, al divertimento dell’adolescenza imperitura e al sogno iniettato di botox dell’eterna giovinezza. Invece così non salvaguardiamo niente, sbandieriamo valori da difendere e non sappiamo neanche noi quali siano, chiamati a declinarli ci ritroveremmo a reclamare il diritto all’iPhone 7 plus, intanto loro per i loro “valori” sono pronti a uccidere e a morire.
    Non possiamo che avere terrore e oggi che ci resta se non piangere per l’orrore di bambini, ragazze, giovanissimi fatti a pezzi dai chiodi esplosi da una bomba? Ci resterebbe da andare a pregare, se solo non avessimo fatto a pezzi anche quel che resta della nostra fede. Che è la radice della nostra civiltà.

  8.   

    E’ in questo momento, dopo Manchester, che bisogna rileggere l’editoriale di Friedman sul NYT
    E’ in questi momento, dopo il terribile attentato in Inghilterra, che bisogna ricordare l’editoriale di Thomas L. Friedman scritto sul New York Times poco meno di 1 mesebfa .
    In relazione al conflitto Siriano, daesh e alla strategia americana da perseguire in Siria, Friedman è arrivato a scrivere quanto segue e il NYT l’ha addirittura pubblicato come editoriale in prima pagina:
     
    “(..) Cos’altro [potremmo fare]? Potremmo semplicemente smettere di combattere l’ISIS a livello territoriale in Siria e farlo diventare un problema interamente sulle spalle di Iran, Russia, Hezbollah e Assad.
    (..) Perché il nostro obiettivo, adesso, dovrebbe essere quello di sconfiggere lo Stato islamico in Siria? E’ davvero nel nostro interesse concentrarsi adesso esclusivamente sulla sconfitta dell’ISIS in Siria?
    (..)L’ISIS in questo momento è la più grande minaccia per l’Iran, Hezbollah, Russia e le milizie iraniane pro-sciite – perché l’ISIS è un gruppo terroristico sunnita che giocava sporco come l’Iran e la Russia. Trump dovrebbe voler sconfiggere l’ISIS in Iraq. Ma in Siria? Non gratuitamente, non adesso.”
    Questo è l’occidente: incoraggia il terrorismo in paesi stranieri per fini (geo)politici e quando i terroristi colpiscono in Europa o negli Stati Uniti, i governi ne approfittano per limitare libertà e diritti degli stessi cittadini vittime degli attacchi.
    Siamo all’interno di un gigantesco frullatore mediatico che allontana la comprensioni di eventi, come Manchester, dal grande pubblico al fine di offuscare e manipolare le coscienze. 
    Per sopravvivere nella giungla mediatica in cui ci troviamo, mista ad una guerra ibrida di quarta generazione, è fondamentale non fidarsi di media mainstream, politici e autoproclamati esperti: usare la propria testa, ricercare notizie da fonti diversificate e mettere in dubbio
    tutto. http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-e_in_questo_momento_dopo_manchester_che_bisogna_rileggere_leditoriale_di_friedman_sul_nyt/5871_20240/

  9.   

    Non ho mai sentito una nazione islamica, un gruppo musulmano in italia, in europa o nel mondo che abbia manifestato, protestato ufficialmente per gli atti di terrorismo fatti da isis e al qaeda, come pure la famosa dissociazione dal terrorismo, anzi molto spesso ci hanno fatto vedere i festeggiamenti. Oggi non li fanno più vedere perchè qualcuno ha iniziato ragionare con la sua testa, ma quelli subito dopo l’11 settembre 2001 e successivi li ricordano tutti.

  10.   

    Perchè non si parla di terrorismo islamico ?
    C’è il pericolo di essere gasati tutti immediatamente come in Siria?

  11.   

  12.   

    La penso come te.
    Lo sai che io ho una visuale differente delle cose da te… e non sono contrario all’immigrazione e all’accoglienza. Anzi, la vedo come unica soluzione possibile per rimediare ai gravi danni che il sistema ha causato.
    Detto questo, rigiro la frittata giungendo alla stessa conclusione tua…
    Queste persone, vanno combattute, eliminate, allontanate… prima che possano agire.
    Questo significa allontanare o privare della libertà molta gente che, non è dimostrabile in anticipo possa agire o essere concretamente pericolosa, ma basta il sospetto a questo punto.
    Basta e avanza.
    Questa catena deve essere interrrotta e bruscamente, i terroristi e i suoi sostenitori son si i primi nemici nostri ma, son anche i primi nemici dell’immigrazione e dell’accoglienza.
    Sono il cancro da eliminare per costruire un mondo migliore.
    Comunque la si veda.
     
     
     
     

    Originariamente inviato da robyuankenobi: leggo dai tg che  sono in corso retate di sostenitori ISIS  in inghilterra. la cosa mi fà sorridere perchè non è che li hanno individuati tutti da stanotte a stamane. sapevano che questi eran potenziali delinquenti. qualche twitt  li aveva annunciati. perchè non fare  azione preventiva e mandarli tutti ai loro paesi di origine e se inglesi in galera? Forse per non disturbare il can che dorme ? per rispettare diritti che per certe persone sono obsoleti,irrilevanti? Certo siete sfortunati cari inglesi mica avete  un ALFANO  come il nostro che ha fatto, udite udite ben 45 rimpatrii. che lezione alla..perfida albione… 

     

  13.   

    Ci fanno credere che scappano dalla guerra, ma la realtà è un’altra…….
    https://www.attivotv.com/lagghiacciante-verita-che-ci-nascondono-ecco-perche-siamo-invasi-dai-profughi/

  14.   

    Più che infiacchiti direi che siamo infinocchiati, adesso andranno avanti fino al prossimo attentato (l’ultimo a Londra è di un mese fa) con processioni , lumini e fiori. Nemmeno l’animo protestante, nemmeno altre religioni sono esenti dall’asservimento totale alla guerra passiva e al martirio. Papa Imbroglio in questo è maestro e si sono adeguati anche quelli che non sono abituati alle processioni, non venitemi a dire che trattasi di cortei, li chiamano cortei ma sono processioni, tipo quelle amate dai mafiosi, dai camorristi.
    I media ormai sono burattini ventriloqui caricati male, escono titoli come” arrestato il kamikaze”, oppure “lupo solitario” quando sembra ci fosse un telecomando manovrato da terzi a far saltare il kamikaze (che magari di suo non si sarebbe fatto saltare).  Intanto i cattivi contro i quali dobbiamo combattere sono Trump e soprattutto Putin, l’idiozia al potere.

  15.   

    leggo dai tg che  sono in corso retate di sostenitori ISIS  in inghilterra. la cosa mi fà sorridere perchè non è che li hanno individuati tutti da stanotte a stamane. sapevano che questi eran potenziali delinquenti. qualche twitt  li aveva annunciati. perchè non fare  azione preventiva e mandarli tutti ai loro paesi di origine e se inglesi in galera? Forse per non disturbare il can che dorme ? per rispettare diritti che per certe persone sono obsoleti,irrilevanti? Certo siete sfortunati cari inglesi mica avete  un ALFANO  come il nostro che ha fatto, udite udite ben 45 rimpatrii. che lezione alla..perfida albione… 

  16.   

    qualcuno dirà che siamo in guerra . io direi che sono in guerra contro popoli infiacchiti dal benessere e da una morale ridicola. semmai questi terroristi voglion rivendicare antichi soprusi nei quali l’inghilterra è stata regina? allora lo si dica chiaramente. nel frattempo apriamo le frontiere .forse ci faranno meno male. lo dissi in tempi non sospetti. chi dà da mangiare al coccodrillo spera solo di esser divorato per ultimo.