Brasile, vera repubblica delle banane: Dilma nomina Lula ministro per evitargli l’arresto. Popolo in piazza

Atmosfera da colpo di stato. Giudic bloccano la nomina. Proteste dopo la decisione della Rousseff di fare entrare al governo l’ex presidente, indagato per lo scandalo delle tangenti …

Atmosfera da colpo di stato. Giudic bloccano la nomina. Proteste dopo la decisione della Rousseff di fare entrare al governo l’ex presidente, indagato per lo scandalo delle tangenti miliardarie Petrobras.

Aggiornamento:

Intanto il giudice federale Itagiba Catta Preta Neto ha emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina di Lula. Dopo di lui, anche una giudice federale di Rio de Janeiro, Regina Coele Formisano, ha sospeso la nomina.

La casa Dilma-Lula scricchiola pericolosamente. Il presidente del Partito repubblicano brasiliano (Prb), Marcos Pereira, ha annunciato l’uscita dal governo della presidente Rousseff, mentre il suo deputato George Hilton lascerà il ministero dello Sport. L’annuncio è arrivato dopo la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra l’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, nominato ministro della Casa Civil e così ‘protetto’ dai processi ordinari per corruzione, e la presidente.

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Ma esiste anche un’altra versione della medaglia. Per esempio commentando la crisi politica in Brasile, Carolina Matos, Professoressa di sociologia presso la City University London, spiega:

“La crisi politica che si sta verificando in Brasile sta raggiungendo livelli senza precedenti, che minacciano le fondamenta della sua democrazia. Un’atmosfera da colpo di stato si è lentamente sviluppata nell’ultimo mese, travestita da crociata morale contro la corruzione e il “cattivo governo” con protagonisti l’estrema destra e l’opposizione sconfitta nel 2014.

Tutto ciò è estremamente fuorviante, e purtroppo la copertura dei media internazionali, salvo alcune eccezioni, è stata influenzata o non ha compreso appieno la profondità del problema che il paese sta affrontando. Il Brasile rischia di ritrovarsi in un’altra dittatura simile a quella degli anni ’60, periodo buio della sua storia durato fino agli anni ‘80”.

Il Prb ha 21 dei 513 deputati e solo uno degli 81 senatori, numeri bassi, ma cruciali per il governo poiché la Camera bassa si appresta a riconsiderare in settimana il procedimento di impeachment nei confronti di Rousseff. Inoltre, il ministero dello Sport è strategico, perché direttamente coinvolto nei preparativi delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il capo del gruppo del Prb alla Camera, Marcio Marinho, ha spiegato che l’uscita dall’esecutivo è in vigore subito e che il suo partito “non risponde più al governo”. Secondo il deputato Celso Russomanno, il Prb con questa rottura “fa un gesto che rispecchia le ansie della popolazione”, “agendo in difesa del popolo brasiliano”.

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Proteste pacifiche sono in corso in varie citta’ del brasile contro la nomina a ministro dell’ex presidente Lula e contro la presidente Dilma Rousseff. Alcune migliaia di persone hanno bloccato l’Avenida Paulista, il salotto buono di San Paolo, e scandiscono slogan contro Lula e Dilma. Analoghe manifestazioni sono in corso a Brasilia, davanti al palazzo presidenziale di Planalto, e a Rio de Janeiro. Nei quartieri residenziali di San Paolo si sente il rumore dei panelacos, colpi di mestoli e posate contro pentole. Le proteste sono esplose dopo la pubblicazione da parte del giudice Sergio Moro, simbolo dell’inchiesta ‘lava jato’, la mani pulite brasiliana, di una intercettazione telefonica tra Lula e dilma, in cui la presidente avvisa lula che sta per inviargli il decreto di nomina ministeriale, da usare “in caso di necessita’”, secondo Moro, cio’ dimostrerebbe che la nomina di Lula e’ stata fatta per ostacolare la giustizia.

Foto 1
Il Fondo monetario internazionale non si pronuncia sul caos in corso in Brasile, dove le proteste montano dopo che il presidente Dilma Rousseff ha nominato Capo di gabinetto il suo predecessore Lula da Silva, salvandolo da vicende giudiziarie che potrebbero costargli 13 anni di carcere. Finire dietro le sbarre per lui diventa piu’ difficile dal momento che tutti i membri di governo vengono giudicati non da tribunali normali ma dalla Corte Suprema, cosa che implica tempistiche lunghe.
L’istituto di Washington tuttavia chiede a Brasilia un “rafforzamento del framework macroeconomico per spingere gli investimenti e risollevare la fiducia. Cio’ include politiche mirate a contenere l’inflazione”. Lo ha detto William Murray, viceportavoce del dipartimento di Comunicazione dell’istituto di Washington guidato da Christine Lagarde. Secondo il Fondo il “consolidamento fiscale e’ essenziale” anche perche’ la nazione “sta affrontando una situazione difficile; nel 2016 ci aspettiamo un altro anno di contrazione”. Il 2015 l’economia brasiliana si e’ contratta del 3,8% (la performance peggiore da 25 anni a questa parte).
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8 commenti

  1.   

    grazie Consuelo, lo trovo un approccio molto utile per capire le forze in gioco. Stasera tardi quando ho tempo leggo con google translate l’articolo in portoghese su Folha 
     

    Originariamente inviato da Consuelo: Due premesse onde evitare di essere fraintesa. 1) non ho mai creduto alla verginità del comunismo. Sono sempre più convinta che il comunismo sia stato e sia la più grande truffa perpetrata ai danni dei popoli. 2) uomini onesti si trovano sia a destra che a sinistra. E’ ‘ingordigia e la sete del potere  che fa gli uomini disonesti, qualunque sia la bandiera di partito. Il giudice Moro che  esalta “la sovversione autoritaria dell’ordine giuridico per ottenere obiettivi specifici” e l’utilizzo dei media per inquinare l’atmosfera politica.” mi lascia molto disorientata. Ora  l’articolo che vi propongo, è un parallelo tra ciò che è successo in Italia con mani pulite e ciò che succede in Brasile. http://www1.folha.uol.com.br/poder/2015/12/1723856-escrito-em-2004-artigo-de-moro-sobre-operacao-na-italia-espelha-lava-jato.shtml  

     

  2.   

    Due premesse onde evitare di essere fraintesa.
    1) non ho mai creduto alla verginità del comunismo. Sono sempre più convinta che il comunismo sia stato e sia la più grande truffa perpetrata ai danni dei popoli.
    2) uomini onesti si trovano sia a destra che a sinistra. E’ ‘ingordigia e la sete del potere  che fa gli uomini disonesti, qualunque sia la bandiera di partito.
    Il giudice Moro che  esalta “la sovversione autoritaria dell’ordine giuridico per ottenere obiettivi specifici” e l’utilizzo dei media per inquinare l’atmosfera politica.” mi lascia molto disorientata.
    Ora  l’articolo che vi propongo, è un parallelo tra ciò che è successo in Italia con mani pulite e ciò che succede in Brasile.
    http://www1.folha.uol.com.br/poder/2015/12/1723856-escrito-em-2004-artigo-de-moro-sobre-operacao-na-italia-espelha-lava-jato.shtml
     

  3.   

    la sinistra al governo in Brasile ha rubato miliardi e miliardi, e adesso qualcuno ci dice che e’ in atto un colpo di stato? ma che ben venga, anche da destra, un avvicendamento al potere. Il figlio di Lula, mi dice un amico da San Paolo, e’ il primo azionista dell’azienda Telecom di Stato, come mai nessuno ne parla? Un perfetto nulla-tenente, prima che il padre prendesse il potere, adesso miliardario. Come in Petrobras, una delle aziende piu’ corrotte del pianeta. Lula e la sua degna delfina Dilma adesso sono finiti, hanno rubato troppo in nome del socialismo senza redistribuire un soldo al popolo, che adesso rumoreggia perche’ il periodo delle vacche grasse e’ finito ovunque, ovviamente ex BRIC in testa. Per questo mi fanno ridere le affermazione di questa professoressa da Londra che ci dice:
    Un’atmosfera da colpo di stato si è lentamente sviluppata nell’ultimo mese, travestita da crociata morale contro la corruzione e il “cattivo governo” con protagonisti l’estrema destra e l’opposizione sconfitta nel 2014. 
     

  4.   

    Tutte cose che servirebbero anche in Italia per tutti i nostri corrotti e impuniti!
    CARCERE, DENUNCIA E DIVULGAZIONE! Che purtroppo non sono mai state applicate veramente! Tutti i politici si sono guadati bene dal far costruire carceri; la magistratura, salvo alcune sporadiche ed eroiche eccezioni, raccoglie solo quanto e come conviene al potere in auge; l’informazione è opportunamente distorta e pilotata dallo stesso potere in forza!

    Originariamente inviato da Consuelo: Sergio Moro: ‘L’inchiesta Petrobras come Mani Pulite’  Nel 2004 Moro ha pubblicato cinque pagine sull’operazione italiana all’interno di una rivista giuridica. Con il titolo “Considerazioni sull’Operazione Mani Pulite”, Moro descrive ciò che, in base alla sua opinione, spiega il successo dell’azione italiana. Si tratta di un’applicazione attenta e dettagliata di una strategia basata su tre pilastri: CARCERE, DENUNCIA  E DIVULGAZIONE.    

     

  5.   

    Sergio Moro: ‘L’inchiesta Petrobras come Mani Pulite’ 
    Nel 2004 Moro ha pubblicato cinque pagine sull’operazione italiana all’interno di una rivista giuridica. Con il titolo “Considerazioni sull’Operazione Mani Pulite”, Moro descrive ciò che, in base alla sua opinione, spiega il successo dell’azione italiana. Si tratta di un’applicazione attenta e dettagliata di una strategia basata su tre pilastri: CARCERE, DENUNCIA  E DIVULGAZIONE.
     
     

  6.   

    In tutta questa storia, qual è il vero motivo? 
     Petrobras found the pre-salt deposits based on its own research and technological innovation applied to exploring oil in deep waters — with no foreign input whatsoever. The beauty is there’s no risk; if you drill in this pre-salt layer, you’re bound to find oil. No company on the planet would hand this over to the competition.
    And yet a notorious right-wing opposition maggot promised Chevron in 2014 to hand over the exploitation of pre-salt mostly to Big Oil. The right-wing opposition is busy altering the juridical regime of pre-salt; it’s already been approved in the Senate. And Rousseff is meekly going for it. Couple it to the fact that Rousseff’s government did absolutely nothing to buy back Petrobras stock — whose vertiginous fall was deftly engineered by the usual suspects.
    http://www.zerohedge.com/news/2016-03-10/brazilian-earthquake-empire-chaos
    The meticulous dismantling of Petrobras, Big Oil eventually profiting from the pre-salt deposits, keeping in check Brazil’s global power projection, all this plays beautifully to the interests of the Empire of Chaos. Geopolitically, this goes way beyond the Hollywood blitz and the Car Wash investigation.
    It’s no coincidence that three major BRICS nations are simultaneously under attack — on myriad levels: Russia, China and Brazil. The concerted strategy by the Masters of the Universe who dictate the rules in the Wall Street/Beltway axis is to undermine by all means the BRICS’s collective effort to produce a viable alternative to the global economic/financial system, which for the moment is subjected to casino capitalism. It’s unlikely Lula, by himself, will be able to stop them. 

  7.   

    DIMENTICAVO. Per salvar le chiappette di lula la sora delma lo ha fatto ministro così intoccabile   ma pare che ci sia un giudice in danimarca  e lo stesso abbia revocato il tutto.  ma che ci mandassero indietro il brigatista che invece rilascia un giorno si ed uno no una intervista.  riavanti poppolo….

  8.   

    Questa è la normale fine di una altra delle icone della sinistra nostrana. ve li ricorderete i ..peana.. innalzati a LULA e poi a delma  DA PARTE DEI NOSTRI SINISTRATI. Ebbene uno autentico sfacelo. il paese sull’orlo della bancarotta . Ma per restare sud america ci sono ancora in circolazione il leader venezuelano, quello boliviano e pure il cubano. Popoli in miseria e burocrati del partito in paradiso…Avanti poppolo …..