Mosca, l’intelligence vuole la “chiave” per controllare tutto il traffico internet russo

L’intelligence di Mosca vuole la decrittografia e l’accesso a tutto il traffico Internet dei cittadini della Russia. Il Servizio di Sicurezza Federale russo (FSB), il Ministero delle Comunicazioni …

L’intelligence di Mosca vuole la decrittografia e l’accesso a tutto il traffico Internet dei cittadini della Russia.

Il Servizio di Sicurezza Federale russo (FSB), il Ministero delle Comunicazioni e il Ministero dell’Industria devono discutere una serie di soluzioni tecniche in grado di realizzare il progetto, secondo la cosiddetta legge “Jarovaja”, dal nome della parlamentare che ha dato vita a nuove norme sul controllo del Web, generando aspre critiche trasversali all’interno del Paese, Irina Jarovaja.

Per la decrittografia potrebbe essere usato il sistema DPI (Deep Packet Inspection, ispezione approfondita dei pacchetti), già in uso da operatori di telecomunicazioni per il filtraggio dei siti nella lista nera. Secondo il quotidiano Kommersant, questo schema consentirà sia di prevenire potenziali minacce, che di costruire profili di comportamento degli utenti sulla rete. I pareri in realtà non sono tutti sulla stessa linea.

Una fonte dell’amministrazione presidenziale ha riferito che memorizzare il traffico crittografato del web non ha senso: non si troverà nulla. FSB ha quindi rilanciato, sottolineando che bisogna decifrare tutto il traffico in modalità “in tempo reale” e analizzarlo in base a parametri chiave. Al ministero insistono sulla necessità di decifrare il traffico solo per quegli abbonati che attireranno l’attenzione delle forze dell’ordine. Il DPI (e il filtraggio) consente la gestione avanzata della rete, funzioni di sicurezza, così come intercettazioni e censura su Internet.

Va detto che la situazione russa sinora è stata più libertaria di quanto si possa pensare, dal momento che il DPI – introdotto non soltanto in Cina, dove il web è considerato strettamente sotto sorveglianza, ma anche negli Usa – è contrario alla Costituzione russa (articolo 23), benché la legge federale 139 impone di bloccare i siti web, appartenenti alla lista nera, utilizzando il filtraggio IP.

Tag

Partecipa alla discussione

1 commento

  1.   

    Niente di strano, la CIA e l’NSA negli USA lo fanno da 15 anni. E la privacy? Per ragion di stato è stata provvisoriamente messa da parte….