Brexit: bund tedesco sconta uscita Gran Bretagna, rendimenti sottozero

Il Bund tedesco, titolo di stato a 10 anni, per la prima volta nella sua storia ha registrato tassi negativi. Tra le ragioni le preoccupazioni legate all’economia globale, …

Il Bund tedesco, titolo di stato a 10 anni, per la prima volta nella sua storia ha registrato tassi negativi. Tra le ragioni le preoccupazioni legate all’economia globale, alle aspettative di inflazione nell’area Euro e soprattutto i timori per la Brexit che vedono, secondo gli ultimi sondaggi a 9 giorni dal voto, una crescita del fronte di chi vuole lasciare la Ue. Il bund stamattina quota un rendimento di -0,01%.

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Il rendimento del Bund decennale e’ precipitato per breve tempo a -0,002% per poi risalire a 0,004%. Gli analisti indicano che gli investitori sono attirati sul mercato obbligazionario a fronte delle incertezze legate all’andamento dell’economia mondiale e ai risultati delle riunioni della Riserva Federale e della Banca centrale del Giappone previste questa settimana e del referendum sulla Brexit del 23 giugno. Anche i rendimenti delle obbligazioni decennali giapponesi sono in territorio negativo e stamani sono scesi al record di -0,175%.

Gli analisti si chiedono a questo punto quando passeranno in negativo anche i rendimenti dei Bund a 15 e a 20 anni in quanto la Bce continua a compare obbligazioni e l’offerta diminuisce sempre piu’. In Europa, oltre alla Germania, solo l’Olanda e il Lussemburgo hanno un rating ‘AAA’ e quindi la scelta e’ limitata quando si vogliono acquistare titoli di Paesi con una valutazione al top. Secondo uno studio di Commerzbank, infine, quasi due terzi del debito sovrano tedesco in circolazione con una scadenza di cinque anni e mezzo offre attualmente un rendimento sotto -0,4%.

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(Reuters) – La metà dei governativi tedeschi offre oggi un rendimento inferiore a -0,4%, livello minimo per essere oggetto del programma degli acquisti Bce che coinvolge i titoli di Stato.

Lo evidenzia uno studio a cura del gestore svizzero Pictet in riferimento al programma di ‘quantitative easing’ che coinvolge le scadenze dai due ai trent’anni.

Se la discesa dei rendimenti dovesse proseguire ai ritmi attuali — di oggi la caduta in negativo del benchmark decennale febbraio 2026 — l’istituto centrale di Francoforte potrebbe trovarsi a corto di asset da sottoscrivere.

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Salman Ahmed, Chief Investment Strategist presso Lombard Odier Investment Managers

La notizia che il rendimento decennale di riferimento in Germania, il Bund, sia sceso sotto lo zero per cento per la prima volta, è un altro forte segnale che ricorda agli investitori la necessità di ripensare l’approccio al fixed income mentre si diffonde la “nipponizzazione” dell’Europa. Le banche centrali sono diventate attori dominanti nel mondo obbligazionario per raggiungere i propri obiettivi economici. Per gli investitori, questo è un grosso problema. Significa infatti assumersi rischi maggiori a fronte di rendimenti molto bassi, in una situazione di liquidità sotto stress. Inoltre, i timori su una possibile Brexit hanno spinto gli investitori a cercare rifugi sicuri che, grazie alle politiche della banche centrali, iniziano a mostrare rendimenti negativi.

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