(WSC) Roma – L’Unione Europea riconferma il proprio impegno nei confronti dei Balcani per contrastare l’avanzata di Cina e Russia. E’ quanto suggerisce il comunicato rilasciato ieri al termine del vertice virtuale tra il blocco dei 27 e i sei aspiranti membri Serbia, Kosovo, Montenegro, Albania, Bosnia e Macedonia del Nord.  La crisi causata dalla pandemia ha messo in evidenza gli effetti collaterali del disimpegno di Bruxelles nella regione a fronte di una maggiore assertività russo-cinese. Nella giornata di mercoledì, respingendo le recenti critiche, i leader dell’Unione hanno promesso un “solido piano economico e di investimento” per aiutare i Balcani a fronteggiare il virus. La decisione servirà a rabboccare i 3,3 miliardi di euro stanziati dall’inizio dell’epidemia. Non solo. Come recita il comunicato finale, il riavvicinamento tra i due blocchi prevede “un allineamento alla posizione dell’Ue in materia di politica estera, soprattutto quando ci sono in gioco importanti interessi comuni”. Chiaro riferimento all’entusiasmo con cui i sei paesi hanno accolto gli aiuti umanitari di Pechino e Mosca confermando il crescente presenzialismo dei due giganti nel quadrante. [fonte: Reuters]

L’ufficio cinese a Hong Kong definisce le proteste democratiche un “virus politico”

Il principale ufficio politico di Pechino a Hong Kong (HKMAO) ha definito i manifestanti un “virus politico” e ha affermato che l’ex colonia britannica non sarà tranquilla fino a quando non ci saranno più le dimostrazioni violente dei manifestanti. L’ufficio di Pechino ha accusato il movimento di protesta di aver apertamente sfidato il principio politico “un paese, due sistemi”, calpestato lo stato di diritto, sconvolto l’ordine sociale, danneggiato la proprietà, gli affari e la reputazione di Hong Kong, oltre a mettere in pericolo la vita dei cittadini. La dichiarazione dell’HKMAO arriva in un momento in cui è ripresa la repressione dei leader democratici prima delle elezioni di settembre. In vista delle tornate elettorali del LegCo, scende in campo una nuova coalizione politica guidata dall’ex leader di Hong Kong, Leung Chun-ying. Nella nuova alleanza politica, ci sono 1.500 membri, tra cui i cinque uomini più ricchi dell’ex colonia britannica. Il programma politico del gruppo guidato da Leung prevede il rilancio dell’economia, duramente colpita dal coronavirus, e la risoluzione della crisi politica per le proteste antigovernative. [Fonti: The Guardian, SCMP]

Per combattere Covid Hong Kong raccoglie i biodati dei viaggiatori

Nella battaglia globale per frenare il Covid-19, i governi hanno raccolto diversi dati personali facendo uso della app di tracciamento, ma anche dei campioni di saliva. I viaggiatori in arrivo all’aeroporto di Hong Kong vengono condotti in un vicino centro congressi dove devono compilare un modulo e rilasciare un po’ della propria saliva in una provetta. I viaggiatori attendono qualche ora prima di lasciare l’istituto e, se risultano positivi ai tamponi per il coronavirus, vengono trasferiti al primo centro ospedaliero per essere sottoposti a ulteriori controlli; chi invece è negativo al test può lasciare la struttura. Ma i dati della saliva e altri biodati sono inseriti all’interno di un database del governo. I campioni di saliva vengono utilizzati dalle società di test del DNA, ad esempio, per raccogliere informazioni sulla predisposizione a determinati disturbi di salute. A Hong Kong, dove continuano le proteste a favore della democrazia, alcuni temono che la pandemia possa dare ai funzionari del governo centrale l’opportunità di rendere permanenti le restrizioni alla privacy. Anche se molti sono disposti a fornire informazioni personali durante la crisi, gli esperti di privacy si preoccupano per il controllo indiscriminato dei dati e di cosa accadrà dopo la crisi. [Fonte: Bloomberg]

Samsung apre ai sindacati dopo 50 anni di politica “union free”

Il leader in pectore dell’impero della Samsung si è scusato per gli scandali di corruzione e per la politica di antisindacalismo che dura da oltre 50 anni. Il vicepresidente del conglomerato sudcoreano, Lee Jae-yong, durante una conferenza stampa televisiva ha anche annunciato che l’azienda rispetterà il diritto dei suoi lavoratori di organizzare sindacati indipendenti, ponendo fine alla sua decennale filosofia di “union free”. Questa posizione è stata spesso citata come una delle ragioni principali per cui la Samsung sarebbe cresciuta così rapidamente, a differenza di altri colossi industriali del Paese, come Hyundai, che spesso sono stati paralizzati dall’attivismo dei lavoratori. Le scuse pubbliche sono state anche l’occasione per annunciare la fine della linea di successione nell’azienda, senza quindi permettere ai figli di sostituirlo nella gestione del colosso tecnologico. Il manager Lee nel 2017 è stato condannato a cinque anni per corruzione, appropriazione indebita e altri reati connessi allo scandalo che ha fatto cadere la presidente sudcoreana Park Geun-hye, condannata a 24 anni. Scarcerato dopo un anno, Lee ora è di nuovo sotto processo. [Fonte: NYT]

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