Merkel e Trump, incontro nell’Ufficio Ovale. Due mondi, clima gelido

Un leader si misura anche dalla capacita’ di essere fedele alle proprie convinzioni, Angela Merkel e’ costretta dal protocollo all’incontro con il neo presidente degli Stati Uniti alla …

Un leader si misura anche dalla capacita’ di essere fedele alle proprie convinzioni, Angela Merkel e’ costretta dal protocollo all’incontro con il neo presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca ma non nasconde tutto il suo diprezzo personale e politico nei confronti del personaggio. E una diversa visione del mondo.

“Almeno abbiamo qualcosa in comune, forse…”: con una battuta Donald Trump durante la conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca, tenta di sciogliere, almeno per un istante, Angela Merkel, ma con scarsi risultati. La platea di cronisti ha riso, ma la cancelliera tedesca è invece rimasta impassibile.
Il parallelo azzardato dal tycoon – durante la conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca – è tra le presunte intercettazioni della Trump Tower da parte di Barack Obama e la vicenda dell’agenzia di intelligence Nsa che, durante l’amministrazione del suo predecessore, avrebbe spiato anche i telefoni della cancelliera tedesca. I due leader si sono dati quindi la mano in un modo apparso a molti come freddo.

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Donald Trump e Angela Merkel hanno cominciato il loro faccia a faccia nello studio Ovale, in un clima cordiale ma apparentemente freddo. Prima si sono fatti fotografare senza raccogliere le domande dei giornalisti ma limitandosi a ringraziare.

Il presidente Usa Donald Trump ha accolto la cancelliera tedesca Angela Merkel sorridendo e con una rapida stretta di mano quando è arrivata alla Casa Bianca ma sembra aver ignorato la richiesta di una stretta di mano ad uso dei fotografi nello studio Ovale. Il tycoon, come si è visto nelle immagini trasmesse dalle tv americane, ha mantenuto le sue mani palmo contro palmo tra le gambe.

I due leader terranno una conferenza stampa congiunta, prevista alle 13.20 (le 18.20 in Italia), dopo una tavola rotonda con dirigenti d’impresa tedeschi e americani. In agenda, tra l’altro, le relazioni commerciali, la Nato, la lotta al terrorismo, i rapporti con il leader del Cremlino Vladimir Putin e la crisi ucraina. Si tratta del primo banco di prova con la nuova amministrazione americana per un leader Ue (esclusa Theresa May ormai proiettata sulla Brexit) e secondo i media potrebbe dare il ‘la’ ai futuri rapporti tra Washington e l’Unione europea.

Nella sua visita, la Merkel è accompagnata dai numeri uno di tre grandi aziende tedesche, la Siemens, la Bmw e la Schaeffler, produttrice di componenti auto, che parteciperanno ad una tavola rotonda presieduta da Trump con altri dirigenti d’impresa americani. (Ansa)

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“Un’America più forte è nell’interesse del mondo intero”. Così Donald Trump ha iniziato la conferenza stampa dopo il suo primo incontro con la cancelliera tedesca. “È meglio parlarsi l’uno con l’altro piuttosto che parlare l’uno dell’altro” ha aggiunto Angela Merkel. I nuovi Stati Uniti e la longeva Germania, uno accanto all’altra e una dopo l’altro, hanno spiegato i temi trattati, guardato avanti, risposto alle domande. Formali, e separati.

Una visita nello studio Ovale, cominciata con la cancelliera seduta e protesa verso il presidente. “Ci stringiamo la mano?”, gli ha chiesto. Lui, senza guardarla, le ha tenute palmo a palmo, incastrate fra le gambe. Il video ha fatto il giro del mondo prima ancora che il colloquio iniziasse.

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L’incontro è stato “produttivo”, ha detto Trump. “Soddisfacente” ha aggiunto Merkel. Tra gli obiettivi sicurezza, prosperità e pace. Le questioni affrontate sono state diverse, alcune solo sfiorate. A partire dalla Nato. Trump ha affermato il suo “forte supporto” ma ha ribadito la necessità che gli alleati paghino la loro “giusta quota”. Ha inoltre voluto ringraziare la Germania, che si è impegnata ad aumentare le spese militari dall’attuale 1,2% del pil per avvicinarsi al 2%, l’obiettivo fissato per ogni Paese della Nato, motivo di forte attrito nelle scorse settimane tra Washington e gli alleati. Solo quattro sui 27 dell’Alleanza hanno rispettato l’impegno, oltre naturalmente agli Stati Uniti.

Poi la pace in Ucraina (“Ho apprezzato la leadership francese e tedesca per la risoluzione del conflitto in Ucraina, dove cerchiamo la pace”, ha detto Trump. “Le relazioni con la Russia devono migliorare ma prima deve essere risolta la crisi ucraina”, ha aggiunto Merkel), l’addestramento tedesco in Iraq, la situazione in Siria, la Libia. “Dobbiamo continuare a lavorare mano nella mano per sconfiggere l’Isis proteggere i nostri Paesi dal terrorismo”, ha ribadito il presidente.

Immigrazione. Alcuni temi sono rimasti rimasti fermi al blocco di partenza, macigni che dividono Germania e Usa. Come l’immigrazione che così com’è affrontata in Europa “non è sicura, prima viene la sicurezza dei nostri cittadini”, ha detto Trump aggiungendo: “L’immigrazione è un privilegio, non un diritto”.

Merkel replica: “Dobbiamo proteggere i nostri confini ma allo stesso tempo guardare ai rifugiati che scappano dalle guerre e dalla povertà”. Ma è un tema congelato, senza sbocchi. Lo scontro tra i due Paesi su questo punto è stato sempre diretto, Merkel ha più volte espresso “rammarico” sul Muslim Ban, Trump, da parte sua, ha definito catastrofica la politica della porta aperta della Merkel sui rifugiati, un errore che, scondo lui, indurrà altri Paesi a seguire l’esempio della Brexit. Durante una telefonata a gennaio scorso, la cancelliera ha detto al presidente che la Convenzione di Ginevra obbliga i suoi firmatari, compresi gli Stati Uniti, ad accogliere i rifugiati di guerra per motivi umanitari.

Commercio. Trump, con il suo concetto “America first”, ha prospettato di imporre dazi del 35% sulle case automobilistiche tedesche che producono in Messico le auto per il mercato statunitense. A poche ora dalla visita alla Casa Bianca, la Germania ha replicato con la minaccia di un ricorso presso l’Organizzazione del commercio mondiale (Wto) contro gli Stati Uniti se entrerà in vigore la ‘border tax’. “Gli Stati uniti sono stati trattati male da molti Paesi. Sono per il libero commercio e voglio sia un commercio equo. Sono favorevole al commercio internazionale, al commercio più giusto per tutti, non sono un isolazionista” ha detto il presidente sostenendo di avere lo scopo di riequilibrare il deficit commerciale. “Non so che tipo di stampa lei legga, ma che io sia un isolazionista è una fake news!”, ha detto rivolto alla giornalista tedesca che aveva posto la domanda.

“Non abbiamo ancora parlato di economia, credo che la Germania tuttavia debba lavorare per una Europa forte e unita”, ha detto Merkel che spera, ha aggiunto, “possano riprendere i negoziati con gli Stati Uniti per l’accordo di libero scambio Ttip con l’Unione europea”. Trump ha concluso che gli Usa vogliono accordi commerciali “giusti che non costringano le nostre aziende a chiudere”.

La visita. La cancelliera tedesca è arrivata alla Casa Bianca per la terza volta. Dopo George W. Bush e Barack Obama, e due anni di assenza dagli Stati Uniti, è scesa da un’utilitaria nera con un tailleur verde, accolta dal 45esimo presidente degli Stati Uniti sulla porta dell’ala ovest della residenza, dove Trump ha il suo ufficio. Sarebbe dovuta arrivare il 14 marzo, tre giorni fa, ma il viaggio era stato posticipato a causa del cattivo tempo. Il ciclone ‘Stella’ ha aumentato l’attesa, senza riscaldare l’atmosfera.

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Il presidente americano Donald J. Trump accoglie la cancelliera tedesca Angela Merkel alla Casa Bianca

La cancelliera era accompagnata dai numeri uno di tre grandi aziende tedesche, la Siemens, la Bmw (due aziende che, insieme, danno lavoro a 120mila persone negli Stati Uniti) e la Schaeffler, produttrice di componenti auto. Della delegazione americana, oltre a Ivanka (che non riveste alcun incarico formale nell’amministrazione), fanno parte anche il marito Jared Kushner (consigliere del presidente) e il segretario al commercio, Wilbur Ross. Il mondo imprenditoriale Usa è rappresentato dai ceo di Dow Chemical, Ibm e Salesforce, rispettivamente Andrew Liveris, Ginni Romettey e Marc Benioff.

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1 commento

  1.   

    Certo a vederli tutt’eddue assieme in un’unica foto fa’ effetto.
    Anzi, direi… fanno anche un  po’ schifio.
    vedi un  po’ chi dovrebbe governare il mondo; se uno fosse andato in coma una quindicina d’anni fa’ e si risvegliasse miracolosamente oggi… si legherebbe subito un laccio al collo per tornare al coma e far passare dell’altro tempo… 
    Magari ancora tanto tempo.