Ma è vero che Facebook censura le news dei conservatori, e privilegia i media progressisti?

Facebook si è difeso dalle accuse di dare intenzionalmente meno risalto, nei suoi Trending Topics, alle opinioni politiche di stampo conservatore negli Stati Uniti. Il sito Gizmodo, basandosi …

Facebook si è difeso dalle accuse di dare intenzionalmente meno risalto, nei suoi Trending Topics, alle opinioni politiche di stampo conservatore negli Stati Uniti. Il sito Gizmodo, basandosi sul racconto di ex lavoratori del social network, ha scritto che lo staff responsabile della lista degli articoli più popolari esclude volontariamente gli articoli di fonti repubblicane. La società di Mark Zuckerberg ha risposto alle accuse affermando di seguire le sue “rigorose linee guida per assicurare neutralità e coerenza” e che lavora per includere tutte le prospettive.

Tom Stocky, responsabile delle ricerche di Facebook, ha detto che “non ci sono prove della veridicità di queste accuse anonime”. Le accuse sono state presentate alcune settimane dopo le critiche di Zuckerberg all’ormai certo candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump.

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Nell’ultima settimana l’autorevole sito di tecnologia americano Gizmodo ha pubblicato due articoli nei quali riporta le testimonianze di alcune persone che hanno lavorato alla sezione “Trending” di Facebook, un elenco aggiornato in tempo reale sulle notizie più discusse su internet (di tendenza, appunto) disponibile solo in inglese in alcuni paesi, tra i quali non c’è l’Italia. Gli articoli sono stati molto ripresi e commentati perché suggeriscono che i responsabili della sezione Trending intervengano sui contenuti inseriti nell’elenco dei più discussi in diversi modi: aggiungendo notizie anche se non sono davvero le più discusse, o escludendo notizie che provengono solo da certe fonti, nello specifico alcuni giornali conservatori americani. Facebook ha risposto agli articoli di Gizmodo negando le accuse, e dicendo che la selezione delle notizie che finiscono nella sezione Trending segue delle regole precise, che non prevedono la censura di contenuti in base all’orientamento politico della fonte.

Dopo questa notizia, comunque, il caso ha preso una piega politica. Negli Stati Uniti, lo US Senate Commerce Committee, che ha la giuridizione sui media, ha scritto una lettera a Zuckerberg con diverse domande sul funzionamento della piattaforma.

Trending topic in Italia non è ancora disponibile, lo è soltanto in inglese in alcuni Paesi: compare in alto a destra rispetto al newsfeed e al suo interno ci sono le notizie popolari. Potrebbe sembrare il risultato di un algoritmo, ma la “gola profonda” ha detto a Gizmodo che in diverse occasioni i conservatori sono stati svantaggiati a favore di notizie che non avrebbero meritato quella posizione. Nella fattispecie la scelta avrebbe riguardato alcuni temi e alcune fonti: testate come Breitbart, Washington Examiner e Newsmax venivano escluse a meno che le notizie popolari non fossero state trattate anche da New York Times, BBC e CNN.

Il colosso dei social media è intervenuto per bocca di Tom Stocky, vicepresident per la ricerca e responsabile delle notizie popolari, che ha smentito dicendo che «non c’è evidenza» di quanto detto a Gizmodo e che esistono linee guida «rigorose» che garantiscono la neutralità della piattaforma. L’ipotesi avanzata da Gizmodo è dunque che la selezione dei trending topics rifletta una scelta ideologica e non solamente «argomenti diventati recentemente popolari su Facebook» come dichiarato, anche se altri ex news curator non hanno confermato questa posizione.

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