Boccia garantisce a Renzi il sì di Confindustria al referendum di ottobre

È stato uno dei primi a manifestare il suo sostegno al governo dopo la clamorosa sconfitta elettorale, tanto che qualcuno nella business community aveva scambiato la dichiarazione di …

È stato uno dei primi a manifestare il suo sostegno al governo dopo la clamorosa sconfitta elettorale, tanto che qualcuno nella business community aveva scambiato la dichiarazione di Vincenzo Boccia per quella del suo omonimo (nel cognome), un parlamentare del Pd. Boccia che minimizza la débâcle di Matteo Renzi -nero su bianco – ha spiazzato molti imprenditori legati al fronte del no al referendum che già avevano contestato la decisione del nuovo leader di viale dell’Astronomia di muovere la sua associazione a favore del sì.

I dubbi di Boccia

Dubbi, raffica di sms, discussioni al telefono per Boccia che oggi 23 giugno al primo consiglio generale confindustriale – come Tiscali.it è in grado di anticipare – proporrà un documento unitario a favore delle riforme. Tutte. “Non mi sono mai sognato di correre in soccorso a Renzi” avrebbe detto Boccia ai suoi “io sono a favore delle riforme. Questa è la missione di noi imprenditori”.

Sì al referendum

Sì al referendum dunque, ma il numero uno dell’Eur si è impegnato a non partecipare a manifestazioni mediatiche che possano essere strumentalizzate da chi guarda con malizia alla nuova leadership confindustriale. Insomma, ecco la Confindustria “no partisan” ma sicuramente schierata dalla parte della governabilità e delle riforme. Altra novità l’atteggiamento di Boccia verso i grillini.

Problema grillini

Malgrado molti abbiano diffuso la voce che il presidente guardava con sospetto ai nuovi sindaci di Roma e Torino, Virginia Raggi a Chiara Appendino, Boccia ha sgomberato il campo da equivoci sostenendo che qualsiasi forza politica va giudicata da un unico punto di vista: la capacità o meno di governare. Infine, nel consiglio generale di domani nessun cenno alle possibili dimissioni del direttore generale Marcella Panucci che il governo vorrebbe a Palazzo Chigi. Panucci resta al suo posto, per adesso almeno.

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