Guerra civile in America

Il Servizio Segreto in massima allerta per proteggere Biden dai seguaci di QAnon. L'incendiario discorso di Trump la scorsa notte, che non ha precedenti nella storia delle elezioni americane, implica che l'attuale presidente, parlando di brogli e "elezioni rubate", non accetterà il verdetto delle urne che sta per assegnare la vittoria al democratico. Trump aizza folle di suoi fans che si sentono così autorizzati a protestare in strada armati, pronti ad atti di violenza. Assalto in Pennsylvania all'ufficio dove si contano le schede.

(WSC) WASHINGTON – Il Servizio Segreto degli Stati Uniti ha fornito a Joe Biden una squadra di contrattacco militare completa di veicoli blindati HUMMER (con Hazmat, contromisure mediche) mentre a Wilmington, in Delaware, sopra la casa del candidato democratico che si appresta a vincere la Casa Bianca è stata instaurata una no-fly-zone per un miglio quadrato, con soldati specializzati anti-cecchini sul tetto in allerta 24-7 e squadre di sorveglianza pronte a respingere assalti.

La Federal Aviation Administration, riferisce la Cnn, ha anche temporaneamente sospeso il sorvolo sul vicino Chase Center, dove è possibile che Biden faccia il suo discorso in caso di vittoria.

Inoltre varie squadre di agenti del Servizio Segreto sono pronte per proteggere Joe Biden in vista della possibilità che presto (forse oggi stesso visto che il democratico è passato in vantaggio nel conteggio dei voti  in Pennsylvania, in Georgia e in Nevada) dichiari la vittoria alle elezioni presidenziali, secondo quanto riferisce il Washington Post. In ambienti politici si dice che la mossa, non ufficialmente confermata dal quartier generale di Biden né dal Servizio Segreto, modifichi i dettagli sulla sicurezza personale di Biden con procedure riservate a un presidente eletto piuttosto che a un candidato.

L’incendiario discorso di Donald Trump la scorsa notte, che non ha precedenti nella storia delle elezioni americane, implica che l’attuale presidente non accetterà il verdetto delle urne, non lascerà la Casa Bianca. Così in varie città degli Stati Uniti folle di fans trumpiani, come sta già avvenendo, si sentono autorizzati a protestare in strada armati di fucili e mitra, pronti ad atti di violenza.

La polizia di Filadelfia sta indagando su un presunto complotto per attaccare il Pennsylvania Convention Center di Filadelfia giovedì notte. La televisione locale Action News, affiliata alla rete nazionale ABC News, ha appreso che la polizia ha ricevuto una soffiata su un gruppo, forse una famiglia, arrivato dalla Virginia per scatenare un attacco al Convention Center, dove si stanno ancora contando le schede elettorali arrivate via posta. La polizia di Filadelfia ha arrestato due uomini armati vicino al Pennsylvania Convention Center, dove si contano ancora i voti di uno degli Stati chiave per la corsa alla Casa Bianca. La polizia di Filadelfia ha detto che sono stati presi in custodia e che, presumibilmente, sono entrati in città, armati di pistole, da fuori dallo Stato a bordo di un fuoristrada Hummer. Sarebbero sostenitori del movimento cospirazionista QAnon. Lo ha riferito un giornalista di Philadelphia Inquirer, pubblicando fotografie dell’Hummer (VEDI ANCHE VIDEO QUI SOTTO) sul cui finestrino posteriore oscurato si vede un adesivo del movimento complottista.

Il democratico Joe Biden ha rafforzato la sua posizione nella corsa alla Casa Bianca giovedì, riducendo costantemente e regolarmente il vantaggio iniziale di Donald Trump negli stati cruciali della Georgia e della Pennsylvania e poi passando in testa. Ogni stato ha dovuto prolungare il conteggio per via di un’ondata di voti per corrispondenza, schede che in maggioranza sono per i  Democratici. Nel frattempo Biden ha ampliato il suo vantaggio in Nevada. Gli basterebbe conquistare un solo stato per arrivare alla soglia di 270 grandi elettori ed essere proclamato ‘presidente eletto‘.

Elezioni USA: dislocate truppe della Guardia Nazionale in molte città – VIDEO

“Non abbiamo dubbi, quando il conteggio sarà finito, la senatrice Harris e io saremo dichiarati vincitori”, ha detto Biden, mentre Trump ha detto in sostanza che “le elezioni gli sono state rubate”, nonostante non ci sia alcuna prova di voti  illegali o brogli.

Falsità e sproloqui dal podio della Casa Bianca

Giovedì sera dal podio nella sala riunioni della Casa Bianca, il presidente ha detto al popolo americano di aver vinto le elezioni, “se si contano i voti legali”. Questo, ovviamente, è fuorviante per diversi motivi. Per cominciare, il presidente afferma, senza alcuna prova, che sono stati espressi voti illegali. Trump ha anche affermato che “i grandi media, i grandi ricchi, la grande tecnologia” hanno cospirato per “truccare” le elezioni contro di lui, in parte rilasciando sondaggi eccessivamente ottimistici per Biden. Anche questo è falso.

Lo sproloquio senza senso del presidente è seguito a due giorni in cui ha dichiarato falsamente su Twitter la vittoria negli stati che stanno ancora contando le schede elettorali. Negli ultimi giorni Twitter ha segnalato come fuorvianti nove tweet del presidente. Alla richiesta di un commento, Tim Murtaugh, direttore delle comunicazioni per la campagna elettorale di Trump, ha dichiarato: “La missione di Silicon Valley, censurare il presidente degli Stati Uniti, continua”.

Certo stavolta non ci sono stati attacchi stranieri alle infrastrutture elettorali, né russi né cinesi o iraniani, così i funzionari della Sicurezza Nazionale si sono concentrati negli ultimi giorni sul lavoro a stretto contatto con società di social media come Twitter e Facebook per reprimere la disinformazione interna agli USA.

A Washington il clima si fa infuocato. Molti funzionari dell’amministrazione di medio e alto rango sono preoccupati per le informazioni fuorvianti o del tutto false che il presidente sta propalando sul conteggio dei voti. Negli ambienti della Sicurezza Nazionale cresce di ora in ora la preoccupazione che il presidente non voglia rispettare i risultati finali.

Massima allerta alla Sicurezza Nazionale

Alcuni alti funzionari della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti affermano di aver trascorso gli ultimi due giorni post-elezioni a monitorare la disinformazione sul conteggio dei voti, compresi gli sforzi del Team Trump per erodere la fiducia nel processo di spoglio delle schede elettorali. Nonostante la collaborazione con le grandi piattaforme di social media per segnalare alcune di queste falsità, i funzionari dicono che c’è poco che possono fare per impedire alla squadra del presidente di diffondere disinformazioni, da Twitter alle conferenze stampa televisive nazionali.

Con sforzi sempre più evidenti da parte di Trump per mettere in dubbio il conteggio dei voti, a Washington si stanno preparando a come gestire una situazione in cui l’elezione è ufficialmente assegnata a Joe Biden e Trump si rifiuta di ‘concedere’, come è prassi per il perdente.

Se Trump non accetta il verdetto

Trump ha già insistito più volte sul fatto che è lui il vero vincitore delle elezioni e che molti dei voti di Biden sono “illegali”. Le gravi conseguenze di tale comportamento aumenteranno in modo esponenziale se Trump contesterà il risultato ufficiale. Un alto funzionario ha detto di essere “lucido” riguardo a questa possibilità. “In base a quello che abbiamo visto oggi su Twitter e altrove … c’è la possibilità che le cose peggiorino ancora e dobbiamo essere preparati”, ha detto.

Secondo l’Associated Press la polizia ha arrestato dozzine di persone a Seattle, Minneapolis e Portland, in Oregon, nel corso di proteste di manifestanti che chiedevano un riconteggio di tutti i voti nelle elezioni statunitensi. Gruppi più piccoli di fan trumpiani si sono radunati davanti ai luoghi di svolge lo spoglio delle schede per insistere che il conteggio venisse interrotto. A Seattle, sette persone sono state arrestate.

Secondo l’AP, “le proteste sono partite quando il presidente ha insistito, senza prove, sul fatto che c’erano grossi problemi con il voto e il conteggio delle schede. I repubblicani hanno intentato causa in più stati, preparandosi a contestare i risultati delle elezioni”.

Centinaia di arresti in Minnesota

A Minneapolis, la polizia ha arrestato più di 600 manifestanti che mercoledì sera hanno marciato su una strada interstatale protestando contro le minacce di Trump di contestare i risultati delle elezioni, nonché contro una serie di ingiustizie sociali. Non è stato fatto uso della forza né di sostanze chimiche per effettuare gli arresti, ha fatto sapere il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Minnesota. A Portland, i manifestanti hanno rotto le finestre delle aziende, lanciato oggetti, compresi i fuochi d’artificio, contro gli agenti. La polizia ha effettuato almeno 10 arresti, secondo una dichiarazione dell’ufficio dello sceriffo della contea di Multnomah.

Gli agenti hanno sequestrato diverse armi da fuoco, munizioni, un coltello, fuochi d’artificio, giubbotti antiproiettile e maschere antigas da persone che sono state arrestate, secondo l’ufficio dello sceriffo. Il governatore dell’Oregon Kate Brown ha chiamato la Guardia Nazionale per gestire i disordini a Portland, che è stata teatro di proteste regolari per mesi.

Networks cut away from Trump’s White House address

NEW YORK (AP) – ABC, CBS e NBC hanno tutti tagliato il presidente Donald Trump giovedì mentre parlava dalla Casa Bianca, avanzando accuse infondate sul fatto che le elezioni presidenziali gli sarebbero state rubate.

Trump aveva cercato di requisire le onde radio della nazione in un momento in cui i telegiornali serali vengono trasmessi sulla costa orientale, dopo un giorno in cui il lento conteggio goccia a goccia delle schede ha rivelato che i suoi voti in ​​Pennsylvania e Georgia erano in calo.

“Una tartaruga obesa sulla schiena”

Anche Brian Williams della MSNBC ha interrotto il presidente. Fox News Channel e CNN hanno trasmesso il discorso completo, dopo di che Anderson Cooper della CNN ha detto che Trump era “come una tartaruga obesa sulla schiena, che si agita sotto il sole cocente realizzando che il suo tempo è finito”.

“Dobbiamo interrompere qui, perché il presidente ha fatto una serie di false dichiarazioni, inclusa l’idea che ci sia stato un voto fraudolento”, ha detto Lester Holt della NBC. “Non ci sono prove di ciò”.

Norah O’Donnell della CBS è intervenuta per chiedere alla corrispondente Nancy Cordes di verificare l’affermazione di Trump secondo cui se fossero stati contati i “voti legali”, avrebbe vinto facilmente le elezioni. Cordes ha affermato che non vi è alcuna indicazione di un numero sostanziale di voti illegali espressi e ha affermato che il riferimento di Trump ai voti in ritardo è “un’altra falsità”.

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2 commenti

  1.   

    Bravo sull’ insegnare al mondo ,, ma da quando e che lo dico? Per il resto non si può dire ..usa la più grande democrazia al mondo , con un sistema elettorale che manco RENZI avrebbe escogitato. E non e la prima volta , ammesso che vi sia, che il sistema si presta a brogli. 

    Originariamente inviato da peter pan: Parlavo ieri di “repubblica di bananas”. Bene, questo articolo mi fa comprendere che in effetti parti degli Stati Uniti di fatto lo sono, accettando che il comportamento di un Presidente sia “tollerato”. Terribile veramente ma questa è la situazione e se la devono tenere. Una prece. E poi vogliono insegnare al mondo….

     

  2.   

    Parlavo ieri di “repubblica di bananas”. Bene, questo articolo mi fa comprendere che in effetti parti degli Stati Uniti di fatto lo sono, accettando che il comportamento di un Presidente sia “tollerato”. Terribile veramente ma questa è la situazione e se la devono tenere.
    Una prece. E poi vogliono insegnare al mondo….