Con Trump, rischio nuova mega-crisi. Pericoli da deregolamentazione, soprattutto in finanza

“La deregolamentazione in alcuni campi, come quello finanziario, è enormemente pericolosa”. E’ l’avvertimento dell’ex segretario di Stato americano, Lawrence Summers, che – di fronte alla strategia politica annunciata …

“La deregolamentazione in alcuni campi, come quello finanziario, è enormemente pericolosa”. E’ l’avvertimento dell’ex segretario di Stato americano, Lawrence Summers, che – di fronte alla strategia politica annunciata dal neo presidente Donald Trump – ha parlato di presupposti per una nuova crisi. “Chi vuole tornare all’era del prestito ‘predatorio’? – ha chiesto provocatoriamente intervistato da Fox News Channel – Chi vuole tornare all’era delle banche eccessivamente indebitate?”.

L’ex segretario di Stato sotto la presidenza Clinton, consulente economico di Obama, oggi professore ad Harvard, ha criticato le intenzioni superliberiste di Trump nel mondo della finanza, accompagnate dalla svolta protezionista dimostrata invece in campo industriale, in particolare dopo le dichiarazioni sull’industria dell’auto ‘made in Usa’. “Qualsiasi azienda debba decidere se produrre in Ohio o Messico, trova il Messico il 20% più conveniente”, ha sottolineato. (Ansa)

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2 commenti

  1.   

     
     l’amministrazione Clinton portò avanti senza indugi il piano di deregolamentazione  rimuovendo anche gli ultimi ostacoli che limitavano lo spazio di manovra del grande capitale. Quando il Presidente della Commodity Futures Trading Commission Brooksley Born inoltrò alla Casa Bianca uno studio sui derivati in cui si sottolineava la pericolosità di questi prodotti finanziari, che facevano parte di un mercato deregolamentato da 50.000 miliardi di dollari, e si indicava la necessità di introdurre misure che li regolamentassero, il segretario al Tesoro Larry Summers oppose il proprio veto e Alan Greenspan ribadì l’importanza di confidare nell’innata capacità auto-equilibratrice del mercato. Bill Clinton dichiarò la propria piena sintonia con Summers e Greenspan, seguito a ruota dal Congresso, che affossò definitivamente la bozza proposta dalla Born. Nel novembre del 1999 venne approvato dal Congresso il Financial Modernization Act (o Gramm-Leach-Bliley Act), la legge che eliminò le residue normative atte a disciplinare l’attività degli istituti bancari di Wall Street soppiantando il Glass-Steagall Act, una fondamentale norma del New Deal rooseveltiano risalente al 1933, che sanciva la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento allo scopo di proteggere l’economia reale dagli azzardi finanziari. Con la ratifica del Senato statunitense e l’approvazione del presidente Bill Clinton, il Financial Modernization Act entrò definitivamente in vigore, consentendo a investitori istituzionali, fondi pensione, compagnie assicurative, banche commerciali e banche d’investimento di integrare liberamente i propri compiti e le proprie funzioni, seguendo l’esempio delle grandi aziende manifatturiere.
     
    http://www.lindro.it/dinastia-clinton-macchina-soldi/
     

  2.   

     
    larry summers quando era segretario al Tesoro di Bill Clinton, fu l’artefice della deregulation finanziaria

    dobbiamo al presidente clinton la soppressione della Glass Steagel Act che, di fatto, aboliva la distinzione fra banche d’affari e banche commerciali; e poi ancora Clinton attuava una totale deregulation finanziaria firmando il Commodity Futures Modernization Act