Cyber Security, retromarcia Trump: “Unità con Russia impossibile”

Scartata con un tweet l'ipotesi di un gruppo di lavoro comune Washington-Mosca. Idea nata dopo il vertice con Putin al G20.

“Il fatto che io e il presidente Putin abbiamo discusso di un’unità per la Cyber Security non significa che sia possibile. Non lo è, ma può esserci un cessate-il-fuoco”, sul tema degli attacchi hacker, così il presidente Usa Donald Trump spegne gli entusiasmi dopo l’incontro con l’omologo russo Vladimir Putin al G20.

Trump, sul suo account Twitter, ha precisato quindi che l’idea di istituire quello che lui stesso aveva definito un “reparto impenetrabile di cyber sicurezza” per prevenire azioni di pirateria nelle prossime elezioni, è un’ipotesi, ma molto remota.

Putin e Trump si sono incontrati venerdì a margine del vertice del G20 nella città tedesca di Amburgo, un incontro quasi oscurato dal fatto che la Russia abbia cercato di influenzare il risultato delle elezioni presidenziali dello scorso anno.

Stati Uniti e Russia hanno fornito versioni contrastanti dell’incontro. Putin ha detto che Trump è rimasto “soddisfatto” dalle sue smentite di interferenze russe nelle elezioni. Nikki Haley, ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, ha spiegato che le smentite russe erano attese, ma non hanno eliminato le frizioni.

Trump chiude la “Russian Connection”: “Avanzare nelle relazioni con Mosca”

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiude la “Russian Connection” e ordina: “E’ il momento di avanzare nelle relazioni con Mosca”.

Le oltre due ore di colloquio con il presidente Vladimir Putin al G20 è servito soprattutto a mettere una pietra sulle presunte interferenze del Cremlino nelle ultime elezioni americane, quelle che hanno decretato l’arrivo del magnate di New York alla Casa Bianca. O almeno è questa l’interpretazione che lo stesso Trump dà al vertice bilaterale, perché l’inchiesta giudiziaria prosegue.

Al presidente Usa sono bastati i diniegi dell’omologo russo: “Ho pressato il presidente Putin per due volte sull’intromissione della Russia nelle nostre elezioni. Ha negato con veemenza. Ho già dato la mia opinione”, ha scritto Trump in un tweet.

Eppure la scelta politica dell’inquilino della White House non è piaciuta soprattutto ai Repubblicani. Per il senatore dell’Arizona, ed ex candidato alla Presidenza, John McCain, la Russia doveva “pagare un prezzo”, altrimenti Putin “sarebbe incoraggiato a intromettersi di nuovo”. Marco Rubio, invece, ha espresso diversi dubbi circa la proposta di Trump di collaborare con Mosca per creare un’unità di sicurezza informatica, spingendosi fino a paragoni molto forti: “E’ come collaborare con Assad su un’unità di armi chimiche”. E ancora Lindsey Graham, altro repubblicano, ha definito “disastroso” il bilaterale con Putin, dando per assodato che Trump abbia “abbracciato il cattivo Putin”.

Anche in Europa l’incontro tra i due leader ha fatto rumore. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha giudicato con favore il fatto che il primo incontro ufficiale tra Putin e Trump fosse durato più di due ore.

E in Russia la eco che è arrivata ha le parole del ministro degli Esteri del Cremlino, Sergei Lavrov, il quale ha garantito che Trump ha accettato la versione dei fatti di Putin. Anche se lo stesso presidente della Federazione, rispondendo alle domande della stampa, ha confermato che Trump “ha preso nota e concordato con le mie risposte”, ma anche aggiunto, sibillino: “Però dovreste chiedere a lui cosa ne pensa davvero…”.

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