Vince Biden, Trump go home

Il democratico, con quasi 3 milioni in più del voto popolare, va verso una vittoria sofferta in un paese spaccato a metà. Grandi elettori: Biden 264 con 71.146.004 voti (50%), Trump 214 con 68.065.481 voti (48%). Il presidente annuncia il riconteggio negli stati dove perde per un soffio: Wisconsin, Michigan e Nevada. Parla di "frode" e ricorsi alla Corte Suprema. Molti giorni per lo spoglio in Pennsylvania. Scenario da stallo tipo Bush-Gore nel 2000. Un'America brutta, cattiva, divisa. Ma Wall Street sale.

(WSC) WASHINGTON – Non ci sono garanzie, ma è molto probabile che, nonostante lo stallo nella proclamazione del nuovo presidente degli Stati Uniti, con i risultati elettorali dal Michigan e dal Wisconsin, già assegnati a Joe Biden, la corsa alla Casa Bianca ha preso una piega che vede la vittoria dei democratici e la sconfitta di Trump.

In entrambi gli stati, l’ex vicepresidente USA negli otto anni di Obama ha recuperato un leggero vantaggio sul presidente Trump, quando le schede per corrispondenza hanno cominciato ad essere conteggiate nelle aree urbane.

I democratici sperano nello stesso risultato in Pennsylvania, poiché i primi voti arrivano da Filadelfia, ma si prevede che il conteggio richiederà in questo caso più tempo, forse fino a venerdì. Per adesso a livello nazionale il conteggio è 264 grandi elettori per Biden, 214 per Trump. Ne servono 270 per vincere.

Circa il voto popolare, Biden è in vantaggio di circa 3 milioni di voti ed è di fatto il candidato più votato di sempre, nell’elezione che ha visto un’affluenza alle urne record, superiore al 66%:

BIDEN: 71.146.004 voti (50%)

TRUMP: 68.065.481 voti (48%)

Dal quartier generale democratico trapela l’indiscrezione che Biden dovrebbe conquistare sia Michigan sia Pennsylvania, stati chiave per arrivare ad una vittoria. In Georgia, Trump è in vantaggio di 80.000 voti, mentre la Carolina del Nord sembra la migliore scommessa del presidente per portare a casa un altro stato, in questa concitata fase finale. La Pennsylvania pure viene reclamata dallo staff d Trump come stato in cui la vittoria è certa (ma non è così)

Trump, rabbioso, ha annuncia il riconteggio dei voti in tutti gli stati dove ha perso o perderà per poche migliaia di voti (cioè meno dell’1% di distacco dall’avversario, secondo le leggi statali): Wisconsin, Michigan, Nevada  anche Pennsylvania. Joe Biden va quindi verso una vittoria, ma molto sofferta, sul filo del rasoio e in un paese spaccato a metà.

Vanita Gupta, che ha guidato la Divisione per i diritti civili del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti durante l’amministrazione Obama, ha affermato che la minaccia di Trump di andare in tribunale nei singoli stati e poi alla Corte Suprema per fermare il conteggio delle schede via posta si basa su affermazioni ipotetiche di una frode che “non hanno alcun fondamento nella realtà”. Si potrebbe preparare però uno scenario di stallo tipo Bush-Gore nel 2000.

Donald Trump, in piena notte, aveva affermato di aver vinto le elezioni presidenziali del 2020. “Ci stavamo preparando per vincere queste elezioni. Francamente, abbiamo vinto queste elezioni”, ha detto Trump.

In una scena sbalorditiva nel cuore della notte, tutte le testate giornalistiche televisive USA hanno rimproverato il presidente, che ha falsamente affermato in diretta TV di aver vinto la rielezione anche se i voti erano ancora in fase di conteggio. Nella storia delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti non era mai accaduta in precedenza una tale violazione della prassi istituzionale.

La campagna elettorale di Biden ha etichettato le parole di Trump come “oltraggiose” e “errate”.

Ma il tono e il body language, nella conferenza stampa alla Casa Bianca, andata in onda alle 2:20 di notte ora USA, erano tipiche di chi non ha affatto la vittoria in tasca, anzi. “C’è un gruppo molto triste di persone che sta cercando di togliere il voto a milioni di nostri elettori”, ha aggiunto Trump.

Poi ha continuato accusando i Democratici di “frode nei confronti dell’opinione pubblica americana” e ha aggiunto che il processo elettorale è stato un “imbarazzo” per gli Stati Uniti.

Elezioni USA: dislocate truppe della Guardia Nazionale in molte città – VIDEO

Il presidente in carica ha anche annunciato che si rivolgerà alla Corte Suprema degli Stati Uniti per garantire che il voto sia stato effettuato in conformità con i regolamenti.

“Vogliamo che la legge venga utilizzata in modo corretto – daremo ricorso a SCOTUS (la Corte Suprema). Non vogliamo che trovino le schede alle 4 del mattino e le aggiungano alla lista”, ha concluso Trump.

***

(WSC) NEW YORK – Scongiurato fino all’ultimo, alla fine si è avverato lo scenario peggiore ovvero quello di un ritardo nei risultati ufficiali che non fa che aumentare l’attuale clima di incertezza. Gli Stati Uniti non hanno ancora un nome, e il testa a testa fra Donald Trump e Joe Biden rischia di avvelenare ulteriormente una sfida dai toni già fin troppo accesi. L’America è spaccata e, per conoscere il nome del presidente, attende il conteggio definitivo delle schede elettorali e del voto postale degli stati ancora in bilico. Stati come Winsconsin e Michigan nei quali Biden viene indicato in vantaggio.

Sul fronte economico nonostante il risultato del voto americano non sia chiaro Wall Street accelera e il Dow Jones sta registrando la sua migliore giornata post-elettorale da 120 anni. Il Nasdaq avanza di oltre il 4% e insieme allo S&P 500 corre verso i maggiori guadagni della storia in un giorno post-voto. Segnale che, a prescindere dall’esito delle elezioni, i mercati guardano più alla nuova immissione di liquidità da parte della Federal Reserve attesa per domani, che a chi siederà alla Casa Bianca.

Mentre Biden sottolinea l’importanza di contare ogni singolo voto prima di decretare il vincitore, Trump a poche ore dall’inizio dello spoglio ha già autoproclamato la sua vittoria salvo poi, nella giornata di oggi, ritrattare minacciando, in caso di una sua sconfitta, di rivolgersi alla Corte Suprema in quanto un risultato a lui sfavorevole non non può che essere frutto di “brogli”. “La scorsa notte – ha affermato Trump – ero avanti, spesso saldamente, in molti stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici. Poi, ad uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate discariche di schede a sorpresa. Molto strano”. Accuse definite “scandalose” dallo staff di Biden e smontate dai sistemi di fact checking dei maggiori media a livello globale.

Nella giornata di oggi Biden ha ottenuto ufficialmente 238 voti elettorali e si avvia a conquistarne altri 6 mentre Trump dagli attuali 214 potrebbe arrivare a 217. Per raggiungere la quota di 270 necessaria all’elezione ne rimangono da assegnare 77.

Stati chiave per decretare il vincitore sono Michigan, Wisconsin, Pennsylvania e North Carolina. Ma decisivi sono soprattutto i primi due che assegnano rispettivamente 16 e 10 grandi elettori. Qui nelle ultime ore, Biden si è assicurato un vantaggio che, qualora Trump vincesse in Pennsylvania, North Carolina e Georgia, non permetterebbe al candidato repubblicano di raggiungere la fatidica quota 270 grandi elettori. Si attende ora il conteggio dei risultati per posta, ma sul risultato finale aleggia lo spettro della battaglia legale annunciata da Trump.

 

 

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2 commenti

  1.   

    Trump e un dilettante. Da noi a scrutini terminati tutti si dichiarano vincitori?

    Originariamente inviato da peter pan: Trump ha detto di aver vinto prima ancora del conteggio delle schede. Obiettivamente, vi sembra una cosa accettabile in un Paese democratico? Sapete cosa mi ricorda? Un bellissimo film di qualche anno fa nel quale alla fine si vede un gruppo di negri che va a votare in un seggio del Sud, chiedono delle schede per il voto ai democratici…. ma non ce n’è, solo per i repubblicani. Sono difesi da un avvocato bianco Mattew McConaughey, ma non può aiutarli. La supremazia bianca aveva vinto…. Come dice Biden, aspettiamo fino all’ultimo voto e questa mi sembra democrazia!

     

  2.   

    Trump ha detto di aver vinto prima ancora del conteggio delle schede. Obiettivamente, vi sembra una cosa accettabile in un Paese democratico?
    Sapete cosa mi ricorda? Un bellissimo film di qualche anno fa nel quale alla fine si vede un gruppo di negri che va a votare in un seggio del Sud, chiedono delle schede per il voto ai democratici…. ma non ce n’è, solo per i repubblicani. Sono difesi da un avvocato bianco Mattew McConaughey, ma non può aiutarli. La supremazia bianca aveva vinto….
    Come dice Biden, aspettiamo fino all’ultimo voto e questa mi sembra democrazia!