USA – Cina: Pompeo pensa a un vertice a due alle Hawaii

L'incontro, se realizzato, avverrà nel mezzo di crescenti tensioni tra le due superpotenze, accentuate dalla nuova legge sulla sicurezza a Hong Kong e dal Covid19.

(WSC) WASHINGTON – Il segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo ha in programma di incontrare membri del governo della Cina alle Hawaii, secondo quanto riferisce Politico, citando fonti a conoscenza della questione.

L’incontro, se realizzato, avverrà nel mezzo di crescenti tensioni tra le due superpotenze, accentuate nelle ultime settimane dalla nuova legge sulla sicurezza della Cina a Hong Kong, così come sul trattamento di Pechino nei confronti della sua minoranza musulmana.

Di recente Pompeo – che era in precedenza il capo della Central Intelligence Service – è stata molto duro nei confronti del colosso asiatico, soprattutto su due punti, per quanto riguarda lo stato di diritto da lui definito “inesistente”, la legge sulla sicurezza di Hong Kong e inoltre le questioni relative alla gestione della pandemia di Covid19.

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5 commenti

  1.   

    Concordo.che vincano i continentali e nelle cosjej. Vincere e convincere non sempre viaggiano in sintonia. Infine su quanto o cosa pensino i cinesi e del tutto indifferente . Sufficiente quel che pensa il vertice del partito comunista. Per taiwan invece l osso e molto piu duro. Ottimo esercito difese naturali e appogģio navsle americano 

    Originariamente inviato da BeltandRoad: il problema di Hong Kong è che chi protesta (e non sono i numeri dell’anno scorso) non è riuscito ad attrarre la simpatia dei cinesi della Mainland che sono 600 volte di più. La gran parte dei cittadini cinesi, anche quelli più informati che leggono la stampa straniera, vede questa lotta come un tentativo di secessione, il culmine di un rapporto non sempre idilliaco in cui i cinesi della Mainland venivano a volte chiamati “locuste” da quelli di Hong Kong.  Un pò come gli spagnoli con la Catalogna. Qui in Occidente invece noi la vediamo come una lotta per “la democrazia” contro “l’autoritarismo”.  Siamo quindi su due traiettorie che non si incontreranno mai, ma alla fine decidono i cinesi della Mainland. Punto
     

    Originariamente inviato da robyuan: Hai ragione ognuno gestisca come meglio crede tanto i morti ci sono comunque e per i paesi rigorosi o per i sostenitori del gregge le percentuali sono simili.riguardo ad Hong Kong piu che gli americani, sono gli stessi cinesi  a non voler accettare il sistema politico degli altri cinesi. Gli americani, come altri paesi all incontrsrio cercano di render  la vita un pochino piu dura  al regime comunista. Altra spina nel fianco e taiwan . Occorre ricordare che il vero e riconosciuto internazionalmente era il governo del generalissimo ciang kai shek che si era rifugiato sull isola . Poi come sempre i diversi rapporti di forza hanno cambiato gli equilibri, come sempre accade.ora puoi tenere solo queĺlo che puoi difendere o conquistare il resto non conta, perfino gli eventuali diritti.  

    Originariamente inviato da BeltandRoad: Sulla gestione della pandemia, gli USA guardino a casa. Sullo “stato di diritto”, è molto più avanzato di altri paesi con simile livello di sviluppo basta guardarsi intorno in Asia tanto per restare lì. Ma ci sono passi da fare.  Su Hong Kong, non si capisce perchè sia un affare americano.

     

       

     

  2.   

    Perchè pensano ancora di essere i guardiani del mondo. Nei prossimi anni i miei eredi ne vedranno delle belle. Devo ammettere che l’America ha contribuito mica male alla pace nel mondo usando la teoria dei guardiani del mondo appunto, ma hanno anche preso legnate pazzesche, dalla Corea al Vietnam, dall’Afganistan all’Irak, ecc. ecc. Trump è un bell’elemento: vorrebbe venirne fuori ma non può e poi quando è lì,lì, lo manovrano per tornare indietro. Io no n sono certo in grado di valutare o criticare, certa è sola una cosa: non sono più i guardiani del mondo e non lo si può tornare ad essere usando le bombe atomiche (che poi funzionerebbe both ways…)
    Ma è inutele blaterare, in ogni caso non si sa al nostro livello cosa ci può essere sotto….

    Originariamente inviato da BeltandRoad: Sulla gestione della pandemia, gli USA guardino a casa. Sullo “stato di diritto”, è molto più avanzato di altri paesi con simile livello di sviluppo basta guardarsi intorno in Asia tanto per restare lì. Ma ci sono passi da fare.  Su Hong Kong, non si capisce perchè sia un affare americano.

     

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    Hai ragione ognuno gestisca come meglio crede tanto i morti ci sono comunque e per i paesi rigorosi o per i sostenitori del gregge le percentuali sono simili.riguardo ad Hong Kong piu che gli americani, sono gli stessi cinesi  a non voler accettare il sistema politico degli altri cinesi. Gli americani, come altri paesi all incontrsrio cercano di render  la vita un pochino piu dura  al regime comunista. Altra spina nel fianco e taiwan . Occorre ricordare che il vero e riconosciuto internazionalmente era il governo del generalissimo ciang kai shek che si era rifugiato sull isola . Poi come sempre i diversi rapporti di forza hanno cambiato gli equilibri, come sempre accade.ora puoi tenere solo queĺlo che puoi difendere o conquistare il resto non conta, perfino gli eventuali diritti.

    Originariamente inviato da BeltandRoad: Sulla gestione della pandemia, gli USA guardino a casa. Sullo “stato di diritto”, è molto più avanzato di altri paesi con simile livello di sviluppo basta guardarsi intorno in Asia tanto per restare lì. Ma ci sono passi da fare.  Su Hong Kong, non si capisce perchè sia un affare americano.

     

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      il problema di Hong Kong è che chi protesta (e non sono i numeri dell’anno scorso) non è riuscito ad attrarre la simpatia dei cinesi della Mainland che sono 600 volte di più. La gran parte dei cittadini cinesi, anche quelli più informati che leggono la stampa straniera, vede questa lotta come un tentativo di secessione, il culmine di un rapporto non sempre idilliaco in cui i cinesi della Mainland venivano a volte chiamati “locuste” da quelli di Hong Kong.  Un pò come gli spagnoli con la Catalogna. Qui in Occidente invece noi la vediamo come una lotta per “la democrazia” contro “l’autoritarismo”.  Siamo quindi su due traiettorie che non si incontreranno mai, ma alla fine decidono i cinesi della Mainland. Punto

      Originariamente inviato da robyuan: Hai ragione ognuno gestisca come meglio crede tanto i morti ci sono comunque e per i paesi rigorosi o per i sostenitori del gregge le percentuali sono simili.riguardo ad Hong Kong piu che gli americani, sono gli stessi cinesi  a non voler accettare il sistema politico degli altri cinesi. Gli americani, come altri paesi all incontrsrio cercano di render  la vita un pochino piu dura  al regime comunista. Altra spina nel fianco e taiwan . Occorre ricordare che il vero e riconosciuto internazionalmente era il governo del generalissimo ciang kai shek che si era rifugiato sull isola . Poi come sempre i diversi rapporti di forza hanno cambiato gli equilibri, come sempre accade.ora puoi tenere solo queĺlo che puoi difendere o conquistare il resto non conta, perfino gli eventuali diritti.
       

      Originariamente inviato da BeltandRoad: Sulla gestione della pandemia, gli USA guardino a casa. Sullo “stato di diritto”, è molto più avanzato di altri paesi con simile livello di sviluppo basta guardarsi intorno in Asia tanto per restare lì. Ma ci sono passi da fare.  Su Hong Kong, non si capisce perchè sia un affare americano.

       

       
       

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    Sulla gestione della pandemia, gli USA guardino a casa. Sullo “stato di diritto”, è molto più avanzato di altri paesi con simile livello di sviluppo basta guardarsi intorno in Asia tanto per restare lì. Ma ci sono passi da fare.  Su Hong Kong, non si capisce perchè sia un affare americano.