Gb, May già al lavoro per la Brexit: nel suo governo tutti i sostenitori del “leave”

Un governo che lavorerà per la giustizia sociale. Perché “il Regno Unito avrà un nuovo ruolo audace e positivo anche fuori dall’Unione europea”. Sono queste le prime parole …

Un governo che lavorerà per la giustizia sociale. Perché “il Regno Unito avrà un nuovo ruolo audace e positivo anche fuori dall’Unione europea”. Sono queste le prime parole di Theresa May, seconda donna premier britannica a 26 anni da Margareth Thatcher, mentre entra al numero 10 di Downing Street. May ha ricevuto l’incarico dalla regina Elisabetta a Bunckingham Palace appena mezz’ora dopo le dimissioni accettate di David Cameron. E come aveva promesso, in serata i primi nomi del nuovo gabinetto, rigorosamente “pro Brexit”. May sarà infatti il capo di governo che dovrà negoziare con Bruxelles l’uscita del Regno Unito dall’Europa e accanto a sé l’ex ministra degli Interni ha voluto una squadra di ferventi sostenitori del “leave”.

Fuori il ministro delle Finanze anti Brexit, George Osborne, e al suo posto un più convinto Philip Hammond, nuovo Cancelliere dello Scacchiere. May ha voluto anche premiare il paladino della Brexit, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, nominato ministro degli Esteri. Amber Rudd, attuale ministro per l’Energia, ha preso il posto della May all’Interno, a conferma che il nuovo esecutivo avrà una più marcata impronta femminile. A seguire, Michael Fallon riconfermato ministro della Difesa, Liam Fox, sostenitore della Brexit, sarà il nuovo ministro del Commercio internazionale. Nominato anche il nuovo “ministro alla Brexit”, dipartimento creato ad hoc per condurre i negoziati di uscita, guidato “da un alto segretario di Stato. Mi assicurerò che questa posizione sia assunta da un membro del Parlamento che abbia fatto campagna perché il Regno Unito lasciasse l’Ue”, aveva annunciato in mattinata la neo premier. E infatti il dicastero è andato a David Davis, veterano del Partito Conservatore e sostenitore del “leave”. Sostenitore ardente della difesa delle libertà civili, quando i Conservatori hanno preso il potere nel 2010, Davis ha duramente criticato Cameron e la stessa May sui piani per togliere la nuova sorveglianza sui servizi di sicurezza e sulla polizia.

“È stato l’onore più grande mettermi al servizio di questo Paese negli ultimi sei anni ed essere leader del partito conservatore negli ultimi 11 anni. Ora usciamo da questa casa per l’ultima volta augurando un grande successo a questo Paese che amo profondamente”. Così il premier britannico David Cameron si è congedato da Downing Street, la storica residenza dei primi ministri britannici, dopo sei anni di governo. Accanto a lui la moglie Samantha e i tre figli: Nancy, Florence e Arthur. Prima di recarsi a Buckingham Palace per rassegnare ufficialmente le proprie dimissioni alla regina Elisabetta, Cameron si è detto sicuro che May sarà in grado di garantire quella leadership “forte” e “stabile” di cui il Paese ha bisogno e ha chiesto al nuovo premier di stare “vicino all’Ue”. L’ex premier tory ha poi ricordato che, dopo i suoi anni di governo, “il Regno Unito ora è molto più forte e stabile, con un’economia in crescita e un deficit in calo” e ha ripercorso le sue misure più importanti come il consenso ai matrimoni gay e il contributo economico di Londra ai Paesi in via di sviluppo. “Il mio unico desiderio è che questo grande Paese che io amo tanto continui ad avere successo”, ha concluso.

Il nuovo governo lavorerà per la giustizia sociale per tutti i cittadini, non per pochi privilegiati. Parola di May. Tiepidamente sostenitrice della campagna per la permanenza in Ue, la nuova premier 59enne ha assicurato che il Regno Unito “sarà all’altezza della sfida”, ma spera che il risultato sia “positivo”. Accompagnata dal marito Philip, la politica conservatrice ha reso omaggio al suo predecessore Cameron, “l’uomo che è riuscito a stabilizzare l’economia, ridurre il deficit di bilancio e ha aiutato migliaia di persone a trovare un posto di lavoro”.”Ma la vera eredità di David non è l’economia – ha aggiunto – ma la giustizia sociale”.

“Non penseremo ai potenti ma a voi, per quanto riguarda le tasse la priorità sarete voi, non i ricchi. Per quanto riguarda le opportunità faremo il possibile per aiutare tutti, per sfruttare al massimo il potenziale di tutti voi”, ha dichiarato entrando a Downing Street convinta di riuscire a creare “un ruolo positivo per il nostro Paese nel mondo anche fuori dall’Ue, un Regno Unito che opera per tutti e non per pochi privilegiati. Insieme costruiremo un Paese migliore”.

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1 commento

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    certo  se la maggioranza, molto sparuta peraltro… ha deciso di andarsene  che se ne vadano il più presto possibile. Dispiace vedere un farage che ha  firmato per la brexit continuare a prendere lo stipendio di parlamentare  UE. Questi comportamenti da certe forze politiche non sono tollerabili. lasciate ai verdini ecc ecc la difesa del poltronificio. Peraltro l’inghilterra era già mezzo dentro e mezzo fuori. Infine  preferisco che in europa ritornino gli scozzesi. sarà difficile impedir loro di scegliere il loro destino.  Amici scozzesi…ricordatevi di CULLODEN….