Quinta settimana di rialzo per il Ftse Mib? No, è tempo di un ripiego

Il Ftse Mib ha archiviato venerdi’ a 19015 punti circa la quarta settimana consecutiva di rialzo, una serie di ampiezza e durata simile a quella vista fino all’11 …

Il Ftse Mib ha archiviato venerdi’ a 19015 punti circa la quarta settimana consecutiva di rialzo, una serie di ampiezza e durata simile a quella vista fino all’11 marzo. In quella occasione, dopo il raggiungimento di un nuovo massimo nella quinta settimana, i prezzi avevano invertito decisamente la rotta.

E anche adesso per l’indice italiano sara’ difficile mantenere un orientamento positivo, la resistenza offerta proprio dai massimi a 19216 punti della settimana terminata il 18 marzo si avvicinano velocemente (massimo nell’ultima ottava a 19112 punti).

La rottura decisa dei 19210/20 punti fornirebbe invece segnali favorevoli al proseguimento dell’ascesa che si porrebbe come primo target il test a 19600 circa del 50% di ritracciamento del ribasso dai massimi di luglio 2015 e successivo a 19900 punti, area di transito della media mobile a 100 settimane.

Il mancato superamento dei massimi di marzo invece comporterebbe una correzione del veloce rialzo disegnato dai prezzi dai minimi di novembre di area 16040. Gli indicatori tecnici come l’Rsi a 14 sedute sono del resto in netto ipercomprato (sopra il 75%), condizione che non veniva piu’ raggiunta dall’estate del 2013, e indicano come probabile la realizzazione di flessioni.

La violazione di area 18830 confermerebbe l’avvio di una fase di debolezza che comunque non sarebbe preoccupante a meno di discese al di sotto dei 18080 punti, lato superiore del canale crescente disegnato dai minimi di giugno, resistenza superata il 7 dicembre.

Eventuali flessioni sarebbero quindi inizialmente da considerare come una opportunita’ per integrare posizioni al rialzo o aprirne di nuove, proteggendole con uno stop da attivare al di sotto dei 18080 punti.

L’Eurostoxx 50 tocca una resistenza chiave

L’Eurostoxx 50 archivia la settimana con una chiusura a 3259 punti (massimo intraday a 3276) a contatto con una resistenza chiave. I prezzi hanno infatti testato il 50% di ritracciamento del ribasso dai massimi di aprile 2015 arrivando anche ad un passo dal lato alto del canale crescente che parte dai minimi di giugno, passante a 3290 punti circa. Il 50% di ritorno viene ritenuto un livello determinante per capire le reali intenzioni del mercato: movimenti fino a quella percentuale di ritracciamento possono dimostrarsi una semplice fase correttiva, ovvero che interrompe senza invertirla la tendenza precedente (il ribasso dai massimi del 2015), oltre il 50% di ritorno invece diventa probabile una vera e propria inversione, con ulteriori conferme alla rottura del gradino successivo nella scala di Fibonacci (il 61,8% posto a 3400 punti circa). La mancata rottura di area 3290 farebbe quindi temere una correzione del recente rialzo con obiettivi che si estendono fino all’ex resistenza critica, ora supporto, dei 3100 punti. Conferme in questo senso con la violazione di area 3200. (FTA Online News)

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Ftse Mib vola nonostante le difficoltà

Il Ftse Mib è ormai da fine novembre in forte rialzo. Il listino italiano continua ad aggiornare i massimi relativi seduta dopo seduta. Al momento, a quota 19.014 punti, si trova sui massimi di inizio anno e continuando di questo passo magari riuscirà anche a chiudere con una performance positiva un 2016 pieno di difficoltà e colpi di scena.

Al momento il Ftse Mib è trascinato al rialzo più o meno da ogni settore. Con l’accordo OPEC e il conseguente taglio della produzione i titoli del settore energetico sono tornati a salire con Saipemche si fa capitano di un settore che nell’ultimo periodo ha visto un periodo di forte crisi.

Anche il settore industriale e delle telecomunicazione sembra aver ritrovato un periodo di grande forza. A preoccupare il mercato delle telecomunicazione è però la scalata ostile arrivata su Mediaset dall’azienda francese Vivendi. Il crescente interesse francese per le aziende italiane sembra non essere visto di buon occhio né dalla parte degli industriali né da quella degli azionisti.

A preoccupare maggiormente però resta il settore bancario in forte crisi. La vittoria del NO al referendum, le dimissioni del premier e le voci circa una potenziale uscita dall’UE sembrano passare in secondo piano rispetto alla crisi che sta passando il settore bancario. Durante la settimana MPS ha deciso di ricorrere nuovamente al mercato con la conversione dei bond e l’aumento di capitale, il tutto però da finalizzare entro fine anno. Stessa decisione presa anche da Unicredit, dopo il taglio dei posti di lavoro ha optato per un aumento di capitale da 13 miliardi.

In caso di fallimento dei piani però sembra esserci già pronto un intervento statale che porterebbe però gravi conseguenze sui mercati finanziari con alto rischio di contagio. Gli operatori, pur mantenendo una buona dose di ottimismo riguardo la vicenda si aspettano una fine dell’anno che si preannuncia quindi molto adrenalinica.

Ftse Mib: scenario tecnico e previsionale

Lo scenario di fondo sul Ftse Mib resta ribassista nonostante il forte allungo avuto nell’ultimo mese. Al momento la performance per il 2016 resta negativa a causa del forte crollo avuto all’inizio dell’anno.

Dall’analisi grafica possiamo notare come i prezzi siano andati a prendersi una resistenza dopo l’altra con grande forza. Il difficile test dei 19000 punti sembra però aver frenato il rialzo almeno per il momento. Su tale area passa anche la trendline ribassista di lungo periodo su cui i prezzi sembrano aver rimbalzato perfettamente.

Dopo il forte allungo dei giorni scorsi l’attuale candela di indecisione porta a pensare ad un rallentamento negli acquisti da parte degli operatori vista la difficile situazione dei titoli bancari che dovrà essere risolta entro la fine dell’anno.

Nel caso in cui i piani di salvataggio dovessero andare in porto, con la rottura al rialzo della trendline ribassista ed il consolidamento al di sopra dei 19000 punti, i prezzi potrebbero tranquillamente spingersi più in alto arrivando entro fine anno alla soglia dei 20000.

In caso contrario invece difficile formulare previsioni in quanto dipenderà da come si risolverà il caso bancari e dall’eventuale ampiezza del fallimento con conseguente contagio.

 

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