Terrorismo, Al Qaeda minaccia l’Italia. “I romani sono tornati in Libia. Se ne pentiranno”

“L’Italia romana ha occupato Tripoli”, gli “invasori” italiani se ne pentiranno, saranno “umiliati e sottomessi”. A pronunciare tali parole di minaccia il numero due di Al Qaeda nel …

“L’Italia romana ha occupato Tripoli”, gli “invasori” italiani se ne pentiranno, saranno “umiliati e sottomessi”. A pronunciare tali parole di minaccia il numero due di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l’algerino Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi, in un video di 23 minuti e 24 secondi di cui l’agenzia mauritana al-Akhbar afferma di avere ricevuto una copia.

Se confermato, l’alto profilo criminale di Abu Ubaydah Yusuf al-Anabi renderebbe l’anatema sicuramente degno di particolare attenzione, anche se, secondo alcuni analisti, più che avvertire l’Italia, il vero obiettivo del video potrebbe essere di sottolineare il protagonismo dell’Aqmi agli occhi dei libici, in “concorrenza” con la penetrazione dello Stato Islamico e le numerose azioni portate dai suoi jihadisti in territorio libico.

Dal 9 settembre scorso, al-Anabi è inserito nella lista dei “terroristi globali” stilata dal Dipartimento di Stato americano, che ha fatto scattare il bloccco di ogni sua eventuale proprietà o interesse negli Usa e il divieto di operare transazioni con lui o a suo beneficio. A settembre, al-Anabi veniva descritto dal Dipartimento di Stato come “membro di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), leader del consiglio dei notabili dell’organizzazione e capo della sua struttura media”. Il 25 aprile del 2015, lo stesso al-Anabi era apparso in un altro video in cui esortava gli estremisti al conflitto armato contro gli interessi francesi nel mondo, presumibilmente in risposta all’intervento della Francia in Mali.

Terrorismo, Al Qaeda minaccia l'Italia. "I romani sono tornati in Libia. Se ne pentiranno"

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (Ansa)

Per al-Anabi, quello in corso in Libia è un vero e proprio “complotto”, a partire dall’accordo per un governo di unità nazionale firmato il 17 dicembre a Skhirat, in Marocco, dai rappresentanti dei parlamenti di Tripoli e Tobruk sotto l’egida dell’Onu e con l’importante ruolo di mediazione svolto dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, fino alla cosiddetta “occupazione” da parte dell’Italia. Stando al terrorista, “un generale italiano”, di cui non fornisce altri dettagli, “è a capo di un governo fantoccio di cui fa parte gente della nostra razza che ha venduto la sua religione”, alla stregua di quanto accadde in Iraq con “la nomina di Paul Bremer dopo la campagna criminale di George Bush”, per non parlare di come “il suo compagno di crimini Donald Rumsfeld ha insozzato Baghdad”.

Nel video, che inizia con 8 minuti di estratti di rapporti e notizie pubblicati sui media e frasi pronunciate da responsabili libici, al-Anabi spiega che “con le rivoluzioni arabe l’Occidente crociato ha assistito al ritorno dei musulmani alla loro religione, ha preso atto del loro desiderio ostinato di applicare la Sharia (la legge coranica, ndr) e non ha trovato altro rimedio che tornare a occupare quei territori, mettendo le sue avide mani sulle ricchezze e sul petrolio e continuare a controllarli”. Per al-Anabi “la minoranza euro-americana controlla il mondo in generale e la nostra Ummah (comunità, ndr) musulmana in particolare”, mentre “chi non si rassegna e resiste è definito un terrorista ed è ricercato vivo o morto”, laddove “il concetto di terrorismo mira a diffamare il jihad”.

“E’ una guerra crociata contro l’Islam – continua al-Anabi nel messaggio – la vittima oggi è la Libia, contro cui vengono tessuti complotti di governanti arabi e romani”, piani per una dominazione straniera. Ai libici, il terrorista algerino chiede di “trovare l’unanimità, unificare i discorsi, ordinare le fila e chiarire le divergenze” contro il “complotto” in corso. “Gli italiani hanno occupato la vostra capitale. Abbandonate le vostre divergenze, serrate le file, unite le vostre posizioni. Gli occupanti italiani devono essere cacciati”.

Poi al-Anabi attacca i governi di Tobruk e Tripoli per la firma dell’accordo del 17 dicembre con cui “la culla delle conquiste nel grande Maghreb è stata consegnata senza colpo ferire a un generale italiano che ruba le sue risorse, umilia i suoi uomini e viola i suoi simboli sacri. Non sarebbe stato meglio se la riunione di Skhirat fosse stata destinata alla liberazione di Ceuta e Melilla?”, si chiede al-Anabi con riferimento alle due enclavi spagnole nel nord del Marocco. Rivolgendosi ai partecipanti a quel vertice, il terrorista ribadisce che Aqmi “non accetterà i risultati delle vostre conferenze e non tacerà di fronte ai vostri complotti. Se volete mettere le mani sulla nostra gente e le nostre risorse, dovrete passare sui nostri resti, poiché noi siamo un popolo che non si arrende, o vinciamo o moriamo”.

Al termine del suo discorso, al-Anabi lancia ancora una minaccia all’Italia, “ai nuovi invasori, i nipoti di (Rodolfo) Graziani”, con riferimento al generale che ricoprì diversi incarichi di comando in
epoca fascista e durante le guerre coloniali italiane. “Vi morderete le mani pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al-Mukhtar (il combattente libico che guidò la resistenza all’occupazione italiana, ndr) e ne uscirete umiliati e sottomessi, con il permesso di Dio”.

Fonte: La Repubblica

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