Indymedia e i No Tav provocano ribasso in borsa di Intesa Sanpaolo, con falso comunicato

Una rivendicazione firmata «No Tav» del falso comunicato sulle dimissioni del Ceo di Intesa SanPaolo Carlo Messina è stata pubblicata sul sito di Indymedia Piemonte. Il testo è …

Una rivendicazione firmata «No Tav» del falso comunicato sulle dimissioni del Ceo di Intesa SanPaolo Carlo Messina è stata pubblicata sul sito di Indymedia Piemonte. Il testo è postato nella sezione Comunicati del sito, che dovrebbe essere in modalità open publishing, quindi senza controllo editoriale sui contenuti. Pertanto non è possibile, allo stato, avere certezze sull’attendibilità della rivendicazione. «Buona notizia – riporta la rivendicazione – il gruppo bancario Intesa San Paolo è stato vittima di un falso comunicato stampa a suo nome che ha diffuso la falsa voce di uno scandalo finanziario riguardante i bilanci di Intesa SanPaolo. In seguito alla rapida diffusione di questa bufala, le azioni di Intesa SanPaolo sono precipitate». Intesa San Paolo, continua la nota, «è la principale banca che finanzia la Tav e ci guadagna profitti succulenti; oggi, come tante volte in passato, ha pagato caro per questa partecipazione. Come tante altre aziende, istituzioni e singoli che hanno portato avanti questo progetto distruttivo e messo in atto la repressione che serve a proteggerlo. La Tav è ovunque. Chi vuole opporsi alla Tav lo può fare dappertutto; non occorre che vada in Piemonte. Anche con un sabotaggio dietro una tastiera, come in questo caso». Il titolo Intesa SanPaolo è arrivato a perdere oltre il 3% dopo la diffusione del falso comunicato, ma ha recuperato rapidamente il terreno perduto e ha chiuso in rialzo dell’1,05%. (AdnKronos)

http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/04/24/news/_messina_si_e_dimesso_il_titolo_intesa_sanpaolo_balla_in_borsa_ma_e_un_falso_rivendicato_dai_no_tav-112773980/

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di Carlotta Scozzari  – La Repubblica

Sul mercato azionario era un tranquillo venerdì pomeriggio di primavera, con le banche che recuperavano terreno dopo lo storno dei giorni scorsi. Tra queste, Intesa Sanpaolo, che, intorno alle 15.30, faceva segnare un progresso dell’1,6 per cento. Poi, intorno alle 15.40, succede l’inaspettato: le principali testate finanziarie ricevono un comunicato, che poi si rivelerà falso e sarà rivendicato dai cosiddetti “No tav”, dall’indirizzo email group@intesasanpaolo.com che riferisce delle dimissioni dell’amministratore delegato della banca, Carlo Messina.

I toni della nota, a ben vedere, sono improbabili. “Intesa Sanpaolo – vi si legge – conferma di aver ricevuto oggi una lettera dal suo consigliere delegato e CEO, Carlo Messina. La lettera, datata 24 Aprile 2015, è circolata a tutti i membri del Board ed è stata inviata alla CONSOB. Carlo Messina ha ammesso di aver falsato la contabilità, esagerando il risultato netto di 1.920 milioni di euro nel 2014. Considerando queste nuove informazioni, Intesa Sanpaolo riporterebbe un bilancio in perdita per il 2014”. Affermazioni, insomma, pesantissime, che difficilmente capita di leggere in una nota stampa, a prescindere dalle notizie che il comunicato contenga.

Intesa, le false dimissioni di Messina mettono ko il titolo. Poi la rivendicazione dei "No tav"

La finta nota riportava poi le finte dichiarazioni del finto ad provvisorio Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo: “”Siamo sconvolti dal contenuto della lettera. Il management di Intesa Sanpaolo rinnova il suo impegno verso clienti, dipendenti e azionisti. Ci siamo riuniti a Milano per avviare un action plan che ci permetta di superare questo momento di crisi” ha dichiarato Gaetano Miccichè, nominato CEO dal Board a titolo provvisorio”.

E ancora: “Intesa Sanpaolo ribadisce che le sue priorità immediate sono la difesa degli interessi dei clienti, azionisti e dipendenti. Intesa Sanpaolo crede che le sue prospettive di crescita resteranno solide nonostante le attuali difficoltà finanziarie. La direzione di Intesa Sanpaolo è fiduciosa di poter continuare a fornire eccellenti servizi bancari e finanziari ai suoi clienti producendo valore per i suoi azionisti a medio e lungo termine. Intesa Sanpaolo si impegna a garantire i massimi standard di trasparenza aziendale e coopererà con le autorità competenti per condurre una inchiesta dettagliata in materia. Intesa Sanpaolo terrà i suoi azionisti regolarmente informati sugli sviluppi. Una conferenza stampa volta a portare chiarezza sui nuovi risvolti sarà tenuta al più presto”. La nota riportava, inoltre, il link a un sito apparentemente del gruppo Intesa ma in realtà esterno (http://intesasanpaolo-group.com/scriptIsir0/si09/salastampa/ita_comunicati_detail_sala_stampacontentId=CNT-05-000000025BC71.html) dove era possibile leggere il comunicato (si veda foto in alto) ma che ora non è più attivo. Il sito a cui riporta il link è registrato a nome di Angelo Tristano, mentre come cellulare si risale a un numero non esistente. Nella finta nota era anche indicato un numero di telefono fisso del falso ufficio stampa di Intesa che tuttavia risultava sempre occupato.

Intesa, le false dimissioni di Messina mettono ko il titolo. Poi la rivendicazione dei "No tav"

Sta di fatto che, dopo l’uscita della finta nota stampa sulle dimissioni di Messina, il titolo a Piazza Affari cambia direzione e arriva a perdere l’1% circa intorno alle 16.05, dopo che soltanto alle 15.57, quando ancora probabilmente non si era propagato l’effetto della finta nota, guadagnava oltre il 2 per cento. Le azioni, una volta arrivata la smentita verbale da parte della banca, si sono riprese per chiudere con un rialzo dello 0,99 per cento. A mercato chiuso, poi, è arrivata la posizione ufficiale del gruppo tuttora guidato da Messina: “Intesa Sanpaolo rende noto che oggi è stato diffuso un comunicato stampa, apparentemente attribuito alla Banca stessa ma in realtà totalmente falso e infondato, nel quale si annunciano le dimissioni del Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina”.

E ancora: “Intesa Sanpaolo – prosegue la nota ufficiale dell’istituto – ha già informato le autorità di mercato competenti per tutte le iniziative del caso. Intesa Sanpaolo ha inoltre dato mandato ai responsabili della sicurezza informatica del Gruppo di acquisire tutti gli elementi utili alla identificazione di coloro i quali hanno concepito ed eseguito tale grave atto e, allo stesso tempo, sta valutando con i propri legali tutte le eventuali azioni giudiziarie a propria tutela”.

Intesa, le false dimissioni di Messina mettono ko il titolo. Poi la rivendicazione dei "No tav"

Carlo Messina, numero uno di Intesa Sanpaolo

Anche Consob, l’autorità che tutela la Borsa e i mercati, ha avviato “immediatamente gli accertamenti del caso per verificare un’ipotesi di abuso di mercato nella forma della manipolazione informativa”. Mentre in serata il procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati ha preannunciato un faro anche da parte della autorità inquirenti. “Al momento non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito ma certamente una indagine sarà aperta”, ha affermato all’agenzia Radiocor. Stando a quanto riferito da fonti investigative, tra i reati ipotizzabili ci sono quelli di manipolazione del mercato e di sostituzione di persona, di cui parti lesa potrebbero essere sia l’istituto di credito sia il suo ad Messina.

Sempre in serata, i “No tav” hanno rivendicato il gesto, in una mail, diffusa dallo stesso indirizzo da cui era giunta la falsa nota, dal titolo: “Rivendicazione Falso comunicato che ha fatto precipitare le azioni di Intesa Sanpaolo – No Tav”. Il testo della mail definisce una “buona notizia” l’accaduto e indica che Intesa è la principale banca che finanzia la Tav”, ossia la linea ad alta velocità tra Torino e Lione.

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