Brasile: Lula indagato, Dilma prova a dargli l’immunità ma è troppo “debole”

L’ex presidente è accusato di corruzione nello scandalo Petrobras, così la Rousseff sta cercando di nominarlo ministro per dargli l’incolumità dall’inchiesta, ma non ha i numeri. Intanto un …

L’ex presidente è accusato di corruzione nello scandalo Petrobras, così la Rousseff sta cercando di nominarlo ministro per dargli l’incolumità dall’inchiesta, ma non ha i numeri. Intanto un altro ministro è sotto accusa.

Sospesa nuovamente la nomina dell’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, sotto accusa nell’ambito dello scandalo corruzione Petrobras, come superministro del governo (titolare della Segreteria della presidenza) dopo lo scoop di un settimanale che ha anticipato alcune dichiarazioni dell’ex senatore Delcidio do Amaral.

Secondo il parlamentare, “pentito” nell’affaire Petrobras, Lula e il capo dello Stato Dilma Rousseff avrebbero tentato di ostacolare le indagini. La denuncia ha creato un clima di confusione che ha ancora una volta paralizzato il governo. Lula è arrivato nel pomeriggio di martedì 15 marzo a Brasilia e poi intorno alle 19 ha incontrato Rousseff e alcuni membri dell’esecutivo a Palazzo Alvorada. Focus del colloquio, durato fino alle 23,30, è stata la sua nomina. Secondo alcuni partecipanti all’incontro, l’ex capo dello stato non è sicuro che riuscirà a entrare nella quadra.

Mercoledì 16 marzo è previsto un nuovo tentativo, se non ci saranno ulteriori sorprese. Se dovesse essere nominato avrebbe una triplice missione: innanzitutto evitare che si concretizzi l’ipotesi impeachment per il presidente; inoltre, rinegoziare il rapporto con i partiti alleati e con il Pmdb in particolare, e, infine, dare impulso al settore produttivo e al mercato. Lula, anche in caso di non elezione, potrà comunque puntare – come lui stesso aveva annunciato in questi giorni – alla corsa per le Presidenziali del 2018.

Un altro ministro accusato di corruzione

Nelle stesse ore in cui l’ex presidente Lula arriva a Brasilia per discutere del suo ingresso nel governo, la compagine del capo dello Stato Dilma Rousseff è stata scossa da nuove accuse nell’ambito dello scandalo corruzione Petrobras. Fonti giudiziarie del Brasile hanno reso pubbliche le confessioni di un senatore del Partito dei lavoratori locale, coinvolto nello scandalo Petrobras, che aggravano la situazione di Rousseff, che sta già affrontando un procedimento di impeachment per la presunta manomissione dei conti pubblici. Il senatore in questione, secondo quanto si è appreso, ha accusato il ministro dell’Istruzione Aloizio Mercadante di avere tentato di comprare il suo silenzio per proteggere il governo di Rousseff. A sostegno delle sue accuse, l’ex leader del Partito dei lavoratori al Senato ha fornito agli investigatori registrazioni schiaccianti di conversazioni tra il ministro Mercadante e il suo vice. Durante questo colloquio telefonico il ministro, rivolgendosi al suo vice che ha registrato la telefonata a sua insaputa, afferma che il senatore “deve mantenere la calma”, perché avrebbe una “responsabilità monumentale destabilizzando” il governo con la sua eventuale collaborazione all’inchiesta. Durante la conversazione, Mercadante ha poi tentato di rassicurare il senatore sulla “questione finanziaria”, “in particolare il pagamento dei suoi avvocati”, che potrebbe essere risolto da una società legata al Partito. Una proposta che, secondo il senatore, sarebbe stata avanzata “come emissario della presidente della Repubblica”. Da parte sua, Mercadante ha negato ogni accusa: “Respingo questo tentativo di coinvolgermi in procedure che non sono compatibili con il diritto democratico del Brasile”, ha commentato.

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