Report classificato su ISIS, terrorismo, crisi economica e declino dell’eurozona

Riceviamo e pubblichiamo l’analisi “classified” di una entità che monitora i rischi geopolitici globali e gli impatti di grandi eventi su opinione pubblica ed economia mondiale. Terrorismo, Parigi, …

Riceviamo e pubblichiamo l’analisi “classified” di una entità che monitora i rischi geopolitici globali e gli impatti di grandi eventi su opinione pubblica ed economia mondiale.

Terrorismo, Parigi, protezionismo – Gli attacchi di Parigi sono una tragedia in termini di morti, feriti e aumento del livello generale del terrore. Una questione chiave è come l’Europa si prepara ad adattare la sua mentalità politica sul tema dei rifugiati. Un inasprimento dei controlli alle frontiere rischia di scatenare una stretta del protezionismo sul fronte del commercio. L’accordo TPP (Trans-Pacific Partnership) era già molto criticato al Congresso Usa, e questo può rendere ancora più difficile per il presidente Obama chiedere un voto al Congresso per il 2016 sotto l’autorità del fast track (percorso accelerato). La maggior parte dei candidati presidenziali alla Casa Bianca si oppongono al TPP.

Bce, tassi negativi, disgregazione eurozona – La BCE è previsto che aumenti i propri acquisti di asset nella riunione di dicembre, il che incoraggerà l’ulteriore debolezza dell’euro. La Banca centrale europea può acquistare strumenti di debito,  perfino municipale o regionale, e obbligazioni strutturate (tutte operazioni utili alla Francia); e può ridurre i tassi di interesse ancora più in basso in territorio negativo al fine di ampliare la gamma di bond e obbligazioni sovrane con rendimento negativo ammissibili per l’acquisto.  Gli attacchi di Parigi possono ritardare la disgregazione dell’Unione Europea, ma dubitiamo che possano fermarne il declino.

Francia, Germania, Spagna, Regno Unito – Francia e Germania sono destinate ad avvicinarsi, e il presidente francese Hollande si è espresso con forza. Tuttavia, la Francia ormai oscilla verso Marine Le Pen, che combina i due sentimenti anti-immigrati e anti-UE. Gli attacchi di Parigi minano ulteriormente la cancelliera Merkel, che ha sostenuto il flusso e l’accoglienza dei profughi. In Spagna il primo ministro Rajoy deve affrontare una seria sfida alle elezioni del 20 dicembre da parte del partito Ciudadanos (Cittadini), la cui piattaforma nazionalista potrebbe ottenere un forte supporto popolare.  Nel Regno Unito, che sta prendendo in considerazione l’uscita dall’Europa, gli attacchi di Parigi sono destinati inizialmente a creare simpatia e solidarietà con i francesi, ma può accadere anche che si rafforzi l’opposizione britannica contro le spese di Bruxelles e dell’UE.

Leader politici, geopolitica, opzione militare – I leader individualmente considerati sono particolarmente importanti durante una crisi e sarà ciascuno di loro a dare il tono generale. Hollande, Merkel e Putin hanno fatto dichiarazioni forti. ISIS vuole destabilizzare l’Arabia Saudita, la Giordania, la Turchia e l’Egitto, quindi le risposte dei rispettivi leader sono importanti. Le opzioni militari sono vincolate. Gli Stati Uniti si sono già pronunciati escludendo un invio esteso di truppe di terra. Gli Usa non dispongono attualmente di una portaerei di stanza nei mari del Medio Oriente. ISIS è già radicata in Siria, Iraq e Libia. Ci aspettiamo un forte aumento dei finanziamenti dei governi per le spese di intelligence e della difesa, in particolare negli Stati Uniti dove i capitoli di spesa vengono autorizzati dal Congresso.

ISIS, Arabia Saudita, Islam – Un problema a lungo termine degli scenari futuri è se la risposta globale si concentrerà su ISIS oppure sull’Islam radicale, in modo che tale che potrebbero aversi cambiamenti per l’Arabia Saudita, l’Iran, la Palestina o l’Islam stesso. Il Presidente egiziano Sisi ha chiesto in pratica ciò che equivale a una riforma globale dell’Islam. Una intensificazione dei combattimenti in Siria può aggravare la crisi dei rifugiati invece di migliorarla. La creazione di campi profughi su larga scala in Siria o nelle zone limitrofe, sarà un compito difficile da sostenere.

Immigrazione, sicurezza, elezioni Usa – I paesi che sono causa e origine dell’emigrazione (Siria, Libia, Eritrea, Somalia, Pakistan, ecc), non stanno prendendo provvedimenti per migliorare. I paesi arabi hanno respinto i rifugiati. La retorica tipica della campagna presidenziale negli Stati Uniti darà voce ancora più forte a chi si oppone all’immigrazione, soprattutto da Siria e Medio Oriente. Gli Stati Uniti raddoppieranno i controlli personali di chi viaggia e la sicurezza negli aeroporti, ma chi entra in America dalla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea non ha bisogno di un visto. Una domanda chiave di tutti i sondaggi sulle elezioni per la Casa Bianca sarà: “chi tra i candidati è in grado di tenerci al sicuro”?

Putin, Russia, Cina, FMI – Putin e la Russia stanno guadagnando importanza. Ci aspettiamo che l’Europa consenta di terminare entro la fine dell’anno le sanzioni contro Mosca, in modo che l’economia della Russia possa stabilizzarsi nonostante i bassi prezzi del petrolio. Russia e Cina stanno trovando aree di comune interesse nei settori dell’energia, della finanza e dello sviluppo di infrastrutture lungo il confine meridionale della Russia, tutti progetti legati allo “scenario” della Via della Seta in Cina. Il FMI ha annunciato che prevede di includere il yuan della Cina nel paniere dei DSP (diritti speciali di prelievo), un passo verso un più ampio uso globale dello yuan.

Report inviato da un utente di Italia.co, la redazione ha curato solo l’editing.

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2 commenti

  1.   

    Terrorismo e finanza: una storia nota
    …Paolo Raimondi
    http://it.sputniknews.com/opinioni/20151201/1643010/terrorismo-finanziamenti-daesh.html
     
    Si torna a “ riscoprire” i pericolosi e profondi legami tra il terrorismo e la finanza. Al G20 di Antalya sull’argomento è stato presentato anche uno specifico rapporto sull’emergenza terroristica preparato dal Financial Action Task Force.
     
    Il FATF è il coordinamento giuridico intergovernativo, creato nel 1989, che coinvolge più di 180 Paesi, con il compito di indicare…………..
    …………..

     

  2.   

    molto interessante. molto. Notato che l’Italia (e Renzi) non sono nemmeno nominati?