Legge di Stabilità: luce verde. Una maxi manovra da 30 miliardi

Il governo Renzi si gioca tutta la credibilita’ con questa manovra monstre che ha creato tensione tra il premier e il ministro dell’Economia Padoan. Le misure principali dovrebbero …

Il governo Renzi si gioca tutta la credibilita’ con questa manovra monstre che ha creato tensione tra il premier e il ministro dell’Economia Padoan. Le misure principali dovrebbero essere queste.

BONUS LAVORO DIMEZZATO

Verrà ridotto il «bonus assunzioni» da 8060 euro che dall’anno prossimo verrà dimezzato come importo e limitato a due anni (anziché tre) e quindi ulteriormente ridotto nel 2017 per essere nel 2018. Ieri l’Inps ha certificato l’efficacia delle misure a favore dell’occupazione: anche se gli sgravi sui contratti a tempo indeterminato sono già costati 1,4 miliardi di minori introiti, nei primi 9 mesi dell’anno il gettito contributivo è passato da 75,5 a 76,5 miliardi (+1,36%). Al fondo povertà verranno destinati invece 600 milioni in più, che fa salire il totale disponibile a quota 1,4 miliardi. Ed in più spunta l’idea di allargare la no tax area a favore dei pensionati.

PENSIONI E FLESSIBILITÀ

Diverse le novità in materia di pensioni. Come prima cosa utilizzando le economie fatte sulle precedenti salvaguardie (1,3 miliardi) il governo ne introdurrà una settima a favore di circa 24 mila esodati (contro i 50 mila sinora stimati). Quindi dovrebbe essere prorogata l’Opzione donna, per consentire l’uscita anticipata alle lavoratrici con 57 anni di età e 35 anni di contributi. E infine, in attesa di affrontare più avanti la questione della flessibilità in uscita, potrebbe arrivare anche un incentivo per il part-time degli over 63 (100 milioni di dote): sulla base di accordi individuali si potrà optare per un part-time al 40%-60%, col datore di lavoro che versa in busta paga i contributi netti che normalmente avrebbe versato all’Inps. Il lavoratore avrà in cambio contributi figurativi e quando uscirà del tutto dal mondo del lavoro non vedrà intaccata la sua pensione. Oltre a questa misura, sempre per gli over 63, è prevista anche l’adozione di contratti di solidarietà espansivi destinati a favorire le nuove assunzioni.

Prima di analizzare i provvedimenti, ecco la versione ufficiale, frutto della propoganda governativa, fornita da Il Sole 24 Ore:

Una manovra da 27-30 miliardi organizzata intorno a quattro assi, per un’Italia «forte, semplice, giusta e orgogliosa». Il Consiglio dei ministri, cominciato intorno all’una e concluso un’ora e mezza dopo, ha varato la legge di stabilità 2016. Ben 16,2 miliardi serviranno a disinnescare le clausole di salvaguardia, ovvero l’aumento dell’Iva e delle accise soltanto per l’anno prossimo. Un’eredità ingombrante, quella delle vecchie clausole, che nel totale del triennio raggiunge i 70 miliardi.

Renzi: «Per un’Italia col segno più»

Il premier Matteo Renzi ha chiarito: «Lo slogan di questa manovra è l’Italia col segno più». Basta con il vittimismo rassegnato, «è ostacolo alla crescita» perché invece «il nostro destino è nelle nostre mani». E allora, ha sottolineato Renzi, «si legge legge di stabilità ma si pronuncia legge di fiducia e questa fiducia si traduce nell’impegno di realizzare un Paese più semplice e più giusto».

«Tasse giù in modo sistematico»

Non è una manovra di stangate, ha assicurato Renzi: «Le tasse andranno giù in modo sistematico». Anche l’Ires, a una condizione già dal 2016: «Se la Commissione Ue riconoscerà lo 0,2, circa 3,3 mld, per l’evento migratorio eccezionale anticiperemo al 2016 misure previste per il 2017: l’Ires e i denari per ulteriori investimenti nella scuola».

«La flessibilità Ue vale circa 13 miliardi»

Renzi ha ricordato la scelta del governo di rispettare le regole europee rivendicando al suo esecutivo il merito di essere riusciti a recuperare uno spazio di flessibilità «che vale circa 13 miliardi».

Il pacchetto fiscale

La manovra dovrà garantire innanzitutto il finanziamento con misure strutturali di spending review dei 5 miliardi necessari al “pacchetto fiscale” annunciato dal premier Matteo Renzi: via le tasse sulla prima casa, abitazioni di lusso comprese, e addio all’Imu in agricoltura e sui cosiddetti “imbullonati”. Ma in pole position ci sono anche gli interventi per le imprese: un primo taglio dell’Ires (dal 27,5% al 26%) nel 2016, condizionato però al via libera dell’Ue alla flessibilità per i costi dell’emergenza migranti, e il super ammortamento del 140% del valore fiscale dei macchinari acquistati nell’ultimo trimestre 2015 e nel corso del 2016.

Le novità sulle pensioni

In pista anche il rifinanziamento parziale degli sgravi contributivi per i nuovi assunti e il pacchetto anti-povertà, con una dote di 600 milioni per ampliare il sostegno ai nuclei familiari indigenti. Senza dimenticare le pensioni: dovrebbe debuttare, come emerso ieri,un part time agevolato per tutti i dipendenti over 63 del settore privato, da instaurare tramite accordi individuali, senza alcun vincolo per le aziende ad assumere e senza penalizzazioni per chi lo sceglie: il datore di lavoro verserà in busta paga l’intera contribuzione netta che avrebbe destinato all’Inps in caso di orario pieno, mentre la contribuzione figurativa sarà a carico della fiscalità generale.

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