Google sotto processo, causa USA antitrust per abuso di posizione dominante

Il dipartimento di Giustizia e 11 stati stanno per avviare un processo in tribunale al gigante della Silicon Valley per il quasi monopolio nel settore dei motori di ricerca. Salta patto con Apple?

(WSC) WASHINGTON – Stati Uniti contro Google. Uno scontro tra titani che ora arriva in un’aula di tribunale. Secondo quanto anticipato dal New York Times e dal Wall Street Journal – e poi confermato da alcuni funzionari – il dipartimento di Giustizia farà causa al gigante della Silicon Valley per il suo atteggiamento monopolistico. Per il governo, infatti, l’azienda californiana avrebbe approfittato della sua posizione dominante per soffocare ogni tentativo concorrente, a danno dei consumatori.

Ultimo precedente 

Con il dipartimento si schierano anche 11 Stati americani. Il ministro della Giustizia William Barr ha commentato con orgoglio: “È un momento grandioso per i consumatori americani”. Erano 20 anni – precisamente dallo scontro con Microsoft – che il governo americano non arrivava a questo punto per tutelare la concorrenza.

La contestazione 

L’accusa è precisa: l’azienda guidata da Sundar Pichai avrebbe “persuaso” con miliardi di dollari – provenienti dalla pubblicità – i produttori di smartphone e browser a scegliere Google come motore di ricerca predefinito. Come riporta il Wall Street Journal, da Mountain View non arrivano commenti, ma si fa trapelare che il vantaggio competitivo deriva unicamente dalla qualità del prodotto usato quotidianamente da milioni e milioni di persone.

Requisitoria al Congresso 

Prima del ministero, anche il Congresso – l’organo legislativo – aveva prodotto una requisitoria contro i big tech americani, accusati senza mezzi termini di essere dei monopoli. Per loro si era invocato uno “spezzatino” per limitarne lo strapotere.

Mossa storica del Dipartimento della giustizia

“Codice rosso”, così secondo il Wall Street Journal viene chiamata all’interno di Google la mossa dell’amministrazione Trump. Si tratta dell’iniziativa più importante degli ultimi vent’anni contro un’azienda delle ‘big tech’.

Il Dipartimento di Giustizia Usa si appresta quindi a intentare una causa antitrust contro Google per condotta anticoncorrenziale: sostiene che il gigante ha abusato del suo dominio online nella ricerca per ‘soffocare’ la concorrenza e danneggiare i consumatori.

La causa segna l’atto più significativo del governo per proteggere la concorrenza dopo il caso contro Microsoft più di 20 anni fa.

Una mossa che fa vacillare l’accordo tra Google e Apple sul motore di ricerca incorporato nel browser Safari. Una gigantesca fonte di traffico per il gigante del search box. Un patto che potrebbe svanire di fronte alle obiezioni dell’Antitrust e dare un colpo ai fatturati di Google che, come mostrano le trimestrali pubblicate durante il coronavirus, soffrono per le fonti di ricavi non diversificate e de facto tutte basate sulla potenza – e assenza di concorrenti – del motore di ricerca.

L’accordo vale oltre dieci miliardi di dollari, la metà del traffico di Google verrebbe da Apple, il 15-20% dei ricavi ddi Apple sono frutto dell’accordo con Google. Incrocio ricco. E per il Dipartimento della Giustizia pericoloso per la concorrenza.

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