Libia, “riscatto non pagato”. Ma come si fa a credere a Gentiloni?

Scetticismo sulle parole del ministro degli Esteri al Senato. Quanto ha pagato il governo in passato. Il sequestro non è riconducibile all’Isis. Autorizzate le autopsie sulle salme di …

Scetticismo sulle parole del ministro degli Esteri al Senato. Quanto ha pagato il governo in passato. Il sequestro non è riconducibile all’Isis. Autorizzate le autopsie sulle salme di Failla e Piano, che forse oggi torneranno in Italia.

Gentiloni nega che l’Italia abbia pagato un riscatto per la liberazione dei tecnici italiani della Bonatti rapiti in Libia. Giura e spergiura che non sono arrivate rivendicazioni e che sui rapitori “non sono emersi elementi di riconducibilità di formazioni di Daesh”. Anzi, “l’ipotesi più accreditata è quella di un gruppo criminale filo-islamico operante tra Mellita, Zuwara e Sabrata”.

Ma questa è sempre la solita storia. Perché gli italiani dovrebbero credere alla linea del ministro degli Esteri? Secondo alcune voci – non confermate -, infatti, per liberare gli ostaggi della Bonatti in Libia i sequestratori avrebbero richiesto 12 milioni di euro. Una prima tranche di 6 milioni, a sentire questa versione, era già stata pagata.

Difficile avere una conferma. Viene infatti sempre negato a livello ufficiale, ma 007 e ambasciatori europei lo ripetono da tempo: l’Italia paga per liberare i propri concittadini presi in ostaggio. Ricostruire quanto sia stato pagato in passato da Roma è difficile, ma spesso sulla stampa emergono indiscrezioni con cifre, che poi non vengono confermate.

È possibile, ad esempio, che sia stato pagato un riscatto per le guardie di sicurezza privata Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio, rapiti in Iraq insieme a Fabrizio Quattrocchi (ucciso dai sequestratori) e liberati l’8 giugno 2004. Secondo la ricostruzione di uno dei rapitori, non venivano chiesti soldi, ma il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq. Se così fosse, però, non si capisce perché i tre sono stati liberati.

Clamoroso fu il caso di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ventenni cooperanti rapite in Siria, ad Aleppo, la notte fra il 31 luglio 2014 e liberate il 15 gennaio 2015. Gentiloni anche lo scorso anno in Parlamento disse che non fu pagato nessun riscatto, ma addirittura il “tribunale islamico” del Movimento Nureddin Zenki condannò uno dei presunti rapitori per essersi intascato circa metà del compenso pagato dall’Italia. All’epoca si parlò di 11 milioni di euro pagati per liberare Greta e Vanessa, anche se fonti giudiziarie di Aleppo fecero trapelare la notizia che i milioni sborsati fossero addirittura 12 e mezzo. E di dollari per giunta.

Maggiori indiscrezioni, invece, sono circolate per un altro caso iracheno. Sembra infatti che le famigerate “Due Simone”, Simona Pari e Simona Torretta, volontarie dell’associazione “Un ponte per…” rapite il 7 settembre 2004, insieme a due iracheni, vennero rilasciate una ventina di giorni dopo, il 28 settembre, probabilmente a seguito di un riscatto di cinque milioni di dollari pagato dal governo italiano, anche se altri parlano di una cifra diversa: 1 milione di dollari, in due rate.

Il “New York Times” ha raccontato un altro caso ancora, quello di Mariasandra Mariani, turista italiana di 53 anni, rapita in Algeria e rimasta 14 mesi nelle mani dei suoi aguzzini, che dicevano di essere affiliati di Al Qaeda. Secondo un negoziatore coinvolto nella trattativa, la sua liberazione – assieme a quella di due ostaggi spagnoli – è costata 8 milioni di euro.

E oggi abbiamo un nuovo caso con la liberazione di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, e quella fallita degli altri due ostaggi italiani, Fausto Piano e Salvatore Failla, rimasti uccisi in circostanze ancora tutte da chiarire a Sabrata, e le cui salme dovrebbero essere rimpatriate forse nella nottata di mercoledì 9 marzo, dopo che saranno terminate le autopsie sui corpi, richieste e autorizzate dalla Procura del distretto Khalifa Ghwell di Tripoli.

>>> Leggi anche Libia: giallo sul trasferimento degli italiani liberati, è stato pagato un riscatto?

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