Casa Bianca, enorme dissenso interno contro Biden su Israele

Più di 500 incaricati politici e membri dello staff che rappresentano circa 40 agenzie governative americane (tra cui Consiglio di sicurezza nazionale, FBI e Dipartimento di Giustizia) hanno inviato una lettera al presidente protestando per la politica Usa nella guerra a Gaza.

Più di 500 incaricati politici e membri dello staff che rappresentano circa 40 agenzie governative hanno inviato martedì una lettera al presidente Joe Biden protestando per il suo sostegno a Israele nella sua guerra nella Striscia di Gaza.

La lettera, parte del crescente dissenso interno sul sostegno dell’amministrazione alla guerra, invita il presidente a cercare un cessate il fuoco immediato a Gaza e a spingere Israele a consentire l’arrivo degli aiuti umanitari nel territorio. È l’ultima di numerose lettere di protesta inviate da funzionari di tutta l’amministrazione Biden, tra cui tre promemoria interni al Segretario di Stato Antony Blinken firmati da dozzine di dipendenti del Dipartimento di Stato e una lettera aperta firmata da oltre 1.000 dipendenti dell’Agenzia statunitense per l’internazionalizzazione e lo Sviluppo.

I firmatari della lettera presentata martedì e quella circolata tra i dipendenti dell’USAID sono anonimi, spiega la lettera dell’USAID, per “preoccupazione per la nostra sicurezza personale e il rischio di perdere potenzialmente il nostro lavoro”. I firmatari dei dispacci di dissenso del Dipartimento di Stato devono rivelare i loro nomi, ma tali dispacci non sono stati resi pubblici.

Sebbene l’amministrazione Biden abbia recentemente iniziato a esprimere preoccupazione per l’elevato numero di civili palestinesi uccisi, esortando allo stesso tempo Israele a mostrare moderazione, queste deboli critiche non sembrano placare molti nel governo degli Stati Uniti.

La lettera inizia denunciando gli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas, per poi esortare Biden a fermare lo spargimento di sangue causato dalla campagna militare di ritorsione di Israele a Gaza.

“Chiediamo al presidente Biden di chiedere urgentemente un cessate il fuoco; e di chiedere un allentamento dell’attuale conflitto garantendo l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani e dei palestinesi detenuti arbitrariamente; il ripristino di acqua, carburante, elettricità e altri servizi di base; e il passaggio di adeguati aiuti umanitari alla Striscia di Gaza”, si legge nella lettera.

Gli organizzatori hanno continuato a raccogliere firme anche dopo che la lettera è stata consegnata a Biden, e martedì pomeriggio il documento aveva circa 100 nomi in più rispetto ai 402 con cui era stata formalmente presentata. Gli organizzatori della lettera hanno affermato che intendono informare quotidianamente la Casa Bianca del conteggio aggiornato delle firme.

Due incaricati politici che hanno contribuito a organizzare la lettera a Biden hanno affermato che la maggior parte dei firmatari sono incaricati politici di varie fedi che lavorano in tutto il governo, dal Consiglio di sicurezza nazionale, all’FBI e al Dipartimento di Giustizia.

Alcuni dei firmatari hanno aiutato Biden a essere eletto nel 2020 e nelle interviste hanno affermato di essere preoccupati del fatto che il sostegno dell’amministrazione alla guerra di Israele a Gaza si può scontrare con la posizione degli elettori democratici sulla questione.

 

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