Il senso della Destra per la Cina

Commento di David Ricardo. La faziosità, tipica di un cieco neo-maccartismo, di molti giornalisti e politici italiani che odiano Pechino a prescindere. Sallusti su Il Giornale, Capezzone e Belpietro su La Verità, Meloni e Salvini a reti e social unificati, Dagospia. Il gotha del trumpismo all'italiana.

(WSC) ROMA – Il giorno dopo il discorso di Conte alle Camere, alcuni giornali di destra si sono scatenati in un attacco alla Cina senza precedenti.

Non è una cosa nuova, va avanti da un pezzo, perlomeno dal Conte II.

Eh, sì perché durante il Conte I un pezzo di destra (la Lega) firmò il Memorandum sulle Vie della Seta con la Cina, insieme ad altri 12 paesi europei, e lì le voci critiche arrivarono dal PD. Strano poi, perché Gentiloni – sempre del PD – era stato l’unico leader del G7 a partecipare al Summit di Pechino del 2017, e nessuno aveva fiatato.

Funziona più o meno così: se a chi è al governo piace Topolino chi sta all’opposizione dice che Topolino fa schifo, per poi capovolgere le cose quando chi era all’opposizione va al governo e viceversa. E’ la normale dialettica politica in un paese in cui grandi fette del Parlamento e del giornalismo hanno una preparazione NULLA sulla politica estera e pensano che Austria sia “estero”. Rari sono quelli che cercano vie di mezzo e sono quasi tutti, ahimè, in pensione.

Qui però si sta andando oltre ogni decenza.

Ultimamente, i più vocali nell’attaccare senza ritegno una superpotenza che ha un quinto della popolazione mondiale e con la quale lavorano migliaia di aziende italiane, sono appunto giornalisti e politici di destra. Sallusti su Il Giornale, Capezzone e Belpietro su La Verità, Meloni e Salvini a reti tv e social unificati, Dagospia, e chi ne ha più ne metta. Il gotha del trumpismo all’italiana.

La credibilità dei loro attacchi è pari a zero. Se la questione sono i “diritti civili”, non si spiega perché i medesimi invece sorvolano agilmente sui problemi in Russia o Bielorussia.

Se il problema è la concorrenza economica, i campioni della “flat tax” dovrebbero invece ammirare la Cina, dove il carico fiscale sulle imprese è tra i più bassi nel mondo e dove vige un’etica del lavoro da azienda bergamasca anni ’60.

Se il problema sono “i diritti dei lavoratori”, sui quali peraltro la Cina ha fatto passi avanti, come fanno lor signori a giustificare gli attacchi continui ai sindacati e alla “cultura di sinistra” sul lavoro a casa nostra?

Se il problema è la polizia cinese che interviene nelle manifestazioni, non sono gli stessi che vorrebbero abolire il reato di tortura e vietare i centri sociali?

Se il problema sono gli uiguri … ah no, un momento… la Destra raramente parla degli uiguri, si sa sono musulmani e i musulmani vanno combattuti.

Insomma, dov’è allora il VERO problema?

Sono giunto ad una conclusione: il motivo per cui la Destra ce l’ha con la Cina (e di riflesso per assurdo con i “cinesi” in generale) è che il partito unico al governo a Pechino si chiama Partito Comunista Cinese. Se si chiamasse, da domani, “Cina Unita”, rinnegasse Marx, Lenin e Mao, ma continuasse a fare le stesse cose, esattamente le stesse identiche cose – in politica interna, estera, in economia e sul lavoro – gli elogi si sprecherebbero.

Ecco un possibile suggerimento per la leadership cinese: cambiate nome e ve li fate amici. Ma il dubbio è che della Destra chiassosa di una piccola nazione mediterranea nota più che altro per le sue belle città d’arte, alla leadership cinese interessa un fico secco.

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5 commenti

  1.   

    Certo le cose stanno così, limitiamoci all’ economia perche come diritti umani, del lavoro, lasciano molto a desiderare

    Originariamente inviato da Sonoio: In Indonesia ho seguito diverse aziende. Parliamo di terzo mondo per le condizioni di vita e di lavoro. Tuttavia l´Indonesia, il Vietnam o il Sudan che lei menziona non sono la seconda/prima economia del mondo. Non rischiano di influenzare con il loro modello il nostro mondo e modo di pensare. In poche parole non sono un vero pericolo. Quindi se ne parla meno.  Se la Cina vuole fare da esempio per gli occidentali deve rinunicare a qualcosa. Ma questo non avverra´. In merito agli avvocati. Per la parte relativa al diritto commerciale magari sembra che le cose vadano meglio di 20 anni fa. Per il diritto penale non e´cambiato nulla.  Inoltre deve sapere che in Cina ad esempio, se vinci un giudizio ed sei una una societa´estera (senza sede in Cina) non ci sono veri modi di farti trasferire i soldi in modo coattivo. Insomma porti a casa una bella vittoria di Pirro ….. solito ostruzionismo alla cinese.  Se la Cina vuole essere sotto i riflettori perche´(ri)manda l´uomo sulla Luna o per quanto sono belli e veloci i suoi nuovi treni, deve accettare anche che la stampa internazionale a torto o a ragione indaghi, guardi, cerchi, critichi e giudichi. Sinceramente a me del PIL interessa relativamente. Ho visto e vedo la miseria nelle strade. Molto spesso una miseria assolutamente dignitosa che preferisco alla ricchezza demenziale di gente che beve il sassicaia con il te verde (esperienza che ho vissuto in prima persona in molte cene ufficiali).  Il punto vero e´che la Cina non dovrebbe neanche vergognarsi. Potrebbe solo dire “e´tutto vero ma noi siamo cosi´nel bene e nel male”. Ma il re non vuole essere “nudo”.  Infine, sa bene che il comunismo alla cinese non e´quello che puo´pensare un quivis de popolo. Non c´entra nulla con quello russo che e´forse il modello piu´vicino a  quello italiano. Sa bene che Russia e Cina non sono mai andati d´accordo perche´i loro modelli sono diversi. Il comunismo cinese non e´ paragonabile alla nostra sinistra e non va contrapposto alla destra italiana sarebbe un epico errore eziologico. Caro Sig. Ricardo io non sono ostile al governo cinese, vorrei solo la verita´per un paese che pretende di essere il vero modello. Lei e´un laowai come me, dovrebbe capirlo. Sono un deluso dal cambiamento promesso che non e´mai avvenuto…..Approposito se lo ricorda quel bel film di Castellitto ….”la stella che non c´e´”…?   
     

    Originariamente inviato da David Ricardo: Il livello di ostilità crescente, spesso motivata solo da ostilità verso il governo in carica (penso di aver spiegato bene come la Cina – ma anche la Russia se è per questo diventino improvvisamente amici o nemici per l’opposizione a seconda di chi c’è al governo) non mi dà alternative. E continuerò, non solo io ma tanti altri, a far capire che non abbiamo a che fare con un demonio, e che le cose che lei dice per esempio sul lavoro – vere in alcune industrie e zone- sono molto più comuni in altre parti dell’Asia eccetto Giappone e Corea. E’ mai stato in Indonesia? E’ indispensabile ristabilire un minimo di obiettività e chi ha vissuto a lungo nel paese, come il sottoscritto, e ha visitato molte zone e anche fabbriche, ben oltre i grattacieli scintillanti di Shanghai, ha l’obbligo morale di farlo. Perchè quello che sta accadendo è accanimento mediatico mai visto in passato, motivato da beceri fini di politica interna. Per intenderci, non mi è mai piaciuto nemmeno come la sinistra attacchi la Lega sul tema Russia. L’equivalenza Lega uguale Russia è altrettanto ridicola di 5 Stelle uguale Cina.  Si tratta di due paesi con cui siamo OBBLIGATI ad avere a che fare e a convivere è non è opportuno fargli la guerra anche perchè munizioni non ce ne sono.   Vuole parlare degli avvocati difensori in Cina? Bene. Aallora mi risponda: è meglio ora o 20 anni fa?  E gli avvocati difensori come se la passano in Vietnam? E lo sa che a Singapore usano ancora la canna di rattan tagliata per le punizioni corporali? Anche ai poveri migranti che fanno overstay?  Eh, ma la stampa e i soloni di destra puntano solo il dito alla Cina. E dei royinga sta parlando qualcuno? E dello Yemen? E cosa sappiamo di quello che succede quando l’esercito nigeriano interviene contro Boko Haram? E nel Sudan?  No, si parla solo ed esclusivamente di Cina.  Sono sempre più convinto di quello che ho scritto: se il partito unico si chiamasse Cina Unita e ripudiasse il comunismo la destra ci andrebbe a nozze. Passerà questo impazzimento totale.  Ma finchè non passa continuerò.   

    Originariamente inviato da Sonoio: Vedo che prosegue la sua apologia della Cina. Questa volta non posso che unirmi a lei nel biasimare il fatto che, obbiettivamente, molto poco credibili osservatori del pianeta Cina si affrettino a fare affermazioni ed accuse iperboliche e non sempre completamente fondate. Ma cio´non toglie che molte cose che si scrivono e si leggono siano del tutto vere. Partiamo dal MOU che viene citato. E´vero che un sottosegretario siciliano e leghista aveva fortemente caldeggiato la firma di un MOU. E´anche vero che questo accordo venne subito utilizzato dalla Cina solo a scopi propagandistici (la firma di un accordo unilaterale con un paese del G7) e che all´economia italiana ha reso solo qualche esportazione in piu´di arancie siciliane.Sarebbe utile una seria inchiesta giornalistica per indagare quali furono le dinamiche e  le ragioni che portarono alla firma di quell´inutile documento. Ricordo che diversi giornalisti scrissero in merito ai loro dubbi e molte furono le corrette critiche all´Esecutivo.  “Diritti umani” e “diritti dei lavoratori”. Noto che chi vive in Cina ha timore di esprimere una sua chiara opinione ed e´ben consapevole che menzionare su social critiche al governo significa rischiare non solo censure ma anche il proprio visto e dunque la propria permanenza in Cina. Un giovane avvocato cinese che aveva provato a criticare in procinto di un viaggio all´estero,  scopri´all´aereoporto di Pudong, che il suo passaporto era “sospeso”. La sua frustrazione si acui´quando scopri´che non esisteva nessuna autorita´a cui fare ricorso…  Il controllo sistematico ed ossessivo della vita delle persone mi sembra gia´questo un fatto davvero obbiettivo ed un certa lesione dei “diritti umani” almeno per come li intendiamo noi. L´inesistenza di fatto di una giustizia amministrativa rende il cittadino inerme davanti a decisioni delle autorita´. Ha mai sentito che un cittadino possa seriamente contestare le decisioni di un organo governativo?  Queste sono le regole del gioco in Cina d´accordo ma ripeto non sono in linea con la nostra idea di “diritti umani”. Altro argomento: Diritti dei lavoratori. Certo se andiamo a vedere cosa succede in aziende ad investimento estero troveremo tutte le carte in ordine. Anzi molto garantiste. Ma mi chiedo lei e´mai stato in aziende “local” dell´interno della Cina? Ha mai visitato davvero gli stabilimenti dove lavorano nelle produzioni pesanti ed in quale livello di sicurezza? Parliamo poi dei cantieri edili disseminati per la Cina. Lei mi dira´…”e in Italia? ” certo anche noi non siamo i migliori ma se le cose succedono si raccontano, esiste la stampa e l´opinione pubblica…. Il volto della Cina non e´solo Shanghai, Suzhou o Pechino. Una domanda ha mai visto lavoratori disabili assunti in aziende cinesi? O semplicemente ha mai visto disabili in giro per le citta´…..che non siano quelli che chiedono elemosine ai margini delle strade? La polizia….come sa ci sono diversi livelli di polizia in Cina. Quella del traffico e quella non in divisa che viene a casa, ti preleva, ti porta in un posto e non hai molto da poter dire. Gli avvocati non sono neanche presi in seria considerazione. Conosce un buon penalista cinese? Un avvocato non si mette contro lo Stato se vuole continuare a lavorare…. La Cina ha molti meriti e non e´certamente un demonio. Ma quando si parla di Cina occorre essere onesti.Purtroppo non e´un modello di sviluppo o di sostenibilita´. Non e´difendibile sul piano delle liberta´, della trasparenza, del rispetto dei diritti umani (come li conosciamo noi).  Infine il nazionalismo serpeggiante che si sta esasperando con la propaganda sulla narrazione dell´origine occidentale del COVID e´un ulteriore elemento di riflessione…. e di preoccupazione. Alla fine di tutto siamo sempre LAOWAI!  Buon la lavoro e tanta onesta´intelletuale!   

       

     

     

  2.   

    Carissimo un piccolo appunto il 50 per cento dell economia cinese è gestita dall esercito e cioè dal partito. Non proprio un simbolo liberale. Sul proprio stile di tutela del lavoro in diverse aziende hanno montato reti al fine di evitare suicidi.

    Originariamente inviato da Sonoio: Vedo che prosegue la sua apologia della Cina. Questa volta non posso che unirmi a lei nel biasimare il fatto che, obbiettivamente, molto poco credibili osservatori del pianeta Cina si affrettino a fare affermazioni ed accuse iperboliche e non sempre completamente fondate. Ma cio´non toglie che molte cose che si scrivono e si leggono siano del tutto vere. Partiamo dal MOU che viene citato. E´vero che un sottosegretario siciliano e leghista aveva fortemente caldeggiato la firma di un MOU. E´anche vero che questo accordo venne subito utilizzato dalla Cina solo a scopi propagandistici (la firma di un accordo unilaterale con un paese del G7) e che all´economia italiana ha reso solo qualche esportazione in piu´di arancie siciliane.Sarebbe utile una seria inchiesta giornalistica per indagare quali furono le dinamiche e  le ragioni che portarono alla firma di quell´inutile documento. Ricordo che diversi giornalisti scrissero in merito ai loro dubbi e molte furono le corrette critiche all´Esecutivo.  “Diritti umani” e “diritti dei lavoratori”. Noto che chi vive in Cina ha timore di esprimere una sua chiara opinione ed e´ben consapevole che menzionare su social critiche al governo significa rischiare non solo censure ma anche il proprio visto e dunque la propria permanenza in Cina. Un giovane avvocato cinese che aveva provato a criticare in procinto di un viaggio all´estero,  scopri´all´aereoporto di Pudong, che il suo passaporto era “sospeso”. La sua frustrazione si acui´quando scopri´che non esisteva nessuna autorita´a cui fare ricorso…  Il controllo sistematico ed ossessivo della vita delle persone mi sembra gia´questo un fatto davvero obbiettivo ed un certa lesione dei “diritti umani” almeno per come li intendiamo noi. L´inesistenza di fatto di una giustizia amministrativa rende il cittadino inerme davanti a decisioni delle autorita´. Ha mai sentito che un cittadino possa seriamente contestare le decisioni di un organo governativo?  Queste sono le regole del gioco in Cina d´accordo ma ripeto non sono in linea con la nostra idea di “diritti umani”. Altro argomento: Diritti dei lavoratori. Certo se andiamo a vedere cosa succede in aziende ad investimento estero troveremo tutte le carte in ordine. Anzi molto garantiste. Ma mi chiedo lei e´mai stato in aziende “local” dell´interno della Cina? Ha mai visitato davvero gli stabilimenti dove lavorano nelle produzioni pesanti ed in quale livello di sicurezza? Parliamo poi dei cantieri edili disseminati per la Cina. Lei mi dira´…”e in Italia? ” certo anche noi non siamo i migliori ma se le cose succedono si raccontano, esiste la stampa e l´opinione pubblica…. Il volto della Cina non e´solo Shanghai, Suzhou o Pechino. Una domanda ha mai visto lavoratori disabili assunti in aziende cinesi? O semplicemente ha mai visto disabili in giro per le citta´…..che non siano quelli che chiedono elemosine ai margini delle strade? La polizia….come sa ci sono diversi livelli di polizia in Cina. Quella del traffico e quella non in divisa che viene a casa, ti preleva, ti porta in un posto e non hai molto da poter dire. Gli avvocati non sono neanche presi in seria considerazione. Conosce un buon penalista cinese? Un avvocato non si mette contro lo Stato se vuole continuare a lavorare…. La Cina ha molti meriti e non e´certamente un demonio. Ma quando si parla di Cina occorre essere onesti.Purtroppo non e´un modello di sviluppo o di sostenibilita´. Non e´difendibile sul piano delle liberta´, della trasparenza, del rispetto dei diritti umani (come li conosciamo noi).  Infine il nazionalismo serpeggiante che si sta esasperando con la propaganda sulla narrazione dell´origine occidentale del COVID e´un ulteriore elemento di riflessione…. e di preoccupazione. Alla fine di tutto siamo sempre LAOWAI!  Buon la lavoro e tanta onesta´intelletuale!   

     

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    Il livello di ostilità crescente, spesso motivata solo da ostilità verso il governo in carica (penso di aver spiegato bene come la Cina – ma anche la Russia se è per questo diventino improvvisamente amici o nemici per l’opposizione a seconda di chi c’è al governo) non mi dà alternative. E continuerò, non solo io ma tanti altri, a far capire che non abbiamo a che fare con un demonio, e che le cose che lei dice per esempio sul lavoro – vere in alcune industrie e zone- sono molto più comuni in altre parti dell’Asia eccetto Giappone e Corea. E’ mai stato in Indonesia? E’ indispensabile ristabilire un minimo di obiettività e chi ha vissuto a lungo nel paese, come il sottoscritto, e ha visitato molte zone e anche fabbriche, ben oltre i grattacieli scintillanti di Shanghai, ha l’obbligo morale di farlo. Perchè quello che sta accadendo è accanimento mediatico mai visto in passato, motivato da beceri fini di politica interna. Per intenderci, non mi è mai piaciuto nemmeno come la sinistra attacchi la Lega sul tema Russia. L’equivalenza Lega uguale Russia è altrettanto ridicola di 5 Stelle uguale Cina.  Si tratta di due paesi con cui siamo OBBLIGATI ad avere a che fare e a convivere è non è opportuno fargli la guerra anche perchè munizioni non ce ne sono.   Vuole parlare degli avvocati difensori in Cina? Bene. Aallora mi risponda: è meglio ora o 20 anni fa?  E gli avvocati difensori come se la passano in Vietnam? E lo sa che a Singapore usano ancora la canna di rattan tagliata per le punizioni corporali? Anche ai poveri migranti che fanno overstay?  Eh, ma la stampa e i soloni di destra puntano solo il dito alla Cina. E dei royinga sta parlando qualcuno? E dello Yemen? E cosa sappiamo di quello che succede quando l’esercito nigeriano interviene contro Boko Haram? E nel Sudan?  No, si parla solo ed esclusivamente di Cina.  Sono sempre più convinto di quello che ho scritto: se il partito unico si chiamasse Cina Unita e ripudiasse il comunismo la destra ci andrebbe a nozze. Passerà questo impazzimento totale.  Ma finchè non passa continuerò. 

    Originariamente inviato da Sonoio: Vedo che prosegue la sua apologia della Cina. Questa volta non posso che unirmi a lei nel biasimare il fatto che, obbiettivamente, molto poco credibili osservatori del pianeta Cina si affrettino a fare affermazioni ed accuse iperboliche e non sempre completamente fondate. Ma cio´non toglie che molte cose che si scrivono e si leggono siano del tutto vere. Partiamo dal MOU che viene citato. E´vero che un sottosegretario siciliano e leghista aveva fortemente caldeggiato la firma di un MOU. E´anche vero che questo accordo venne subito utilizzato dalla Cina solo a scopi propagandistici (la firma di un accordo unilaterale con un paese del G7) e che all´economia italiana ha reso solo qualche esportazione in piu´di arancie siciliane.Sarebbe utile una seria inchiesta giornalistica per indagare quali furono le dinamiche e  le ragioni che portarono alla firma di quell´inutile documento. Ricordo che diversi giornalisti scrissero in merito ai loro dubbi e molte furono le corrette critiche all´Esecutivo.  “Diritti umani” e “diritti dei lavoratori”. Noto che chi vive in Cina ha timore di esprimere una sua chiara opinione ed e´ben consapevole che menzionare su social critiche al governo significa rischiare non solo censure ma anche il proprio visto e dunque la propria permanenza in Cina. Un giovane avvocato cinese che aveva provato a criticare in procinto di un viaggio all´estero,  scopri´all´aereoporto di Pudong, che il suo passaporto era “sospeso”. La sua frustrazione si acui´quando scopri´che non esisteva nessuna autorita´a cui fare ricorso…  Il controllo sistematico ed ossessivo della vita delle persone mi sembra gia´questo un fatto davvero obbiettivo ed un certa lesione dei “diritti umani” almeno per come li intendiamo noi. L´inesistenza di fatto di una giustizia amministrativa rende il cittadino inerme davanti a decisioni delle autorita´. Ha mai sentito che un cittadino possa seriamente contestare le decisioni di un organo governativo?  Queste sono le regole del gioco in Cina d´accordo ma ripeto non sono in linea con la nostra idea di “diritti umani”. Altro argomento: Diritti dei lavoratori. Certo se andiamo a vedere cosa succede in aziende ad investimento estero troveremo tutte le carte in ordine. Anzi molto garantiste. Ma mi chiedo lei e´mai stato in aziende “local” dell´interno della Cina? Ha mai visitato davvero gli stabilimenti dove lavorano nelle produzioni pesanti ed in quale livello di sicurezza? Parliamo poi dei cantieri edili disseminati per la Cina. Lei mi dira´…”e in Italia? ” certo anche noi non siamo i migliori ma se le cose succedono si raccontano, esiste la stampa e l´opinione pubblica…. Il volto della Cina non e´solo Shanghai, Suzhou o Pechino. Una domanda ha mai visto lavoratori disabili assunti in aziende cinesi? O semplicemente ha mai visto disabili in giro per le citta´…..che non siano quelli che chiedono elemosine ai margini delle strade? La polizia….come sa ci sono diversi livelli di polizia in Cina. Quella del traffico e quella non in divisa che viene a casa, ti preleva, ti porta in un posto e non hai molto da poter dire. Gli avvocati non sono neanche presi in seria considerazione. Conosce un buon penalista cinese? Un avvocato non si mette contro lo Stato se vuole continuare a lavorare…. La Cina ha molti meriti e non e´certamente un demonio. Ma quando si parla di Cina occorre essere onesti.Purtroppo non e´un modello di sviluppo o di sostenibilita´. Non e´difendibile sul piano delle liberta´, della trasparenza, del rispetto dei diritti umani (come li conosciamo noi).  Infine il nazionalismo serpeggiante che si sta esasperando con la propaganda sulla narrazione dell´origine occidentale del COVID e´un ulteriore elemento di riflessione…. e di preoccupazione. Alla fine di tutto siamo sempre LAOWAI!  Buon la lavoro e tanta onesta´intelletuale!   

     
     

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      In Indonesia ho seguito diverse aziende. Parliamo di terzo mondo per le condizioni di vita e di lavoro. Tuttavia l´Indonesia, il Vietnam o il Sudan che lei menziona non sono la seconda/prima economia del mondo. Non rischiano di influenzare con il loro modello il nostro mondo e modo di pensare. In poche parole non sono un vero pericolo. Quindi se ne parla meno. 
      Se la Cina vuole fare da esempio per gli occidentali deve rinunicare a qualcosa. Ma questo non avverra´.
      In merito agli avvocati. Per la parte relativa al diritto commerciale magari sembra che le cose vadano meglio di 20 anni fa. Per il diritto penale non e´cambiato nulla.  Inoltre deve sapere che in Cina ad esempio, se vinci un giudizio ed sei una una societa´estera (senza sede in Cina) non ci sono veri modi di farti trasferire i soldi in modo coattivo. Insomma porti a casa una bella vittoria di Pirro ….. solito ostruzionismo alla cinese. 
      Se la Cina vuole essere sotto i riflettori perche´(ri)manda l´uomo sulla Luna o per quanto sono belli e veloci i suoi nuovi treni, deve accettare anche che la stampa internazionale a torto o a ragione indaghi, guardi, cerchi, critichi e giudichi.
      Sinceramente a me del PIL interessa relativamente. Ho visto e vedo la miseria nelle strade. Molto spesso una miseria assolutamente dignitosa che preferisco alla ricchezza demenziale di gente che beve il sassicaia con il te verde (esperienza che ho vissuto in prima persona in molte cene ufficiali). 
      Il punto vero e´che la Cina non dovrebbe neanche vergognarsi. Potrebbe solo dire “e´tutto vero ma noi siamo cosi´nel bene e nel male”. Ma il re non vuole essere “nudo”. 
      Infine, sa bene che il comunismo alla cinese non e´quello che puo´pensare un quivis de popolo. Non c´entra nulla con quello russo che e´forse il modello piu´vicino a  quello italiano. Sa bene che Russia e Cina non sono mai andati d´accordo perche´i loro modelli sono diversi. Il comunismo cinese non e´ paragonabile alla nostra sinistra e non va contrapposto alla destra italiana sarebbe un epico errore eziologico.
      Caro Sig. Ricardo io non sono ostile al governo cinese, vorrei solo la verita´per un paese che pretende di essere il vero modello. Lei e´un laowai come me, dovrebbe capirlo. Sono un deluso dal cambiamento promesso che non e´mai avvenuto…..Approposito se lo ricorda quel bel film di Castellitto ….”la stella che non c´e´”…? 
       

      Originariamente inviato da David Ricardo: Il livello di ostilità crescente, spesso motivata solo da ostilità verso il governo in carica (penso di aver spiegato bene come la Cina – ma anche la Russia se è per questo diventino improvvisamente amici o nemici per l’opposizione a seconda di chi c’è al governo) non mi dà alternative. E continuerò, non solo io ma tanti altri, a far capire che non abbiamo a che fare con un demonio, e che le cose che lei dice per esempio sul lavoro – vere in alcune industrie e zone- sono molto più comuni in altre parti dell’Asia eccetto Giappone e Corea. E’ mai stato in Indonesia? E’ indispensabile ristabilire un minimo di obiettività e chi ha vissuto a lungo nel paese, come il sottoscritto, e ha visitato molte zone e anche fabbriche, ben oltre i grattacieli scintillanti di Shanghai, ha l’obbligo morale di farlo. Perchè quello che sta accadendo è accanimento mediatico mai visto in passato, motivato da beceri fini di politica interna. Per intenderci, non mi è mai piaciuto nemmeno come la sinistra attacchi la Lega sul tema Russia. L’equivalenza Lega uguale Russia è altrettanto ridicola di 5 Stelle uguale Cina.  Si tratta di due paesi con cui siamo OBBLIGATI ad avere a che fare e a convivere è non è opportuno fargli la guerra anche perchè munizioni non ce ne sono.   Vuole parlare degli avvocati difensori in Cina? Bene. Aallora mi risponda: è meglio ora o 20 anni fa?  E gli avvocati difensori come se la passano in Vietnam? E lo sa che a Singapore usano ancora la canna di rattan tagliata per le punizioni corporali? Anche ai poveri migranti che fanno overstay?  Eh, ma la stampa e i soloni di destra puntano solo il dito alla Cina. E dei royinga sta parlando qualcuno? E dello Yemen? E cosa sappiamo di quello che succede quando l’esercito nigeriano interviene contro Boko Haram? E nel Sudan?  No, si parla solo ed esclusivamente di Cina.  Sono sempre più convinto di quello che ho scritto: se il partito unico si chiamasse Cina Unita e ripudiasse il comunismo la destra ci andrebbe a nozze. Passerà questo impazzimento totale.  Ma finchè non passa continuerò. 
       

      Originariamente inviato da Sonoio: Vedo che prosegue la sua apologia della Cina. Questa volta non posso che unirmi a lei nel biasimare il fatto che, obbiettivamente, molto poco credibili osservatori del pianeta Cina si affrettino a fare affermazioni ed accuse iperboliche e non sempre completamente fondate. Ma cio´non toglie che molte cose che si scrivono e si leggono siano del tutto vere. Partiamo dal MOU che viene citato. E´vero che un sottosegretario siciliano e leghista aveva fortemente caldeggiato la firma di un MOU. E´anche vero che questo accordo venne subito utilizzato dalla Cina solo a scopi propagandistici (la firma di un accordo unilaterale con un paese del G7) e che all´economia italiana ha reso solo qualche esportazione in piu´di arancie siciliane.Sarebbe utile una seria inchiesta giornalistica per indagare quali furono le dinamiche e  le ragioni che portarono alla firma di quell´inutile documento. Ricordo che diversi giornalisti scrissero in merito ai loro dubbi e molte furono le corrette critiche all´Esecutivo.  “Diritti umani” e “diritti dei lavoratori”. Noto che chi vive in Cina ha timore di esprimere una sua chiara opinione ed e´ben consapevole che menzionare su social critiche al governo significa rischiare non solo censure ma anche il proprio visto e dunque la propria permanenza in Cina. Un giovane avvocato cinese che aveva provato a criticare in procinto di un viaggio all´estero,  scopri´all´aereoporto di Pudong, che il suo passaporto era “sospeso”. La sua frustrazione si acui´quando scopri´che non esisteva nessuna autorita´a cui fare ricorso…  Il controllo sistematico ed ossessivo della vita delle persone mi sembra gia´questo un fatto davvero obbiettivo ed un certa lesione dei “diritti umani” almeno per come li intendiamo noi. L´inesistenza di fatto di una giustizia amministrativa rende il cittadino inerme davanti a decisioni delle autorita´. Ha mai sentito che un cittadino possa seriamente contestare le decisioni di un organo governativo?  Queste sono le regole del gioco in Cina d´accordo ma ripeto non sono in linea con la nostra idea di “diritti umani”. Altro argomento: Diritti dei lavoratori. Certo se andiamo a vedere cosa succede in aziende ad investimento estero troveremo tutte le carte in ordine. Anzi molto garantiste. Ma mi chiedo lei e´mai stato in aziende “local” dell´interno della Cina? Ha mai visitato davvero gli stabilimenti dove lavorano nelle produzioni pesanti ed in quale livello di sicurezza? Parliamo poi dei cantieri edili disseminati per la Cina. Lei mi dira´…”e in Italia? ” certo anche noi non siamo i migliori ma se le cose succedono si raccontano, esiste la stampa e l´opinione pubblica…. Il volto della Cina non e´solo Shanghai, Suzhou o Pechino. Una domanda ha mai visto lavoratori disabili assunti in aziende cinesi? O semplicemente ha mai visto disabili in giro per le citta´…..che non siano quelli che chiedono elemosine ai margini delle strade? La polizia….come sa ci sono diversi livelli di polizia in Cina. Quella del traffico e quella non in divisa che viene a casa, ti preleva, ti porta in un posto e non hai molto da poter dire. Gli avvocati non sono neanche presi in seria considerazione. Conosce un buon penalista cinese? Un avvocato non si mette contro lo Stato se vuole continuare a lavorare…. La Cina ha molti meriti e non e´certamente un demonio. Ma quando si parla di Cina occorre essere onesti.Purtroppo non e´un modello di sviluppo o di sostenibilita´. Non e´difendibile sul piano delle liberta´, della trasparenza, del rispetto dei diritti umani (come li conosciamo noi).  Infine il nazionalismo serpeggiante che si sta esasperando con la propaganda sulla narrazione dell´origine occidentale del COVID e´un ulteriore elemento di riflessione…. e di preoccupazione. Alla fine di tutto siamo sempre LAOWAI!  Buon la lavoro e tanta onesta´intelletuale!   

         

       

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    Vedo che prosegue la sua apologia della Cina. Questa volta non posso che unirmi a lei nel biasimare il fatto che, obbiettivamente, molto poco credibili osservatori del pianeta Cina si affrettino a fare affermazioni ed accuse iperboliche e non sempre completamente fondate. Ma cio´non toglie che molte cose che si scrivono e si leggono siano del tutto vere.
    Partiamo dal MOU che viene citato. E´vero che un sottosegretario siciliano e leghista aveva fortemente caldeggiato la firma di un MOU. E´anche vero che questo accordo venne subito utilizzato dalla Cina solo a scopi propagandistici (la firma di un accordo unilaterale con un paese del G7) e che all´economia italiana ha reso solo qualche esportazione in piu´di arancie siciliane.Sarebbe utile una seria inchiesta giornalistica per indagare quali furono le dinamiche e  le ragioni che portarono alla firma di quell´inutile documento. Ricordo che diversi giornalisti scrissero in merito ai loro dubbi e molte furono le corrette critiche all´Esecutivo. 
    “Diritti umani” e “diritti dei lavoratori”. Noto che chi vive in Cina ha timore di esprimere una sua chiara opinione ed e´ben consapevole che menzionare su social critiche al governo significa rischiare non solo censure ma anche il proprio visto e dunque la propria permanenza in Cina. Un giovane avvocato cinese che aveva provato a criticare in procinto di un viaggio all´estero,  scopri´all´aereoporto di Pudong, che il suo passaporto era “sospeso”. La sua frustrazione si acui´quando scopri´che non esisteva nessuna autorita´a cui fare ricorso…  Il controllo sistematico ed ossessivo della vita delle persone mi sembra gia´questo un fatto davvero obbiettivo ed un certa lesione dei “diritti umani” almeno per come li intendiamo noi. L´inesistenza di fatto di una giustizia amministrativa rende il cittadino inerme davanti a decisioni delle autorita´. Ha mai sentito che un cittadino possa seriamente contestare le decisioni di un organo governativo?  Queste sono le regole del gioco in Cina d´accordo ma ripeto non sono in linea con la nostra idea di “diritti umani”. Altro argomento: Diritti dei lavoratori. Certo se andiamo a vedere cosa succede in aziende ad investimento estero troveremo tutte le carte in ordine. Anzi molto garantiste. Ma mi chiedo lei e´mai stato in aziende “local” dell´interno della Cina? Ha mai visitato davvero gli stabilimenti dove lavorano nelle produzioni pesanti ed in quale livello di sicurezza? Parliamo poi dei cantieri edili disseminati per la Cina. Lei mi dira´…”e in Italia? ” certo anche noi non siamo i migliori ma se le cose succedono si raccontano, esiste la stampa e l´opinione pubblica…. Il volto della Cina non e´solo Shanghai, Suzhou o Pechino. Una domanda ha mai visto lavoratori disabili assunti in aziende cinesi? O semplicemente ha mai visto disabili in giro per le citta´…..che non siano quelli che chiedono elemosine ai margini delle strade?
    La polizia….come sa ci sono diversi livelli di polizia in Cina. Quella del traffico e quella non in divisa che viene a casa, ti preleva, ti porta in un posto e non hai molto da poter dire. Gli avvocati non sono neanche presi in seria considerazione. Conosce un buon penalista cinese? Un avvocato non si mette contro lo Stato se vuole continuare a lavorare….
    La Cina ha molti meriti e non e´certamente un demonio. Ma quando si parla di Cina occorre essere onesti.Purtroppo non e´un modello di sviluppo o di sostenibilita´. Non e´difendibile sul piano delle liberta´, della trasparenza, del rispetto dei diritti umani (come li conosciamo noi).  Infine il nazionalismo serpeggiante che si sta esasperando con la propaganda sulla narrazione dell´origine occidentale del COVID e´un ulteriore elemento di riflessione…. e di preoccupazione. Alla fine di tutto siamo sempre LAOWAI! 
    Buon la lavoro e tanta onesta´intelletuale!