Stati Uniti: economia fiacca, Pil secondo trimestre 2016 ridotto al ribasso a +1,1%. E Yellen…

Pil degli Stati Uniti limato al ribasso. Nel secondo trimestre la crescita economica è stata pari all’1,1%, in base alla seconda lettura, contro l’1,2% della prima stima. Il …

Pil degli Stati Uniti limato al ribasso. Nel secondo trimestre la crescita economica è stata pari all’1,1%, in base alla seconda lettura, contro l’1,2% della prima stima. Il dato è in linea con le attese degli analisti.
A pesare è stata la minore spesa del governo ed un consumo maggiore delle scorte, secondo i dati del Dipartimento del Commercio Usa. La spesa pubblica è diminuita dell’1,5% mentre un uso più massiccio delle scorte ha sottratto oltre un punto percentuale alla crescita.
I consumi, invece, si sono rivelati ancora una volta il motore dell’economia a stelle e strisce con una crescita del 4,4% nel secondo trimestre contro il +4,2% della prima lettura, segnando il rialzo più forte da fine 2014. (Ansa)

***

(Teleborsa) – Riflettori puntati sul presidente della Fed, Janet Yellen. Nel suo atteso discorso a Jackson Hole, dove ieri ha preso il via il summit internazionale, il numero uno della Banca Centrale americana ha riconosciuto i miglioramenti economici del Paese, dal mercato del lavoro ai consumi, nonostante l’odierna limatura del PIL del 2° trimestre, ammettendo che l’ipotesi di un rialzo del costo del denaro si sta “rafforzando”. La Yellen continua però a essere preoccupata per gli investimenti e per il calo della produttività.

Intanto ieri ha parlato Robert Kaplan, Presidente della Federal Reserve di Dallas, dichiarando che un rialzo del costo del denaro potrebbe avvenire in un “futuro non troppo lontano”.

Di diversa opinione Esther George, presidente della Fed di Kansas City secondo la quale “non c’è bisogno che l’approccio sia aggressivo” ma che “è tempo di muoversi per alzare il costo del denaro in modo graduale”.

Secondo Dennis Lockhart, governatore della Federal Reserve di Atlanta, un aumento del costo del denaro il mese prossimo merita una discussione seria”, infatti, per lui, una stretta entro fine anno “sarebbe appropriata”.

Dello stesso avviso James Bullard, capo della Fed di St. Louis: “settembre potrebbe essere un buon momento per alzare i tassi”.

In estrema sintesi i falchi della Fed si sono detti pronti ad una stretta monetaria anche a settembre, ma gli investitori continuano a escludere che il prossimo rialzo dei tassi arrivi il prossimo mese anche perché ritengono che la mossa della Fed sia improbabile in vista delle elezioni presidenziali americane di novembre.
Dunque si punta su dicembre, ritenuto il mese più probabile per il rialzo dei tassi.

***

Commento di State Street al discorso di Janet Yellen al meeting di Jackson Hole

In seguito al discorso di Janet Yellen al meeting di Jackson Hole, Lee Ferridge, Responsabile delle strategie multi-asset di State Street Global Markets per il Nord America, ha rilasciato il seguente commento.

Nonostante le recenti indicazioni su un cambiamento in corso nella politica monetaria del Federal Open Market Committee (FOMC), il discorso di Janet Yellen a Jackson Hole non ha portato a particolari novità. I suoi commenti potrebbero contribuire a frenare il recente declino del dollaro e il rally degli asset rischiosi a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. Un rialzo in seguito alla riunione in programma a settembre sembra poco probabile, ma potrebbe diventare una possibilità concreta entro la fine dell’anno nel caso in cui i dati dell’economia statunitense migliorassero ulteriormente.

Tag

Partecipa alla discussione