“Obama non è un vero presidente nero”

Eccola la nuova bufera che si abbatte sulla campagna per le presidenziali americane. Ed è il potente e di certo influente Rupert Murdoch ad innescarla con un tweet …

Eccola la nuova bufera che si abbatte sulla campagna per le presidenziali americane. Ed è il potente e di certo influente Rupert Murdoch ad innescarla con un tweet digitato quando negli Stati Uniti è ancora notte. “Che ne dite di un vero presidente nero che possa affrontare le divisioni razziali?”. Sottinteso: non uno come l’attuale inquilino della Casa Bianca, Barack Obama.

Murdoch lo fa manifestando stima e ammirazione per il candidato alla nomination repubblicana Ben Carson, il neurochirurgo afroamericano che dopo Donald Trump è l’altro ‘non politico’ che a sorpresa si è assestato nelle prime posizioni in diversi sondaggi. Il magnate australiano proprietario tra l’altro di Fox e del Wall Street Journal lo trova preferibile a Barack Obama proprio in quanto ‘più nero’ del presidente. Passa qualche ora e Murdoch torna su Twitter e si scusa, affermando che non aveva intenzione di offendere nessuno. Ma il polverone lo ha sollevato e adesso – lui su tutti che dei media è scaltro imperatore lo sa – si va fino in fondo.

Intanto c’è aria di endorsement, che di per sé è già una notizia: “Ben e Candy Carson sono eccezionali. Che ne dite di un vero presidente nero che possa affrontare le divisioni razziali?” è il testo del messaggio in questione, che però poi rimanda anche ad un articolo sul malcontento che Obama avrebbe causato fra le minoranze, fugando quindi i possibili dubbi su quali siano le opinioni di Murdoch.

E fa rumore non fosse altro perché proprio in queste ore Carson si trova nel mezzo di un’altra polemica, questa dovuta a parole sue. In una recente intervista in cui gli si chiedeva un parere sull’ultima strage americana, la sparatoria in un college dell’Oregon con 10 morti compreso il killer suicida, Carson ha risposto con un aneddoto personale ricordando quando fu lui a trovarsi con una pistola puntata contro, sembrando suggerire che le vittime avrebbero dovuto fare di più per reagire.

Il candidato repubblicano ha respinto questa interpretazione, ma ormai le sue parole sono sotto la lente d’ingrandimento e lui non cede: anche a chi gli chiede se a suo avviso Barack Obama è ‘un presidente veramente nero’ o ‘veramente cristiano’, lui lascia ancora qualche zona grigia e risponde: È il presidente… ed è nero. Dice di essere cristiano e io mi devo fidare della sua parola”.

Questo è Carson. Ed è forse proprio per questo che che in più sondaggi risulta secondo solo a Donald Trump tra i repubblicani. I due erano già stati definiti la “strana coppia” tra chi intravedeva una possibile alleanza. Poi però Trump non ha risparmiato nemmeno Carson, “un buon medico” ha detto di lui come a sminuirne la candidatura. Perché per ora Trump corre contro tutti, c’è da chiedersi però se e dove cercherà alleati nella preannunciata seconda fase della sua campagna che sembra virare più verso la tradizione, con meno frasi ad effetto.

Lo ha annunciato lui stesso: come fanno già tutti gli altri, a breve diffonderà i primi spot tv, metterà a punto un vero e proprio manifesto elettorale ed è previsto anche un libro. Sembra inoltre essere arrivato il momento per un maggiore coinvolgimento della moglie Melania e della figlia Ivanka, fino ad ora rimaste abbastanza silenti, con il compito di avvicinare l’elettorato femminile.

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