Bruxelles: il vero obiettivo dei terroristi erano le centrali nucleari

Khalid e Ibrahim El Bakraoui, i due fratelli kamikaze, stavano studiando i siti belgi e pedinavano il direttore del programma di ricerca. Poi l’arresto di Salah (che non …

Khalid e Ibrahim El Bakraoui, i due fratelli kamikaze, stavano studiando i siti belgi e pedinavano il direttore del programma di ricerca. Poi l’arresto di Salah (che non vuole più collaborare) ha fatto cambiare i piani.

I fratelli El Bakraoui, Khalid e Ibrahim, volevano colpire le centrali nucleari del Belgio, ma l’arresto dell’attentatore di Parigi, Salah Abdeslam, ha fatto accelerare e cambiare i piani dei terroristi. Lo rivela, in esclusiva, La Dernie’re Heure.

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Secondo quanto scrive il quotidiano, i due fratelli avevano nascosto una macchina fotografica davanti alla casa del direttore del programma di ricerca nucleare. Il video è stato recuperato dai due uomini dopo gli attacchi di Parigi e questo, sottolinea il giornale, mostra il collegamento tra Francia, Belgio e Siria. Il filmato di 12 ore è stato poi recuperato in una successiva perquisizione a dicembre, in occasione dell’arresto di uno dei sospetti attentatori di Parigi, Mohamed Bakkali.

Salah accetta il trasferimento in Francia, ma non collabora più

Dopo aver fornito qualche informazione agli inquirenti belgi, Salah Abdeslam, l’unico terrorista sopravvissuto del commando del 13 novembre a Parigi, ha smesso di collaborare. Lo ha riferito il suo avvocato, Sven Mary. La notizia arriva nel giorno dell’udienza davanti alla Camera di Consiglio in cui i giudici decideranno sul prolungamento della detenzione, ma alla quale il terrorista non ha partecipato.

salah

Il 26enne ex super latitante aveva cominciato a collaborare dopo il suo arresto, quando l’avvocato lo aveva descritto come pronto a rispondere a tutte le domande: aveva confermato di aver partecipato agli attentati del 13 novembre a Parigi, aveva confessato che si voleva fare “esplodere allo Stadio de France” ma che poi aveva fatto “marcia indietro”. Adesso qualcosa è cambiato: mercoledì 23 marzo gli inquirenti belgi lo hanno incontrato in prigione senza il suo avvocato e da quel momento lui si rifiuta di rispondere. “Penso che lui mi voglia incontrare perché ha ricevuto la visita degli inquirenti e vuole un sostegno da parte mia”, ha detto sempre mercoledì il suo avvocato, che ha rivelato la notizia che Salah accetta il “trasferimento” in Francia.

Aggredito l’avvocato di Abdeslam

Sven Mary, l’avvocato di Salah Abdeslam, è stato aggredito martedì 22 marzo sera da uno sconosciuto. è quanto raccontano i media belgi.

Sven Mary

Il legale, molto noto in Belgio, ha raccontato che un individuo gli è andato incontro minacciandolo e insultandolo perché “colpevole” di aver accettato di difendere il terrorista arrestato venerdì. L’avvocato di Salah, che tra l’altro è un uomo piuttosto prestante, ha avuto la meglio sull’aggressore, ma ha deciso comunque di chiudere temporaneamente il suo studio “per proteggere lo staff” che lavora con lui. Sven Mary, che ha rifiutato la scorta, ha raccontato che da quando ha assunto la difesa di Salah Abdeslam ha ricevuto centinaia di mail minatorie ed è stato bersagliato di insulti.

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