Mercati: i ribassisti si accaniscono su petrolio e rublo

Il forte calo del  greggio e dei metalli industriali ha portato nuovamente ad una debolezza generalizzata del comparto commodity currency, con il rublo risultata una delle peggiori valute. …

Il forte calo del  greggio e dei metalli industriali ha portato nuovamente ad una debolezza generalizzata del comparto commodity currency, con il rublo risultata una delle peggiori valute.

Contesto di mercato

Vendite sulle commodity

Materie prime ieri protagoniste, in particolar il petrolio, che ha messo a segno un forte calo, complice il continuo aumento della produzione USA. Il calo ha interessato anche i principali metalli industriali, in modo particolare il minerale di ferro.

In questo caso l’artefice è soprattutto la Cina, che nelle ultime settimane sta portando avanti una politica di drastico drenaggio di liquidità, per cercare di ripulire i mercati finanziari domestici da un eccesso di componente speculativa. Non a caso, la borsa di Shanghai ha perso circa il 6% dal massimo dell’anno segnato ad aprile.

Nel frattempo, le buone indicazioni arrivate dagli indici PMI in area Euro insieme alle parole del membro BCE Praet sulla possibilità di ritocco dei tassi anche prima della fine del QE, hanno consentito all’euro di spingersi in prossimità dell’importante resistenza di 1,10.

Sul fronte politico, alla viglia del secondo turno delle presidenziali francesi, gli operatori mostrano estrema fiducia nelle indicazioni dei sondaggi, che danno Macron vincente con un margine di oltre il 20%.

Il partito della premier UK May, dal canto suo, ha avuto un forte incremento di consensi in occasione delle elezioni locali, che hanno decretato invece la sconfitta totale del partito UKIP che non è stato in grado di aggiudicarsi alcun seggio.

Tassi e congiuntura

Spread in calo

In area Euro spread dei periferici in marcato calo, questa volta grazie non soltanto al rialzo dei tassi tedeschi, ma anche al calo di quelli periferici, in modo particolare nel caso italiano.

In calo anche lo spread francese, in questo caso però con tasso decennale del paese d’Oltralpe in rialzo.

Sul fronte macro, oltre le attese gli indici PMI dell’area del mese di aprile, in modo particolare per l’Italia.

Negli USA, tassi in rialzo, malgrado il contestuale calo delle aspettative di inflazione, complice la fase negativa del petrolio.

In questo contesto, è passata alla Camera la riforma dell’Obamacare, sebbene con un margine risicato ed il voto contrario di 20 esponenti repubblicani. La parola passa ora al Senato. Oggi focus sui dati sul mercato del lavoro di aprile.  

Valute

Forti vendite sul comparto commodity currency

Il forte calo del petrolio e dei metalli industriali ha portato nuovamente ad una debolezza generalizzata del comparto commodity currency, con il rublo risultata una delle peggiori valute.

Il cambio EurUsd è invece riuscito a tornare sopra quota 1,09, beneficiando del continuo flusso di dati macro positivi e di uno spread sui tassi governativi USA-Germania che rimane sotto i 200 pb.

Per oggi, in vista dei dati sul mercato del lavoro USA bisogna monitorare la resistenza in area 1,10 ed il supporto a quota 1,0850.

Commodity

Tonfo del petrolio

Seduta “nera” per le quotazioni petrolifere che hanno perso quasi il 5% registrando nuovi minimi dallo scorso novembre. Il Brent è così sceso sotto i 47$/b anche se sta cercando di recuperare nella seduta odierna. Probabilmente, oltre ai timori per l’eccesso di offerta legati all’aumento della produzione USA e libica, la rottura tecnica dell’importante supporto a 50$ ha dato forza al momento ribassista.

A poco sono servite le parole della Russia che hanno ravvivato la possibilità di un’estensione dell’accordo sul taglio della produzione anche nel secondo semestre. La seduta è stata negativa anche per le altre materie prime con il comparto agricolo tornato in prossimità dei minimi storici. Forte calo del ferro stanotte (-7%), mentre il nichel (-2,3%)  al LME è sceso al minimo da 10 mesi.

Azionario

Borse europee sugli scudi

Continua la corsa delle borse europee, con l’Eurostoxx salito ieri al massimo dall’aprile 2015, favorite da trimestrali che stanno uscendo positive e da una buona crescita degli utili aggregati da parte delle società del vecchio continente.

A livello settoriale i rialzi sono stati guidati da alimentari, utility e bancari, mentre sono state registrate forti vendite sui titoli minerari, penalizzati dal crollo del prezzo delle commodity industriali.

Le borse USA hanno chiuso invece intorno alla parità per l’ennesima volta con acquisti su beni essenziali, healthcare a fronte di forti vendite su telecomunicazioni ed energetici.

Sul fronte emergente seconda giornata consecutiva di ribasso per l’indice generale MSCI EM. Stanotte in Asia listini tendenzialmente deboli con lo Shanghai Composite in Cina che ha toccato il minimo da quasi 4 mesi. Stamattina in Europa i principali listini sono leggermente negativi nella fase iniziale degli scambi.

a cura di Ufficio Market Strategy – MPS Capital Services

 

Tag

Partecipa alla discussione