Drammatico Sos dalla Grecia: “Avanti così moriremo tutti”. Meglio i colonelli

La lettera di Panagiotis Grigoriou, intellettuale moderato. “I Greci in questo momento sognano una buona dittatura militare e patriottica”: lo sento dire tutti i giorni per le strade, anche …

La lettera di Panagiotis Grigoriou, intellettuale moderato. “I Greci in questo momento sognano una buona dittatura militare e patriottica”: lo sento dire tutti i giorni per le strade, anche se non sui media.

Panagiotis Grigoriou non è un estremista, è uno storico, un moderato, una persona molto perbene. Alberto Bagnai lo ha scoperto e lo ha fatto conoscere a molti internauti e lo ha invitato anche a uno dei convegni “Goofy” a Roma nel 2014. E’ un intellettuale che suscita rispetto per la qualità del suo pensiero e per la signorilità del suo tratto.

Mercoledì ha scritto una lettera drammatica ad Alberto Bagnai, economista controcorrente e fondatore di “Asimmetrie”, l’associazione di cui sono onorato di essere vicepresidente.

Non è il “classico” articolo sulla crisi greca, denso di dati; anche se l’aggettivo classico è inappropriato per la semplice ragione che nessuno parla più della crisi greca, sebbene la situazione nel Paese ellenico non faccia che peggiorare.

Ora Panagiotis Grigoriou scrive una lettera semplice e al contempo sconvolgente che vale più di un saggio per la sua drammatica testimonianza umana e per la forza della sua denuncia. Rivolgendosi ad Alberto Bagnai, lo storico greco, che, come la maggior parte dei greci fino a pochi anni fa mai si sarebbe immaginato di trovarsi sull’orlo dell’indigenza, osserva:

Le ho appena inviato un messaggio con un appello per la nostra campagna di finanziamento partecipativo (“crowdfunding”) per Greece Terra Incognita, che potrebbe far circolare attraverso la sua rete.

Stremati da questo paese, in realtà in punto di morte eppure sempre così bello da visitare, lanciamo infine la nostra campagna… credo come ultima possibilità!

La trappola finale scatta dopo l’euro, l’ulteriore arma di distruzione di massa utilizzata dell’Europeismo (e non solo) sono i migranti. La mia compagna (da ottobre scorso priva di risorse perché disoccupata) ed io stesso, tentiamo quest’ultima… sortita per la sopravvivenza, attraverso la nostra attività Greece Terra Incognita, nel campo del turismo.

Se falliremo (visto che le donazioni che riceve Greek Crisis non sono sufficienti), non ci resterà che attendere la morte fisica, dopo quella economica, o lasciare la Grecia…

E ancora:

Gli altri Greci intorno a noi sono più o meno nella stessa situazione, e un 20% della popolazione se la cava, anche grazie… all’economia alternativa. Mi ricordo quando abbiamo parlato nel 2013 e 2014, avevo evocato diverse volte la prostituzione delle studentesse, come per esempio in Russia negli anni 1990: oggi in Grecia ci siamo in pieno; e ancora, in tanti vendono per strada tabacco “fatto in casa” nelle zone di campagna, i nostri legami sociali e familiari si disfano e, evidentemente, il racconto della grande solidarietà nei confronti dei migranti non è altro che propaganda, riguarda una parte minima dei Greci (da cui la sociologia del clientelismo SYRIZA), e – purtroppo per i migranti – non può essere diversamente.

Sono convinto che l’integrazione… mondialista abbia deciso di sostituire anche una parte della popolazione della Grecia e già si parla della creazione di zone economiche speciali.

La situazione è tale che

i Greci in questo momento sognano una “buona dittatura militare e patriottica” lo sento dire tutti i giorni per le strade, anche se non sui media. Perché secondo me Tsipras aveva “venduto” tutto prima di arrivare al potere e questo enorme tradimento della nazione (e non soltanto del popolo di sinistra, come si è detto) ha distrutto nei Greci l’ultima speranza di uno svolgimento politico legale, e insieme ha polverizzato per sempre la loro ultima possibilità (anche teorica) di gestire il tempo ancora possibile perché sperato, quello del futuro. Da questo punto di vista, la mutazione (e mutilazione) antropologica della società greca è dunque immensa, con SYRIZA il coltello nella ferita ha superato la barriera anatomica della società greca…”.

E io – con un groppo in gola – non posso che rilanciare l’appello già trasmesso da Bagnai, per solidarietà con il popolo greco e avvertendo gli altri popoli europei: l’incubo che stanno vivendo i greci riguarderà anche gli spagnoli, i portoghesi e naturalmente gli italiani se le logiche dell’attuale élite europeista, logiche terrificanti per la loro disumanità e per le loro evidenti inclinazioni totalitarie – non verranno contrastate e sconfitte.

È una battaglia per la libertà, per la giustizia e per la democrazia.

Trovate qui il post originale in francese pubblicato su Goofynomics e qui la traduzione in italiano).

E se volete aiutare Panagiotis Grigoriou, prenotate una vacanza con Greece Terra Incognita o fate una donazione in crowdfunding.

di Marcello Foa

Dal Blog Il Cuore del Mondo su Il Giornale

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