M5S predicano bene e razzolano male? Roma, al capo di gabinetto della sindaca Raggi stipendio di 193.000 euro

Guerra agli «stipendi d’oro»: era una delle promesse di Virginia Raggi e il cavallo di battaglia dei pentastellati. Ma a volte le promesse, quando restano tali, possono diventare …

Guerra agli «stipendi d’oro»: era una delle promesse di Virginia Raggi e il cavallo di battaglia dei pentastellati. Ma a volte le promesse, quando restano tali, possono diventare un tallone d’Achille. Il nuovo capo di gabinetto dell’amministrazione capitolina, il magistrato Carla Raineri, che per il Campidoglio ha rinunciato alla presidenza della corte d’appello di Milano, percepisce 193 mila euro lordi. Così gli esponenti delle opposizioni contestano gli «stipendi a 5 stelle».

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La polemica scatta su Facebook con un post del consigliere dem Marco Palumbo, che da ieri è presidente della commissione Trasparenza. «Grazie Virgi per lo spreco…» scrive Palumbo mettendo a confronto lo stipendio di Raineri con quelli delle precedenti amministrazioni. E in effetti i compensi dei capi di gabinetto di Gianni Alemanno erano più modesti (se prima Maurizio Basile guadagnava 180 mila euro, il suo successore, Sergio Basile, 75 mila), mentre con Ignazio Marino, a Luigi Fucito spettavano 73 mila euro, oltre il 50% in meno dell’attuale. Alla voce di Palumbo se ne uniscono altre. «La Raggi su cosa intende fare i risparmi che ha annunciato in campagna elettorale? Sugli asili nido? – chiede la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni su Facebbok -. Da Movimento 5 Stelle a Movimento 5 Stelle Superior Extralusso».

Il deputato del Pd Marco Miccoli mette invece a contrasto il «super stipendio» di Raineri con «Di Battista che posta foto in cui dorme su letti a castello, tutto sobrietà e scooter». Ma la sindaca, che non risponde agli attacchi, anzi, su Facebook ringrazia e fa gli auguri per Ferragosto, sembrava già giustificare il compenso sul verbale della delibera di giunta che ha ufficializzato l’incarico di Raineri: uno stipendio che Raggi «ha ritenuto congruo» – si legge nel documento – «corrispondente alla più alta fascia economica di posizione dirigenziale capitolina incrementata da una indennità ad personam» e attribuisce la scelta alla «particolare complessità», «rilevanza» e «gravosità delle mansioni» che esigono «speciali competenze tecnico-giuridiche», «profonda conoscenza delle normative», notevole esperienza e indiscussa professionalità. Anche nel caso della contestazione da parte delle opposizioni dell’incarico di Paola Muraro, al centro delle polemiche su Ama, Raggi si era appellata all’esperienza e alla competenza dell’assessore all’Ambiente. Di certo sono qualità, ma chissà se basteranno per giustificare apparenti contraddizioni.

Fonte: La Stampa

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