M5S, nuovo ribaltone a Roma e diktat alla Raggi. La democrazia diretta non funziona

Rinunciare ai fedelissimi e ritirare le deleghe anche agli assessori Paola Muraro e Raffaele De Dominicis. Usa il pugno di ferro il direttorio del Movimento 5 Stelle nei …

Rinunciare ai fedelissimi e ritirare le deleghe anche agli assessori Paola Muraro e Raffaele De Dominicis. Usa il pugno di ferro il direttorio del Movimento 5 Stelle nei confronti della sindaca Virginia Raggi. È un incontro teso, serrato e a tratti durissimo quello che alla Camera ha impegnato il direttorio (composto dai deputati Di Battista, Di Maio, Ruocco, Sibilia e Fico) e il mini direttorio del M5s (Perilli, Taverna, Vignaroli e Castaldo). E dopo più di nove ore ecco arrivare le richieste – anticipate dall’agenzia Adnkronos e confermate al fattoquotidiano.it da fonti interne al M5s – per la sindaca della Capitale: via i fedelissimi e via anche gli assessori finiti al centro delle polemiche. I fedelissimi sono Raffaele Marra, vice capo di gabinetto e Salvatore Romeo, capo della segreteria politica.

Ma non solo. Perché il direttorio e il mini-direttorio hanno chiesto alla sindaca di ripensare alla nomina del neo assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis, ufficializzata soltanto due giorni fa, per sostituire il dimissionario Marcello Minenna. L’incarico affidato all’ex magistrato della Corte dei conti è finito al centro delle polemiche dopo i riferimenti fatti dallo stesso De Dominicis, a Pieremilio Sammarco, il titolare dello studio dove ha lavorato la sindaca come avvocato e anche il professore universitario che le ha fatto ottenere nel 2003 il praticantato nello studio Previti (con il quale ha collaborato fino al 2006).

Anche sull’assessore all’Ambiente Paola Muraro, direttorio e mini direttorio hanno chiesto a Raggi una riflessione. La titolare all’Ambiente ha detto davanti alla commissione Ecomafie di essere a conoscenza da quasi due mesi di essere indagata per reati ambientali e così anche la stessa sindaca. Nella riunione ancora in corso a Monecitorio, “i nodi stanno venendo al pettine. Roma deve ripartire al meglio” fanno sapere i vertici del M5s, che confermano le richieste avanzate alla Raggi. “È un’ipotesi che non smentiamo”, dice Carla Ruocco. “È una delle soluzioni”, spiega Roberto Fico, che sottolinea come “la riunione non è finita, è solo sospesa e potrà continuare anche domani è una riunione in fieri“.  Durante la riunione, dice sempre il presidente della commissione Vigilanza Rai, è stato sentito anche Beppe Grillo. Il fondatore del M5s per primo aveva chiesto alla sindaca di rinunciare ai suoi fedelissimi: una richiesta che la prima cittadina è pronta ad avallare.

Maggiori complicazioni potrebbe creare invece la defenestrazione dei due assessori, soprattutto dal punto di vista delle modalità: Raggi non sembra intenzionata a revocare di sua iniziativa le deleghe a Muraro e De Dominicis. Discorso diverso, invece, se i due si dimettessero.

A quel punto gli allontanamenti sarebbero quattro: un poker che suona come un vero e proprio azzeramento in Campidoglio. Il secondo, dato che dalle dimissioni in blocco dell’assessore Minenna, del capo di gabinetto Carla Maria Raineri, dei vertici di Atac e Ama Rettighieri, Brandolese e Solidoro sono passati soltanto cinque giorni: probabilmente i peggiori nella storia del Movimento. Almeno fino ad oggi.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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1 commento

  1.   

    Al di là di tutto penso sarebbe gravemente ingenuo pensare che le mafie che hanno governato Roma fino a ieri si facciano da parte senza colpo ferire, come altrettanto ingenuo sarebbe pensare che il PD e il suo braccio armato, la magistratura, non facciano nulla per destabilizzare la neo sindaca, nella certezza che per il M5S Roma è il banco di prova nonchè il trampolino di lancio, per le nuove elezioni politiche del 2018. Detto questo appare evidente come qualsiasi critica alla neosindaca sia mossa dal tentativo di destabilizzarla, non certo da propositi costruttivi.