M5S: Grillo (non si capisce a che titolo) conferma ‘direttorio’. Il problema è Di Maio, inviso alla base

Il fondatore e garante del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo ha confermato oggi ufficialmente i membri del “direttorio”, dopo le polemiche seguite alla vicenda della giunta di Roma, …

Il fondatore e garante del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo ha confermato oggi ufficialmente i membri del “direttorio”, dopo le polemiche seguite alla vicenda della giunta di Roma, pur annunciando futuri ampliamenti della “struttura di coordinamento”.

Dopo che alcuni media avevano parlato delle possibili dimissioni dei membri del cosiddetto “direttorio” proprio per gli scontri interni provocati dalle polemiche su alcuni assessori della giunta Raggi, in un breve post sul suo blog il comico e polemista genovese ha confermato il ruolo dei cinque deputati membri del direttorio: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia.

Accanto ad essi, Grillo cita il gruppo di dirigenti che gestisce Rousseau – cioè la piattaforma organizzativa online del M5s per consentire la partecipazione degli iscritti a scrivere proposte di legge, raccogliere fondi e formare i militanti – che comprende una decina di persone, tra cui Paola Taverna e Nicola Morra.

C’è poi naturalmente Davide Casaleggio, figlio dello scomparso cofondatore Gianroberto, che guida l’Associazione Rousseau.

“In futuro continueremo ad evolvere, ad allargare di conseguenza la struttura di coordinamento”, promette Grillo, che annuncia anche il potenziamento degli “strumenti di democrazia diretta a disposizione degli iscritti per le decisioni dirimenti all’interno del MoVimento 5 Stelle”. (Reuters)

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Il problema del M5S, come sa Beppe Grillo, è adesso Luigi Di Maio. Ha avuto la fortuna di essere insignito di una carica istituzionale, senza averne assolutamente il talento o il CV, la vicepresidenza della Camera dei Deputati, nei primissimi giorni successivi alle elezioni politiche del 2013. Da quel momento Di Maio ha costruito la sua immagine politica come candidato premier in pectore del Movimento, politicizzando fino all’estremo una carica istituzionale (uno dei 4 vice della Boldrini) di solito defilata.

Ma ovviamente il ragazzo napoletano non ha alcuna adeguatezza per il ruolo. Nessuna preparazione o aree di competrenza professionale (studente di Giurisprudenza fuori-corso da anni) , il vestirsi da un buon sarto e avere la faccia da persona per bene e che parla con proprieta’ di linguaggio non sono elementi sufficienti nell’agone politico, come dimostra palesemente il caso Raggi a Roma.

Parlando della sindaca, doveva offrire qualcosa a Grillo per siglare una parvenza di tregua nel caos della giunta romana e trovare, allo stesso tempo, argomenti di resistenza sui fedelissimi Salvatore Romeo e Raffaele Marra, quest’ultimo spostato ufficialmente alla direzione Risorse umane. Uno sgarbo ulteriore per la fronda più arrabbiata del M5S – ecco il punto – rappresentata nel direttorio da Carla Ruocco, Roberto Fico e Carlo Sibilia che avevano chiesto l’allontanamento del funzionario e spingevano per la rottura con la sindaca dopo i disastrosi ultimi giorni. La sceneggiatura imbottita di colpi di scena non si è risparmiata neanche l’assessore al Bilancio per 24 ore: l’ex procuratore della Corte dei Conti affaele De Dominicis silurato perché indagato.

Di Maio deve faticare per riprendersi quella leadership che l’affaire della mail e degli sms sul caso Muraro hanno messo in discussione. Casaleggio jr è molto critico sulla Raggi e su Di Maio, convinto che il danno di immagine comprometta tutto il M5S. È quello che sostengono anche Roberta Lombardi, Paola Taverna e nel direttorio Ruocco e Fico ormai in ostilità dichiarata verso Luigi Di Maio. Ecco per quale motivo oggi Beppe Grillo ha annunciato che lo stesso organo di governo, oggi diviso dall’insofferenza per il verticismo isolato del vice-presidente della Camera, nei prossimo giorni subira’ un ampliamento. Malumori crescenti anche nella base del moviemnto che con molta probabilità porteranno a un allargamento del direttorio come chiesto dai senatori che non si sentono rappresentati dai cinque che guidano il M5S.

 

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3 commenti

  1.   

    Di  Maio  è in periodo  nero. oltre alle solite stupidaggini che spara a raffica tanto da sembrarmi un renzi qualunque da studente fancazzista e fuori corso  non conosce manco la geografia. Per  lui Renzi  assomiglia a PINOCHET   quello del Venezuela. magari dico io che renzi assomigliasse a pinochet sarebbe un vantaggio innegabile. Con pinochet il cile e non il venezuela dove grazie al comunismo si muoion di fame.. è la più florida economia del sud america. il nostro PINOCCHIETTO invece dà la caccia allo zero virgola niente di PIL  aumenta pure lui i debiti ed impoverisce il ceto medio…che non sono i ricchi… Ergo caro di Maio..statte accuorte… e impara la geografia.

  2.   

    certo DI MAIO  non piace. prendetelo e mettetelo di fianco a RENZI  e vedrete che al di là delle parole..un rumore assordante..  sono praticamente identici. meglio a mio avviso   Di Battista che è più riflessivo. 

  3.   

    https://www.youtube.com/watch?v=Zp4aRBCYQno
    A me De Luca non è mai piaciuto molto, però ieri sera è stato troppo forte!!!
    Di Mario, la mezza pippa, comunque la laurea in giurispudenza la prende; sì, con Bossi jr. in Albania!!!!!