È un clamoroso falso il video dell’esplosione all’aeroporto di Bruxelles

Non è il momento in cui gli attentatori dell’Isis si fanno saltare in aria, ma la scena dell’attentato terroristico del 2011 all’aeroporto Domodedovo di Mosca. L’inganno scoperto da Marcello Foa. …

Non è il momento in cui gli attentatori dell’Isis si fanno saltare in aria, ma la scena dell’attentato terroristico del 2011 all’aeroporto Domodedovo di Mosca. L’inganno scoperto da Marcello Foa.

Un clamoroso falso! Questo è il video dell’esplosione avvenuta martedì mattina, intorno alle 8,30 all’aeroporto internazionale Zaventem di Bruxelles, che tutti i media del mondo hanno mandano a loop da oltre 24 ore.

Altro che scoop, si tratta di un vero e proprio tarocco, scoperto dal giornalista Marcello Foa, che attraverso il suo blog Il Cuore del Mondo per ilGiornale ha smascherato l’inganno.

“Lo avete visto tutti, in tv o sul web: il video dell’esplosione all’aeroporto di Bruxelles, accompagnato da accorate e toccanti descrizioni da parte dei giornalisti. Peccato che sia falso. O meglio: è vero ma è il filmato di un altro attentato, avvenuto all’aeroporto Domodedovo di Mosca nel 2011”, scrive Foa, mostrando i link dei due video: sono identici, anche nei particolari.

Il video diffuso come il momento dell’esplosione all’aeroporto di Bruxelles

Ed ecco il video dell’attacco all’aeroporto Domodedovo di Mosca nel 2011

Il giornalista fa poi delle riflessioni interessanti: “E allora occorre chiedersi chi abbia passato queste immagini alle tv internazionali. Per esperienza delle due l’una: o si è trattato di una furbata di un collega che puntava a far lo scoop confidando sulla scarsa memoria dei giornalisti (e in fondo ci è riuscito, perché tutti hanno abboccato) o siamo di fronte a un’operazione pianificata per amplificare l’orrore per la strage”.

E la risposta è davvero amara. “In ogni caso, ancora una volta, i media non ne escono bene – conclude Foa -. Abboccano alla manipolazione, a conferma che i misfatti più clamorosi sono quelli perpetrati sotto gli occhi di tutti, quando la razionalità è annebbiata dall’emozione, dal cordoglio, dalla rabbia”.

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