Siria, un filo sottilissimo regge il cessate il fuoco. Onu: migliaia i morti di fame

Regge la tregua scattata sabato 27 febbraio, anche se le violazioni accertate sono già 29. La Russia rispetta gli accordi ma spiega che sarà “difficile” farlo a lungo. Pronti gli aiuti …

Regge la tregua scattata sabato 27 febbraio, anche se le violazioni accertate sono già 29. La Russia rispetta gli accordi ma spiega che sarà “difficile” farlo a lungo. Pronti gli aiuti umanitari, mentre Isis si riorganizza.

Le Nazioni Unite si stanno preparando per inviare aiuti umanitari alle migliaia di civili siriani bloccati nelle varie città assediate, mentre secondo l’emittente panaraba “al Arabiya” l’Alto comitato negoziale dell’opposizione starebbe meditando di ritirarsi dalla tregua a causa degli attacchi dell’esercito.

Intervistato dai media internazionale, il responsabile Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari, Yacoub el Hillo, ha sottolineato che l’obiettivo dell’organismo internazionale è sfruttare il tempo offerto dal cessate il fuoco, il primo in cinque anni di guerra, al fine di portare aiuto a circa 154mila persone residenti in città sotto assedio sia da parte dei ribelli che dell’esercito siriano. Secondo i funzionari Onu, la tenuta della tregua è fondamentale per creare un contesto favorevole ai colloqui di pace, aggiornati dall’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, al prossimo 7 marzo.

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L’annuncio da parte dell’Alto comitato negoziale dell’opposizione siriana giunge dopo la denuncia formale presentata ieri alle Nazioni Unite dal portavoce della coalizione, Salem al Meslet. Intervistato dai media internazionali, al Meslet ha sottolineato l’esercito siriano avrebbe colpito 26 aree in mano all’opposizione moderata per un totale di 29 violazioni alla tregua. L’Alto comitato negoziale ha inoltre rivelato di non aver ricevuto alcuna mappa delle aree incluse nel cessate il fuoco, né documenti che spiegano i meccanismi di controllo. Secondo il quotidiano siriano “al Watan”, i dettagli sulle aree in cui è valido il cessate il fuoco sono ancora sotto segreto.

Le denunce di violazioni del cessate il fuoco sono giunte anche da parte della Russia, che ha accusato i ribelli moderati e i gruppi salafiti di aver commesso almeno nove azioni contro aree controllate dal governo di Damasco. Tuttavia, anche da parte russa l’opinione è che per il momento la tregua, seppur fragile, stia reggendo. “Nel complesso il regime di cessate il fuoco è in corso di attuazione”, ha dichiarato il generale Sergej Kuralenko, responsabile del centro di coordinamento per il cessate il fuoco in Siria. Nell’area di Aleppo, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede a Londra ma con una fitta rete di fonti in Siria, ha registrato diversi lanci di razzi da parte dei gruppi ribelli nei quartieri sotto il controllo del governo. Gli attacchi non avrebbero provocato vittime. L’Organizzazione ha inoltre riportato nove raid aerei russi nella città di Hama, nella Siria centrale, area dove sono concentrate sia elementi dell’opposizione moderata, che dei gruppi filo-jihadisti legati al Fronte al Nusra.

Intanto il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Adil al Jubeir, ha affermato che un eventuale fallimento della tregua in Siria spingerà “a compiere scelte diverse”. Parlando ai media del Golfo, al Jubeir ha spiegato che “il futuro della Siria non è legato a Bashar al Assad e alla sua permanenza al potere, bensì la scelta è tra una via di uscita pacifica e una militare”. Per il capo della diplomazia saudita “se la tregua non riesce e non possiamo portare gli aiuti umanitari allora troveremo altri modi. Se si chiarisce che non è possibile avere una tregua con il regime allora la scelta da prendere deve essere un’altra”.

Russia: tregua regge, ma non sarà facile

La tregua in Siria, entrata in vigore a mezzanotte ora locale di sabato 27 febbraio, è in corso ma il processo per il suo mantenimento non sarà facile. Lo ha ammesso il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un incontro con i giornalisti, ricordando che “i presidenti di Russia e Stati Uniti hanno sottolineato sin dall’inizio che la strada verso una tregua realmente stabile non sarà facile e potrebbe non esserlo per definizione, a causa della situazione complessa nella regione”. Ma, ha tenuto a precisare Peskov, “è importante che l’accordo (sulla tregua) sia stato raggiunto e che adesso siano stati fatti, nel rispetto dell’accordo, i passi principali”. “Il processo è in corso – ha ribadito ancora il portavoce del Cremlino – ed era chiaro sin dall’inizio che non sarebbe stato facile”.

Francia: riunione task force su violazioni

La Francia ha chiesto che la task force per il cessate-il-fuoco in Siria si riunisca “urgentemente” per discutere delle continue violazioni della tregua “contro l’opposizione moderata”. Lo ha annunciato da Ginevra il capo della diplomazia transalpina. “Abbiamo ricevuto informazioni secondo le quali gli attacchi, compresi quelli aerei, proseguono contro zone controllate dall’opposizione moderata”, ha dichiarato Jean-Marc Ayrault, aggiungendo, a margine della sessione annuale del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, che “la Francia ha chiesto che la task force che ha il compito di vegliare sull’implementazione della cessazione delle ostilità si riunisca urgentemente”.

Italia, Gentiloni: c’è un filo di speranza

“Sembra che il cessate il fuoco stia tenendo, c’è un filo di speranza”. Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, riferendosi alla tregua proclamata lo scorso fine settimana tra le parti.

Isis si affida a una donna

Il leader dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdad, ha affidato a una donna saudita l’incarico di creare un nuovo battaglione nel Nord-Est della Siria. Secondo quanto riferito da un attivista ad al Arabiya, Nada al-Qahtani, che si è unita all’Isis nel 2013, guiderà una nuova unità composta da sole donne ad Hasakah, dopo essere stata a capo del battaglione Khansa a Raqqa, addetto controllo del rispetto del dettame islamico da parte delle donne. Secondo l’emittente araba, Baghdadi avrebbe incontrato Qahtani due volte in incontri con gli altri comandanti Isis. La donna “si trova ora ad Hasakah… e ricoprirà un ruolo di primo piano nelle comunicazioni con i foreign fighter”, ha detto l’attivista ad al Arabiya. Qahtani avrebbe raggiunto la Siria nel dicembre 2013, giurando fedeltà ad al Baghdadi. In un tweeet, la donna aveva espresso l’intenzione di diventare un kamikaze, invitando le donne a incoraggiare mariti e figli a unirsi all’Isis.

Onu, probabilmente sono migliaia i morti di fame

Potrebbero essere “migliaia” le persone morte di fame in Siria nelle aree assediate, dove risiedono quasi mezzo milione di civili. Lo ha detto Zeid Raad al Hussein, responsabile per i diritti umani delle Nazioni Unite, citato dalla televisione panaraba Al Jazira.

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