Draghi: “Europa politica unita o sopravviverà solo come mercato”

“L’economia europea ha perso competitività negli ultimi 20 e più anni, rispetto non solo agli Stati Uniti ma anche al Giappone, alla Corea del Sud e, ovviamente, alla Cina”. Punti deboli del continente, per l’ex premier, il basso livello di produttività, i costi energetici elevati e la mancanza di manodopera qualificata.

L’Europa deve agire unita e diventare un’unione “più profonda, capace di esprimere una politica estera e una politica di difesa” oppure non sopravviverà se non come semplice mercato unico. Lo ha riferito l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento alla conferenza Global Boardroom organizzata dal quotidiano britannico “Financial Times”. Draghi è stato incaricato dalla Commissione europea di redigere un rapporto su come l’Ue potrà affrontare l’erosione della competitività globale. “Dovremmo preoccuparci molto di questo aspetto”, ha detto Draghi, secondo cui “l’economia europea ha perso competitività negli ultimi 20 e più anni, rispetto non solo agli Stati Uniti ma anche al Giappone, alla Corea del Sud e, ovviamente, alla Cina”. “In molte, molte aree tecnologiche, campi tecnologici, abbiamo perso presenza, abbiamo perso impronta”, ha aggiunto l’ex governatore della Banca centrale europea.

“Il modello geopolitico ed economico su cui poggiava l’Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale è scomparso”, ha affermato Draghi nel suo intervento. L’ex premier ha poi individuato come punti deboli del continente il basso livello di produttività, i costi energetici elevati e la mancanza di manodopera qualificata. “Per avere un’economia in grado di sostenere una società che invecchia al ritmo che abbiamo in Europa, dobbiamo avere una produttività molto più elevata”, ha detto Draghi. “Il punto su cui dobbiamo agire insieme è l’energia. Non andremo da nessuna parte pagando l’energia due o tre volte quello che costa in altre parti del mondo”, ha aggiunto l’ex governatore della Bce che ha poi lanciato un segnale d’allarme a breve termine. L’Europa potrebbe “registrare una recessione” entro la fine dell’anno, ma forse non sarà destabilizzante”, ha concluso Draghi.

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