Francia e Spagna, attacco alla Meloni

Il capo del partito del presidente Macron, Stéphane Séjourné, attacca la premier italiana sui migranti accusandola di fare demagogia con una politica 'ingiusta, disumana e inefficace'. Lei risponde: regolamento di conti e polemiche a fini elettorali interni. Anche i socialisti di Madrid contro la destra di Roma.

Citato da Le Figaro in un articolo sulla crisi tra le due capitali, il capo del partito del presidente Macron, Stéphane Séjourné, attacca la premier italiana accusandola di fare demagogia con una politica ‘ingiusta, disumana e inefficace’.

E sostiene che “l’estrema destra francese prende per modello l’estrema destra italiana.  Immediata la replica di Giorgia Meloni. ‘Non è l’ideale usare noi per conti interni – dice la premier italiana da Praga dove si trova per un bilaterale – però ognuno fa le scelte che vuole fare’.

“Io credo che si utilizzi la politica degli altri governi per regolare i conti interni. Non mi sembra una cosa ideale sul piano della politica e del galateo, però ognuno fa le scelte che vuole fare”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Praga, commentando le critiche al governo italiano arrivate dalla Francia dal capo del partito di Emmanuel Macron Renaissance, Stéphane Séjourné.

   
>>>  Quali sono i rischi che in un futuro non troppo lontano si ripeta la sequel di quel drammatico settembre 1992 (l’attacco alla lira con lo short da parte di George Soros e la conseguente espulsione della moneta italiana dallo Sme – anche se oggi gli hedge funds prendono di mira i Btp) in questa fase storica di transizione seguita alla conquista del potere da parte della destra con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi? La destabilizzazione e il declassamento di Roma, unico vero rischio sistemico da ‘codice rosso’ per l’Unione Europea, è ancora e sempre l’obiettivo di potenti centri occulti globali, per i quali la debolezza e la limitazione di sovranità del nostro paese restano prioritarie.

“Io immagino che vedrò Macron nei prossimi giorni”, tra G7 e Consiglio d’Europa “le occasioni saranno molte. Non mi risulta – ha anche detto la premier – che ci siano problemi bilaterali tra Italia e Francia”. Secondo Giorgia Meloni, “queste dichiarazioni così aggressive a favore di telecamera mi pare parlino all’opinione pubblica francese, non sono preoccupata da queste critiche”.

L’attacco dalla Francia
“L’estrema destra francese prende per modello l’estrema destra italiana. Si deve denunciare la loro incompetenza e la loro impotenza. Meloni fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”. Così il capo del partito di Emmanuel Macron Renaissance, Stéphane Séjourné, citato da Le Figaro in un articolo sulla crisi tra Italia e Francia dal titolo “Nonostante le loro differenze, Meloni agitata come uno spauracchio anti-Le Pen dal governo”. “Messaggio che l’eurodeputato prevede di ripetere il 25 maggio a Roma, dove organizza un seminario del gruppo Renew a sostegno del Pd”, si legge. Ed un affondo è arrivato anche dalla Spagna. Con Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro nel governo socialista di Sánchez, che sostiene che con l’ultimo decreto Lavoro, l’esecutivo Meloni ha mostrato di voler “governare contro lavoratori e lavoratrici”, per “tornare” al modello dei “contratti spazzatura”.

La replica della premier
“Evidentemente c’è qualche problema che devono risolvere. Ma non credo sia un problema che hanno con noi. Evidentemente c’è qualche problema di tenuta del consenso che bisogna affrontare, ma è un problema interno. Non mi ci voglio infilare, capisco le difficoltà”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Praga, a chi le domandava dei ripetuti attacchi da parte del governo francese. A chi le domandava se avesse mandato un messaggio al presidente francese Emmanuel Macron, la premier ha risposto: “No, no, a me interessa quello che dicono gli italiani del lavoro che faccio”.  “Cosa sta succedendo con Parigi? Io non ho novità – ha aggiunto Meloni – quindi devo presumere che siano discussioni legate alla politica interna. È l’unica spiegazione sensata di quello che sta accadendo. Io non credo sia molto proficuo utilizzare le relazioni internazionali per risolvere i propri problemi di politica interna, poi ognuno fa le scelte che vuole fare. Io non ho novità continuo a fare serenamente il mio lavoro”. La premier si è poi riferita all’affondo arrivato da Madrid: “L’Italia ha appena segnato il record storico di numero di occupati e di contratti stabili – ha detto -, forse non si conosce bene il lavoro che sta facendo il governo italiano”.

In precedenza, il vicepremier Matteo Salvini aveva respinto l’attacco francese. “Toni inaccettabili e offensivi – scrive su twitter -. La Francia non può dare lezioni a nessuno. Portino rispetto al governo italiano”. E su Twitter l’altro vicepremier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha replicato a Madrid scrivendo che “spiace che la vicepremier spagnola Yolanda Diaz interferisca nella vita politica italiana dando giudizi inaccettabili sulle scelte del governo. Le difficoltà elettorali del suo partito non giustificano offese ad un partner e alleato europeo. Non è questo il modo di collaborare”.  E sull’attacco arrivato da Parigi, il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto ha osservato che “il nervosismo per le crescenti preoccupazioni di politica interna ha oggi fatto registrare un’altra vittima, il Presidente del Gruppo Renew al Parlamento europeo, Stéphane Séjourné”. “Privo di argomentazioni politiche valide e spaventato dal giudizio dei suoi concittadini Séjourné ha pensato bene di giocarsi la carta di un attacco non provocato ed ingiustificato al Presidente Meloni che non solo contraddice ogni regola di bon ton istituzionale non aiutando il corretto dialogo tra i Governi, ma, sono certo, non gli servirà a risolvere i molti problemi politici che ha”.

Critiche alla premier italiana anche dalla Spagna sul lavoro
Con l’ultimo decreto sul lavoro, ha detto al Congresso dei deputati spagnolo Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro nel governo socialista di Pedro Sánchez, l’esecutivo italiano di Giorgia Meloni ha mostrato di voler “governare contro lavoratori e lavoratrici”, per “tornare” al modello dei “contratti spazzatura”. Dìaz ha accusato gli ultraconservatori di Vox di voler fare lo stesso nel Paese iberico in futuro. (ANSA)

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