Gli Stati Uniti avvisano la Corea del Nord: pronti all’azione militare

Un’azione militare contro la Corea del Nord «è una opzione» se Pyongyang continuerà ad elevare la minaccia del suo programma militare. Lo ha detto il segretario di Stato …

Un’azione militare contro la Corea del Nord «è una opzione» se Pyongyang continuerà ad elevare la minaccia del suo programma militare. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Rex Tillerson durante la sua visita in Corea del Sud.

In una conferenza stampa a Seul, Tillerson ha detto che un’azione militare preventiva contro la Corea del Nord potrebbe essere necessaria quando il programma nucleare raggiungerà un livello «che pensiamo necessiti un’azione».

Il segretario di Stato ha precisato che «tutte le opzioni sono sul tavolo», spiegando che gli Usa non vogliono un conflitto armato, ma se la Corea del Nord continuerà a minacciare la Corea del Sud o le forze armate Usa ci sarà «una risposta appropriata».

Per Tillerson sta finendo «la pazienza strategica» nei confronti della Corea del Nord e del suo programma nucleare. Visitando l’area demilitarizzata tra le due Coree, Tillerson ha aggiunto che la «denuclearizzazione è unica strada per la Corea del Nord per ottenere sicurezza e stabilità economica».

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Sta finendo “la pazienza strategica” nei confronti della Corea del Nord e del suo programma nucleare: lo ha detto il segretario di Stato Usa Rex Tillerson, che oggi ha visitato l’area demilitarizzata tra le due Coree. Lo scrive l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Tillerson ha aggiunto che la “denuclearizzazione è unica strada per la Corea del Nord per ottenere sicurezza e stabilita’ economica”.

La Corea del Nord è una ”seria minaccia”: il lancio di missili da parte di Pyongyang è una ”chiara violazione” di varie risoluzioni dell’Onu.

Lo afferma il presidente americano Donald Trump nel corso di due colloqui separati con il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente reggente della Corea del Sud Hwang Kyo-Ahn

“Trump ha messo in evidenza l’impegno incrollabile degli Stati Uniti con il Giappone e la Corea del Sud di fronte alla seria minaccia posta dalla Corea del Nord“, ha dichiarato la Casa Bianca. Che ha poi aggiunto: “Il presidente Trump si è detto d’accordo con il premier Abe e il presidente reggente della Corea del Sud Hwang sul continuare la stretta collaborazione bilaterale e trilaterale per dimostrare alla Corea del Nord che ci sono conseguenze serie per le sue azioni provocatorie e di minaccia”

L’ultimo missile, lanciato a febbraio, aveva percorso 600 chilometri.

Questa volta la traiettoria dei quattro nuovi missili balistici nordcoreani, partiti domenica alle 7 del mattino di domenica dalla regione occidentale di Tongchang-ri, vicina al confine con la Cina, è stata di ben 1000 chilometri prima che i razzi cadessero nell’oceano, in un’area definita «di competenza economica del Giappone».

Seguendo il percorso di tre degli ordigni lanciati da Pyongyang la Difesa di Tokyio ha ipotizzato – senza peraltro fornire ulteriori dettagli – che si sia trattato di missili intercontinentali, potenzialmente in grado di colpire obiettivi a larghissima gittata.

Se la notizia fosse confermata si tratterebbe di un balzo in avanti del sistema missilistico della Corea del Nord, quasi l’avveramento di quanto dichiarato dal dittatore Kim III durante il suo ormai celebre discorso di capodanno: «I preparativi per il lancio del primo missile balistico intercontinentale capace di colpire le città degli Stati Uniti sono all’ultimo stadio».

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