Banche, assist di Banca d’Italia: riserva capitale anticiclica a zero, invece che -7,2%

La misura calcolata da Bankitalia e’ molto piu’ favorevole dalla metodologia standard proposta dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria. Il credito alle imprese “continua a ridursi”. …

La misura calcolata da Bankitalia e’ molto piu’ favorevole dalla metodologia standard proposta dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria. Il credito alle imprese “continua a ridursi”.

Le banche italiane possono tirare un sospiro di sollievo. La Banca d’Italia ha comunicato di aver fissato allo zero per cento il coefficiente della riserva di capitale anticiclica per il secondo trimestre del 2016. La comunicazione di via Nazionale, diffusa a cavallo del ponte pasquale, e’ la prima del genere ed e’ prevista dalla Direttiva Crd4 che ha introdotto la normativa sul bail-in (nella foto il presidente della Bce Mario Draghi, a sinistra, e il governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco).

La Banca d’Italia ha stabilito il coefficiente, esercitando un potere previsto dalla Direttiva, sulla base della valutazione del rapporto tra credito bancario e Pil e il suo scostamento dal trend di lungo periodo (credit-to-gdp gap). Secondo la metodologia di via Nazionale tale divario sarebbe negativo per cinque punti percentuali. La Banca d’Italia ha quindi calcolato la condizione macrofinanziaria dell’economia del Paese che “seppur in miglioramento resta debole”. Il credito alle imprese “continua a ridursi”.

Per fissare il coefficiente della riserva di capitale anticiclica, spiega il documento di via Nazionale, la normativa europea ha individuato nel credit-to-gdp gap il principale indicatore di riferimento. Quest’ultimo misura il ciclo creditizio basandosi sullo scostamento del rapporto tra credito totale al settore privato non finanziario e Pil dal suo trend di lungo periodo. La misura calcolata dalla Banca d’Italia e’ diversa dalla metodologia standard proposta dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria. Utilizzando quest’ultima lo scostamento nel quarto trimestre del 2015 per l’Italia sarebbe negativo del 7,2% (-5,2% con la metodologia Banca d’Italia). Tra gli altri indicatori considerati da via Nazionale c’e’ il tasso di disoccupazione “in flessione ma su livelli storicamente elevati” e i prezzi degli immobili che sebbene “in lieve ripresa in termini reali, rimangono inferiori al loro livello di lungo periodo”.

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