Eurostat: l’Italia ha il peggiore rapporto debito/Pil. Solo la Grecia va peggio

L’Italia ha chiuso il 2015 con un deficit di bilancio in attenuazione al 2,6 per cento del Pil, per un ammontare complessivo di 42,4 miliardi di euro, e …

L’Italia ha chiuso il 2015 con un deficit di bilancio in attenuazione al 2,6 per cento del Pil, per un ammontare complessivo di 42,4 miliardi di euro, e un debito che invece, a quota 2 mila 171 miliardi è salito al 132,7 per cento del prodotto. Sono i dati certificati da Eurostat, l’ente di statistica dell’Unione europea, a seguito delle notifiche sui conti pubblici effettuate da tutti i Paesi dell’Ue in base alle regole del patto di Stabilità e di crescita.

Nel 2014 il deficit-Pil italiano era risultato pari al 3 per cento del Pil e il debito al 132,5 per cento. Queste cifre rappresentano la base di partenza sulla quale, con le previsioni economiche di primavera attese per il mese prossimo, la Commissione emanerà il suo giudizio sui piani di bilancio dell’Italia sul quale aveva rinviato le sue decisioni. Il verdetto Ue terrà anche conto dei piani di riforme presentati dai Paesi e delle varie tipologie di clausole di flessibilità, che assicurano margini momentanei supplementari e che l’Italia ha invocato su più versanti.

In generale, il deficit complessivo dei paesi dell’area euro è calato nel 2015 al 2,1 per cento del Pil, dal 2,6 per cento del 2014, mentre il debito è sceso al 90,7 per cento dal 92 per cento. Il debito-Pil italiano è il secondo più elevato dopo il 176,9 per cento della Grecia.

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In Italia il rapporto debito/Pil 2015 peggiore dopo la Grecia

Nella zona Euro il rapporto debito/Pil è sceso, nel 2015, dal 92% dell’anno precedente al 90,7%. Nell’Unione a 28 si è ridotto dall’86,8% all’85,2%. Lo comunica Eurostat nella prima Notifica sui conti pubblici. Tra i Paesi europei, nel 2015, Lussemburgo (+1,2%), Germania (+0,7%) ed Estonia (+0,4%) hanno registrato un surplus rispetto al Pil nella gestione dei conti pubblici, mentre la Svezia ha mostrato un bilancio in equilibrio.

Nel 2015, il rapporto debito/Pil più basso d’Europa è stato registrato dai conti dell’Estonia (9,7%), seguita da Lussemburgo (21,4%), Bulgaria (26,7%), Lettonia (36,4%) e Romania (38,4%). Sono 17 i Paesi membri che, nel 2015, mostrano debiti più elevati del 60% del Pil, con il record di Grecia (176,9%), Italia (132,7%), Portogallo (129%), Cipro (108,9%) e Belgio (106%). Nella Zona Euro il deficit è sceso al 2,1% del Pil nel 2015 dal 2,6% del 2014, mentre nell’Unione a 28 è sceso dal 3% al 2,4%.

Il rapporto deficit/Pil più contenuto è stato registrato in Lituania (-0,2%), seguita da Repubblica Ceca (-0,4%), Romania (-0,7%) e Cipro (-1%). Sono sette i paesi membri che hanno deficit pari o superiori al 3% del Pil: Grecia (-7,2%), Spagna (-5,1%), Portogallo e Regno Unito (-4,4%), Francia (-3,5%), Croazia (-3,2%) e Slovacchia (-3%). L’Italia nel 2015 ha avuto un deficit/Pil pari al 2,6%. Eurostat ha espresso “riserve” sui conti di Belgio, Francia e Ungheria.

Nel 2015, la spesa governativa nell’Area Euro è stata pari al 48,6% del Pil, mentre le entrate sono state pari al 46,6%. Nell’Unione a 28 i dati sono pari rispettivamente al 47,4% e al 45%. In entrambi i casi i due livelli sono scesi rispetto al 2014. In Italia il rapporto tra spese e Pil è stato pari, nel 2015, al 50,5%, mentre quello tra entrate e Prodotto al 47,9%.

di Barbara Bonomi

Fonte: Il Sole 24 Ore

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