Popolare di Vicenza: ispezione Guardia di Finanza, indaga anche l’Antitrust

Il garante accusa: “Pratiche commerciali scorrette, in quanto idonee a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti di finanziamento”. Nuova tegola sulla Banca …

Il garante accusa: “Pratiche commerciali scorrette, in quanto idonee a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti di finanziamento”.

Nuova tegola sulla Banca Popolare di Vicenza che è impegnata su tre fronti caldissimi: l’aumento di capitale, la trasformazione in spa e la quotazione a Piazza Affari (su quest’ultima questione c’è il punto interrogativo rappresentato dalla diffida inviata dalla Codacons alla Consob). L’Antitrust, infatti, ha aperto un’istruttoria nei confronti dell’istituto veneto per presunta pratica commerciale scorretta. A dare notizia dell’apertura di un fascicolo è stata la stessa Autorità.

Secondo il garante Antitrust, in particolare, la Banca Popolare di Vicenza, avrebbe nei fatti legato  l’erogazione di finanziamenti a favore dei clienti all’acquisto da parte della stessa clientele di azioni od obbligazioni convertibili dell’istituto. Per persuadere i clienti a comprare l’intero prodotto combinato i funzionari della Banca Popolare di Vicenza avrebbero addirittura concesso somme superiori agli importi richiesti dalla stessa utenza. Questo giochetto sarebbe avvenuto sia nel caso dei mutui che dei prestiti personali e di altri prodotti creditizi. Proprio per accertare le responsabilità dell’istituto, funzionari dell’Antitrust con l’assistenza di uomini della Guardia di Finanza stanno effettuando degli accertamenti nelle sedi della Popolare di Vicenza.

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Nella nota Antitrust si può leggere: “Una tale condotta potrebbe integrare una pratica commerciale scorretta, in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti di finanziamento. L’indebito condizionamento, connesso alla possibilità di ottenere il finanziamento solo sottoscrivendo titoli della stessa Banca, appare infatti qualificabile come comportamento idoneo a fare assumere una decisione commerciale che il consumatore non avrebbe altrimenti preso. E ciò a prescindere dal tipo di informazione resa sulle caratteristiche e sul grado di rischiosità del titolo abbinato“.

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