Torino-Roma, raffiche di arresti: attivisti no tav e capi di coop che lucrano sui campi rom

La polizia di Torino sta notificando 20 misure cautelari, di cui due fermi con trasferimento in carcere, nove arresti domiciliari e nove obblighi di firma, nei confronti di altrettanti attivisti …

La polizia di Torino sta notificando 20 misure cautelari, di cui due fermi con trasferimento in carcere, nove arresti domiciliari e nove obblighi di firma, nei confronti di altrettanti attivisti No Tav ritenuti responsabili di tensioni al cantiere della Torino-Lione, a Chiomonte, il 28 giugno dello scorso anno. Nell’occasione i No Tav agganciarono delle funi alle recinzioni del cantiere cercando di abbatterle.

Intanto, in contemporanea c’è una uova ondata di arresti al Comune di Roma. Sono state eseguite il 21 giugno, su richiesta della procura di Roma, quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari più una misura interdittiva. Le persone fermate sono accusate, a seconda delle posizioni, di reati che vanno dalla corruzione, al falso in atto pubblico, fino alla turbativa d’asta, legati alla gestione di alcuni campi nomadi della capitale. Secondo quanto si apprende il blitz dei carabinieri, che hanno eseguito le ordinanze disposte dal gip su richiesta della procura, non sarebbe direttamente legato all’inchiesta Mafia Capitale, ma avrebbe ancora sullo sfondo alcune delle persone coinvolte nell’indagine sul mondo di mezzo, e legate alla gestione dei campi rom.

Tra le persone finite in manette ci sono due rappresentanti di altrettante cooperative responsabili della gestione campi rom, un imprenditore, un vigile urbano e una dipendente comunale del dipartimento delle Politiche sociali e della salute. L’inchiesta, dei pm Maria Letizia Golfieri, Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis e Luca Tescaroli, coordinati dall’aggiunto Paolo Ielo, è stata portata avanti dai carabinieri della compagnia di Roma Eur, nel periodo che va dalla fine del 2013 alla fine del 2014.

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2 commenti

  1.   

    penso che adesso sia chiaro perchè si difendono strenuamente gli arrivi..  i costi sono dello stato  i ricavi dei malavitosi e delle coop.

  2.   

     

    Reati veri, ma con diverse motivazioni e credo certo non paragonabili…
    Conosciamo la lotta dei No-Tav con danni alquanto limitati.
    Estesa ed inarrestabile invece la Corruzione delle Coop a Roma, che guidano ogni malaffare, e contro cui il Magistrato ha emesso fino ad oggi pene alquanto ridicole, e direi incoraggianti per i Criminali, quando addiritttura non assegnano i domiciliari.. . Qui i danni sono di mld…
    Daltronde Poletti , presidente di Legacoop, deve assicurare il Job alle Coop! Poi se come Ministro del Lavoro, lascia gli Italiani disoccupati.. eh beh…!!  Mica puo’ accontentare tutti..