Guerra segreta dell’Occidente, guerra pubblica dell’ISIS

Francois Hollande ha l’orizzonte temporale di un maggiolino. Sono morte a Parigi 129 persone. Il Presidente francese – emulo evidente di George W. Bush – ha ora dichiarato …

Francois Hollande ha l’orizzonte temporale di un maggiolino. Sono morte a Parigi 129 persone. Il Presidente francese – emulo evidente di George W. Bush – ha ora dichiarato guerra, guerra vera. Non ha detto che si fermerà a 1.290 morti e nemmeno a 12.900. Come pensa di venirne fuori quando la vendetta sarà compiuta?

E’ in corso una guerra che contrappone l’Occidente—Russia compresa ad ora—a  un’importante minoranza del mondo islamico. Paradossalmente, come pubblico, sappiamo di più della   conduzione del conflitto dalla parte nemica che dalla “nostra”. Per i governi occidentali si tratta perlopiù  di una guerra segreta (nella foto in alto: la sede dell’americana NSA, National Security Agency, a 9800 Savage Rd, Fort Meade, MD 20755). Isis invece conduce una guerra ostentatamente pubblica.   Le sue azioni sono volutamente spettacolari, anche quando il danno militare è molto   modesto. Sopra ogni altra cosa, l’organizzazione pare volere semplicemente attirare   l’attenzione. Malgrado ciò, non conosciamo i loro obiettivi. Le loro “richieste” sono   un mistero, almeno per l’opinione pubblica occidentale. Se l’obiettivo fosse quello di   essere “lasciati stare” nel territorio che controllano, hanno scelto una strategia   davvero eccentrica per ottenerlo. L’attuale intervento russo in Siria, ad esempio, è   stato finora più pericoloso per i nemici “locali” dell’Isis che per l’organizzazione stessa.   Ha senso abbattere un aereo di linea per obbligare Putin a spostare la mira?   La caratteristica che unisce le sue azioni d’impatto internazionale è che con ogni uccisione—con metodi   visibilmente scelti per stuzzicare i media—Isis “manda un messaggio”, o almeno crede di farlo.   Cosa allora tenta di comunicare con un attacco facile a obiettivi non protetti come una sala da ballo, uno   stadio e dei ristoranti etnici? È chiaro che si tratta di un intervento sull’opinione pubblica, ma per   ottenere cosa? Anziché imporre una maggiore “prudenza” alla Francia, obbliga il vertice del Paese a   intervenire ancora più decisamente contro di loro. È però ottimale per ottenere ampi spazi sui media.   Non abbiamo un buon modello per concepire il comportamento dello Stato Islamico. Molta della   mentalità che le sue azioni esprimono è in un certo senso “romantica”. Il farsi “Califfato” e le sue   punizioni esemplari—decapitazioni, prigionieri arsi vivi in una gabbia, stupri di vergini e così via—  devono molto più alla peggiore pulp fiction occidentale che al Corano.  Isis si comporta nei fatti come un’allarmante banda giovanile di Los Angeles e non come un movimento   in qualche modo “politico”. Parrebbe formato più da una cultura d’accatto televisiva che da un’ideologia   o una teologia. C’è qualcosa di infantile in tutto ciò che fa, nella vanità e perfino nei suoi combattenti   votati al suicidio. C’è niente di più tragicamente romantico che uccidersi per un ideale? E’ la massima   dimostrazione di “sincerità” di chi ritiene di essere incompreso e insufficientemente apprezzato.   Il mese scorso un portavoce del Pentagono ha illustrato alla stampa i successi ottenuti nella guerra dei   droni contro l’organizzazione: “I nostri attacchi hanno ucciso all’incirca settanta capi di livello alto e   medio-alto a partire dai primi di maggio. Ciò equivale a uno… ucciso ogni due giorni”.   Non ci sono molti esempi dei risultati di una precisa e duratura strategia volta a togliere di mezzo la   leadership adulta—presumibilmente più posata—di un’entità potente e aggressiva. Viene in mente solo   la (marginalmente più civile) “Rivoluzione culturale” di Mao. Non è finita bene.   Isis per molti versi si comporta come se fosse guidato da teenager violenti in piena crisi d’identità. Armi   pesanti a parte, è una circostanza che molti genitori riconosceranno. È una saggia strategia la sistematica   rimozione di ogni leader maturo? Con chi dobbiamo trattare l’eventuale pace?

di James Hansen

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17 commenti

  1.   

    La falsa Alleanza per combattere l’Isis, voluta da Hollande, inizia a dare i suoi frutti. I turchi, nella Nato, abbattono aereo Russo, per motivi ben chiari: I Russi hanno decimato la flotta di autobotti che importano petrolio in Turkia, che e’ di proprieta’ di Bilal Erdogan, figlio del premier. Ora vedremo gli aerei francesi all’opera, sempre per bloccare i Russi…  Fino a quando sopportera’ Putin questi terroristi della OTAN non si sa, vedremo.. ma si mette male..

  2.   

    CARI RAGAZZI…
    …la coscienza politica e la conoscenza dei fatti che leggo qui, è infinitamente superiore al mangimificio messo in campo dai mass-media quotidianamente. Si può dire che da queste pagine esca a tutto tondo la qualità di una classe dirigente che sarebbe pronta a sostituire i manigoldi che ci governano…
    Informazione, dibattito, coscienza politica che non ci sono a livello generale, purtroppo…
    E io non ho più l’età per ritornare nell’agone.
    Ma stiamo dando un ottimo contributo alla comprensione, e che almeno sia di sollievo morale per noi, che  sappiamo e comprendiamo…

  3.   

    Joe Biden dice la verità sull’ISIS. Senza volere.
    …di Maurizio Blondet 23 novembre 2015
    http://www.maurizioblondet.it/joeb-biden-dice-la-verita-sullisis-senza-volere/
    Joe Biden, il vicepresidente degli Stati Uniti affiancato ad Obama, non passerà alla storia come il più acuto degli statisti. Anzi non passerebbe alla storia per niente, se non fosse per una qualità: è un gaffeur naturale di impareggiabile scemenza. E in quella attività di gaffeur, dice senza volerlo cose vere che il suo governo – e il potere americano – cerca di nascondere. Come la clamorosa verità su chi arma l’ISIS (“i nostri alleati”) e perché gli Usa sono contenti che l’ISIS sia armato per rovesciare Assad. Biden parlava il 16 novembre scorso agli studenti di Harvard al John F. Kennedy Jr Forum Institute of Politics.Gli domandano: “Col senno di poi, lei crede che gli Stati Uniti avrebbero dovuto agire prima in Siria? E se no, adesso è il momento giusto?”
    Il gaffeur risponde: “La risposta è ‘no’ per due ragioni. Una, l’idea di identificare un centro moderato (in Siria, ndr.) è una ricerca in cui l’America s’è impegnata per molto tempo. Noi americani crediamo che in ogni paese in transizione ci sia un Thomas Jefferson dietro ogni roccia, o un James Madison dietro ogni duna, eh eh (ridacchia). Il fatto è che in Siria non c’era un centro moderato perché il centro moderato lo formano dei bottegai, non dei soldati – classe media (…)
    Ciò di cui mi sono sempre lamentato è che il nostro maggior problema sono i nostri alleati – I nostri alleati nella regione sono il nostro problema in Siria. I Turchi sono grandi amici, ho la più cordiale relazione con Erdogan, ho passato molto tempo con lui – e i sauditi, gli emirati, eccetera. Cosa hanno fatto questi? Determinatissimi a buttar giù Assad e – essenzialmente – a farsi una guerra sunniti-sciiti, sicché che hanno fatto? Hanno versato centinaia di milioni di dollari, e decine, migliaia di tonnellate di armi a chiunque volesse combattere contro Assad; e la gente che fu rifornita erano Al Nusra, Al Qaeda, gli elementi estremisti provenienti da altre parti del mondo. Pensi che esageri? Guardate un po’…(…)
    Di colpo ognuno si sveglia perché questo gruppo chiamato ISIL, che poi era Al Qaeda in Irak, che quando fu cacciata dall’Irak ha trovato spazio aperto e territorio in Siria, lavora con Al Nusra, che era già stato dichiarato un un gruppo terrorista – e noi non siamo riusciti a convincere i nostri partners a smettere di rifornirli. Ora tutti hanno visto la luce, di colpo – e criticano il Presidente. Ma il presidente è stato capace di mettere insieme una coalizione coi nostri partner sunniti, perché l’America non può andare di nuovo (ad invadere) una nazione musulmana ed essere vista come aggressore – deve essere di sunniti – sunniti che attaccano una organizzazione sunnita.
    Insomma, in poche parole, Joe Biden ammette quel che ufficialmente gli Usa negano:
    – Che “gli alleati” sono quelli che armano Daesh, e li nomina: Erdogan, Sauditi, Emirati.
    – Che non c’è in Siria alcuna opposizione “moderata” – e lo dice due settimane dopo che il Congresso, su indicazione di Obama, ha stanziato mezzo miliardo di dollari per “armare ed addestrare” i ribelli moderati” in Siria.
        Che gli Usa in Siria non possono intervenire perché non possono più essere visti come aggressori di un altro paese musulmano. Debbono dunque affidarsi ai partners, ai wahabiti e a Erdogan. Che è probabilmente il motivo per cui Obama non volle partecipare nel 2012 all’aggressione anti-Assad in cui francesi, turchi e sauditi erano già pronti.
    Poche ore dopo queste incaute ammissioni, gli uffici del vicepresidente Biden hanno dovuto emanare un comunicato in cui il gaffeur “si scusa per ogni allusione che la Turchia ed altri alleati e partners nella regione abbiano rifornito intenzionalmente, o facilitato la crescita di ISIL, o IS, o altri estremisti violenti in Siria”.
    Ovviamente Biden non s’è lasciato sfuggire “tutta” la verità – sarebbe troppo pretenderlo dal reime della menzogna. Non ha spiegato agli studenti quel che sappiamo del Telegraph britannico (non un sito complottista), ossia che la CIA è stato il maggior responsabile di un ragguardevole trasferimento clandestino delle armi saccheggiate dagli arsenali di Gheddafi in Libia ai terroristi anti-Assad, l’operazione in cui fu ucciso l’ambasciatore Usa Chris Stevens e in cui fu implicata la Clinton, allora segretaria di Stato, che si dimise proprio per quello. Nè che la CIA ha organizzato un trasporto di armi dalla Croazia ai tagliagole siriani nel 2012, armi pagate dall’Arabia Saudita, con un ponte aereo.
    Nè ha detto che le 24 banche che sono attualmente nel territorio occupato da Daesh e attraverso le quali il Califfato ricicla i suoi profitti criminali, specie ma non solo da petrolio, continuano ad operare sui mercati internazionali perché non è stata esclusa dal sistema SWIFT, da cui invece fu esclusa la banca vaticana per far sloggiare lo sgradito papa Ratzinger. Forse Bruxelles, risparmiandoci le scenografiche “cacce all’uomo in città”, potrebbe più decisamente contribuire all’azzeramento del terrore ordinano a Swift di bloccare i conti delle 24 banche.
    Sarebbe poco faticoso, perché la sede di SWIFT è a Bruxelles.
    “Una totale menzogna” è stata la supposta guerra della coalizione occidentale anti ISIS – così ha dichiarato Vladimir Putin dalla sala operativa del Ministero della Difesa russo, in un comunicato in cui ha anche dichiarato l’ISIS “sull’orlo della disfatta totale” dopo che le forze aeree russe hanno distrutto nelle ultime 48 ore 472 bersagli terroristi, obliterato mille autobotti negli ultimi 5 giorni, e ridotto le forze militari dei tagliagole a sole 34 basi operative. Se si pensa che l’operazione russa non ha nemmeno due mesi, e che l’Occidente ha “bombardato l’ISIS” da due anni, la menzogna è evidente.
    Un’altra cruda verità, invece, è stata diramata dal comandante della portaerei USS Truman e della sua squadra d’appoggio, capitano Ryan Scholl, che si sta precipitando sulla scena, e conduce esercitazioni coi piloti di bordo:
    “L’ISIS non è la sola sfida che attende la squadra. Russi, Cinesi (1), e marines iraniani hanno stabilito la loro presenza in Siria , e navi da guerra russe dal Mar Nero si sono riposizionate nel Mediterraneo orientale per proteggere i caccia che conducono attacchi aerei in supporto del regime di Assad. In preparazione, l’esercitazione Composite Training Unit si concentra su avversari che somigliano più da vicino a quelli della Guerra Fredda”. Sembra una minaccia non proprio diretta contro l’ISIS.
    Secondo il Jerusalem Post, truppe russe avrebbero cominciato ad operare sul terreno in Siria.
    Note
    1) Secondo notizie non confermate, ci sarebbero “boots on the ground” cinesi – tre mila Marines di Pechino – operanti in Siria.

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    Oggi il giornale on-line Mediapart,  http://www.mediapart.fr/  chiede scusa ai lettori per aver taciuto la notizia  che i servizi sapessero vita, morte e miracoli di Ismaël Omar Mostefaï, uno dei terroristi del Bataclan, e di tutta la cellula salafista di Chartes a cui apparteneva. Un silenzio esplicitamente richiesto dalle autorità con il pretesto di non interferire con le indagini.
    Intanto i Media sono invece uniti nel propagare il Terrore, ad ampliarlo, on demand, affinche’ si crei nella societa’ un terreno di coltura  favorevole, in cui tutti esprimono i loro pregiudizi, i loro odi, i timori, le emozioni forti ed amplifichino il loro Ego. Questi stati d’animo collettivi  hanno il potere di trasformare in leggende le percezioni distorte, provocando fremiti sociali; preconcetti infami e pensieri criminali in giuste campagne di difesa dei valori ed in legittime Missioni di Guerra  con i Bombardieri,  per difendere i Valori Comuni dei quali sono gia’ stati espropriati.  Questo credo sia il compito dei Terroristi, una manovalanza ottusa ingaggiata da un Mandante, il cui scopo non sara’ mai compreso….

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    Perche’ la Francia si accanisce contro Assad??? Ragioni Ideologiche
    Ho letto queste dichiarazioni di 

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    Bernard Squarcini, ex prefetto a capo dei servizi della DGSI (Direction generale de la securité interieure), tra il 2008 e il 2012, ha cosi’ spiegato : ” Due anni fa l’intelligence siriana mi aveva effettivamente proposto una lista di cittadini francesi che combattevano in Siria. Ne ho parlato con i vertici del servizio che dirigevo e loro sottoposero l’offerta al primo ministro Manuel Valls. La condizione dei siriani era che la Francia accettasse nuovamente di cooperare con i loro servizi di sicurezza. Ma mi è stato opposto un netto rifiuto ideologico.  Il risultato è che adesso non ne sappiamo niente e abbiamo perduto troppo tempo”.
    Il governo francese non voleva  riaprire i canali con la Siria, per via  della risoluzione di Lancaster House nella quale  assieme a Gran Bretagna e  Usa era stata decisa l’invasione della Libia e della Siria, saltata all’ultimo momento per un ripensamento americano.
    Il piano neo coloniale di Parigi, l’alleanza per la distruzione della Libia e la creazione di caos in Medio oriente, sono le premesse che hanno fatto da sfondo alla costruzione del terrorismo anti Assad a cui oggi si dichiara guerra senza quartiere. In fondo il silenzio su tutto questo, equivale al chiasso che si fa  sulla gigantesca e generale  caccia all’uomo  nei confronti di Salah Abdeslam che potrebbe in futuro fare rivelazioni spiacevolissime per tutte le parti in causa. Quindi non sarà mai catturato vivo.
     
    http://arretsurinfo.ch/quarcini-m-valls-a-refuse-la-liste-des-djihadistes-francais-pour-des-raisons-ideologiques/

  6.   

    Caro Ronin, come la giri la frittata è comunque fatta! I soldati vanno a combattere, mentre i generali, i comandanti stanno nei quartier-generali allestiti in rifugi anti-atomici, antia-erei, anti-tutto! La popolazione civile subisce e si arrangia, come sempre!
    C’è solo da sperare che la guerra e tutto ciò ad essa connesso diventi qualcosa di non vantaggioso per loro in termini di potere e di ricchezza! Forse allora saremo salvi !
    Un saluto! Hai sempre un nutrito campionario di spunti interessanti per la discussione! 
    Va meglio con la vista e col trigemino? 

    Originariamente inviato da ronin: Hollande “alleato” di Putin? Per favore, non cascate nella Matrix …di Maurizio Blondet 22 novembre 2015 http://www.maurizioblondet.it/hollande-alleato-di-putin-per-favore-non-cascate-nella-matrix/ Un lettore commenta che ho sbagliato tutto a sospettare il mega attentato di Parigi di essere un false flag o auto-attentato del regime francese, perché: “1) La Francia va a bombardare l’Isis direttamente a braccetto con la Russia di Putin 2) Si e’ riformata l’alleanza Russia-Francia, come non si vedeva dalla I guerra mondiale. Se c’e’ qualcuno che ha guadagnato politicamente dall’attentato di Parigi, e’ proprio Putin, e non certo Obama, Merkel, Hollande, Cameron e soci. Al contrario di quanto previsto da Blondet. 3) la Francia chiude de facto le frontiere, sospende Schengen, comincia a parlare della possibilità di ritirare la cittadinanza a chi non se lo merita e a parlare di pena di morte per reati legati al terrorismo”. Mi pare urgente sfatare questa idea che c’è ora una “alleanza Russia-Francia” per combattere l’ISIS, perché è uno degli effetti della Matrix, della rete emozionale creata attorno agli eventi- rete che è uno strumento di guerra in sé. E’ proprio vero che ormai bisogna spiegare tutto, passo passo, altrimenti non ci si arriva  con la propria testa. Hollande ha cominciato i bombardamenti su Rakka – dove l’ISIS è stato già sostanzialmente sloggiato dagli aerei russi – come supposta rappresaglia , colpendo la centrale elettrica che serve alla popolazione civile (quel che ne resta) e su indicazione Usa, non russa. Ha penetrato lo spazio aereo siriano senza chiedere l’autorizzazione al governo Assad, il solo che rimane legittimo, né coordinarsi coi russi. Ha sparato poche bombe, un quinto di quelle che la Russia lancia ogni giorno. Una vuota gesticolazione. La portaerei atomica Charles De Gaulle non è stata mandata al largo dello coste siriane per combattere l’ISIS, ma porre ostacoli all’azione di Mosca. Altrimenti non si spiega come mai, subito dopo l’eccidio di Parigi, i russi abbiano intensificato i bombardamenti, persino con l’uso dei bombardieri strategici, per ottenere un rovesciamento della situazione sul campo, e battere il ferro finché è caldo – ossia per approfittare delle simpatie che in Europa ha riscosso l’azione di Mosca dopo il mega-attentato jihadista a Parigi – sapendo che questa simpatia ha poca durata, e prima che la Charles De Gaulle sia operativa nell’area. Certo, Putin ha ordinato al suo Stato Maggiore di contattare il gruppo aeronavale francese per coordinare le loro azioni; non risulta che Hollande o i comandi francesi abbiano risposto sì a questa richiesta (o ingiunzione) di coordinamento. Anzi, non hanno nemmeno risposto. E Hollande e il suo ministro Fabius, continuano a ripetere che “Assad must go” ad ogni occasione pubblica in cui parlano del loro cosiddetto intervento militare contro ISIS; un rifiuto netto della posizione negoziale russa. Di fatto, la squadra francese continua a coordinarsi con gli Usa. La decisione di muovere la Charles De Gaulle (costosissima per i bilanci francesi, quindi per loro lasciata a secco “per manutenzione”) era stata presa e annunciata mesi prima dell’attentato islamista a Parigi – era però diretta nel Golfo Persico, per assicurarvi la permanenza militare della coalizione occidentalista in attesa della portaerei americana USS Truman, il cui arrivo nel Golfo è previsto prima di Capodanno. Solo dopo la tragedia del 13 novembre Hollande ha ordinato che la portaerei si diriga nel Mediterraneo. Davanti a quelle coste dove i russi hanno già numerose navi, e su cui hanno intimato ampie no-fly zone. Ciascuno vede – o dovrebbe vedere – l’estrema pericolosità della situazione di sovraffollamento bellico, dove i due gruppi navali non si coordinino, anzi gli occidentali mantengano una posizione ostile. Certamente ciò è inteso ad ostacolare le ulteriori operazioni russe, per ragioni di prudenza. Gli Stati Uniti hanno appena autorizzato la vendita all’Arabia Saudita di 19 mila bombe d’aereo o d’artiglieria, e non c’è dubbio che molte di queste armi finiranno ai guerriglieri che la monarchia sostiene. Il Katar ha comprato dal regime dell’Ucraina una partita di missli anti-aerei Pechora da consegnare ai jihadisti: missili che possono colpire aerei a oltre 20 chilometri. Il bello è che il Katar partecipa, con l’Arabia, alla “coalizione americana contro l’ISIS”. L’ambiguità occidentalista – che finora ha sostenuto i terroristi jihadisti contro Assad – non è cambiata. Al punto che due deputati Usa, la democratica Tulsi Gabbard e il repubblicano Austin Scott, hanno presentato un disegno di legge bipartisan che ordinerebbe (se fosse votato) al governo americano di “interrompere la guerra illegale contro Assad”. Una misura che non avrà conseguenze, ma smaschera il perdurante doppio gioco. La Gabbard ha detto alla CNN: “La Cia arma quegli stessi terroristi che la Casa Bianca insiste a definire come nemici giurati”. zerohedge Può completare il quadro il fatto che nella presunta “alleanza contro l’ISIS”, così rumorosa, si nota la silenziosa diserzione di un attore chiamato Israele. L’11 novembre, un (presunto) kamikaze ISIS s’è fatto saltare a Beirut nel quartiere sciita, Hezbollah, sterminando 40 persone in strada; Hezbollah è la sola forza araba che combatte i terroristi jihadisti; l’attentato ha suscitato inni di gioia sui media israeliani. Nei giorni scorsi la celebre giornalista australiana Shari Markson, di News Corp, ha visitato lo Ziv Medical Centre,a Zefat (Nord Israele) scoprendo che 500 giovani lì ricoverati per traumi da guerra sono guerriglieri di Al Qaeda, curati per poi (gliel’hanno detto loro) essere rimandati a combattere Assad. voltairenet Mai sciupare un bell’attentato: le eurocrazie ne hanno approfittato per sospendere lo spazio Schengen, ristabilire i controlli alle frontiere: non sapevano più come fare a frenare l’afflusso dei profughi veri e falsi e come salvare la pelle politica ad Angela Merkel senza costringerla a rimangiarsi tutto. Adesso, ecco fatto. Hanno potuto evitare di riconoscere che aveva ragione Victor Orban; il che, nella piccineria di questi individui, non è cosa da poco. Quanto alla Merkel – lo rivela la Frankfurter Allgemeine Zeitung -al G-20 di Antalya s’è accordata a quattr’occhi con Obama e con altri paesi per continuare, anzi estendere, le sanzioni alla Russi con la scusa della pretesa annessione della Crimea. Ciò, contro il suo stesso ministero degli Esteri, F W Steinmeyer, che ha fatto palesi sforzi di porre fine all’isolamento diplomatico della Russia, riconoscendo un ruolo costruttivo di Mosca nella questione ucraina; persino Juncker non trova molto intelligente continuare le sanzioni, dato il danno economico che infliggono all’economia europea. Che dico? Financo la Mogherini dice che la crisi della Siria non si può risolvere senza la Rusisa – perfino Ban Ki Moon lo ripete. E’ evidente che ormai la Cancelliera, in uscita, lega il suo destino alla Superpotenza (forse aspira al posto di segretario generale Onu).   Quanto ad Hollande, sì, ha decretato lo stato d’eccezione, ossia la riduzione delle libertà civili e politiche e il controllo della popolazione, fra cui specialmente la censura su Internet (questo gli premeva). Ciò non serve ad arrestare terroristi, ma – per adesso – a silenziare la campagna elettorale regionale, che deve aver luogo fra due settimane. Queste elezioni, democratiche perché con il sistema proporzionale e dunque passibili di fornire risultati reali sullo stato d’animo dei francesi, sono di fatto censurate. Più precisamente: i media si autocensurano, non parlano dei candidati, le tv non fanno dibattiti, niente sondaggi; ad essere onnipresenti sui teleschermi sono gli uomini del governo e del PS, che giganteggiano con la loro “caccia ai terroristi”, state tranquilli che vegliamo noi su di voi…Il tutto condito da notizie allarmistico-demenziali: “Rubate 10 tute anti-Ebola dall’ospedale Necker; paura di attacchi chimici? Batteriologici? Ma Valls veglia su di voi, parigini. ansa  Bruxelles, che come sempre è una caricatura di Parigi, ha espanso la strategia della tensione ad eccessi tragicomici: metropolitane chiuse, stadi vietati, scuole serrate, piazze vietate per la caccia a dieci terroristi dieci, e per giorni e giorni. “Massimo allarme terrore”: nella “loro” capitale, sono gli eurocrati e i loro complici e parassiti che mettono in scena la propria auto-protezione, il sollevamento dei ponti levatoi della loro propria fortezza, la prova generale del loro arroccamento  per “sicurezza” contro i popoli, in vista della nuova fase di integrazione sovranazionale. Occorre più Europa! ci ripetono i politici. Matrix funziona a tutto spiano. Almeno non raccontiamoci che Parigi si è alleata con Mosca.  

     

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    Hollande “alleato” di Putin? Per favore, non cascate nella Matrix
    …di Maurizio Blondet 22 novembre 2015
    http://www.maurizioblondet.it/hollande-alleato-di-putin-per-favore-non-cascate-nella-matrix/
    Un lettore commenta che ho sbagliato tutto a sospettare il mega attentato di Parigi di essere un false flag o auto-attentato del regime francese, perché:
    “1) La Francia va a bombardare l’Isis direttamente a braccetto con la Russia di Putin 2) Si e’ riformata l’alleanza Russia-Francia, come non si vedeva dalla I guerra mondiale. Se c’e’ qualcuno che ha guadagnato politicamente dall’attentato di Parigi, e’ proprio Putin, e non certo Obama, Merkel, Hollande, Cameron e soci. Al contrario di quanto previsto da Blondet. 3) la Francia chiude de facto le frontiere, sospende Schengen, comincia a parlare della possibilità di ritirare la cittadinanza a chi non se lo merita e a parlare di pena di morte per reati legati al terrorismo”.
    Mi pare urgente sfatare questa idea che c’è ora una “alleanza Russia-Francia” per combattere l’ISIS, perché è uno degli effetti della Matrix, della rete emozionale creata attorno agli eventi- rete che è uno strumento di guerra in sé.
    E’ proprio vero che ormai bisogna spiegare tutto, passo passo, altrimenti non ci si arriva  con la propria testa.
    Hollande ha cominciato i bombardamenti su Rakka – dove l’ISIS è stato già sostanzialmente sloggiato dagli aerei russi – come supposta rappresaglia , colpendo la centrale elettrica che serve alla popolazione civile (quel che ne resta) e su indicazione Usa, non russa. Ha penetrato lo spazio aereo siriano senza chiedere l’autorizzazione al governo Assad, il solo che rimane legittimo, né coordinarsi coi russi. Ha sparato poche bombe, un quinto di quelle che la Russia lancia ogni giorno. Una vuota gesticolazione.
    La portaerei atomica Charles De Gaulle non è stata mandata al largo dello coste siriane per combattere l’ISIS, ma porre ostacoli all’azione di Mosca. Altrimenti non si spiega come mai, subito dopo l’eccidio di Parigi, i russi abbiano intensificato i bombardamenti, persino con l’uso dei bombardieri strategici, per ottenere un rovesciamento della situazione sul campo, e battere il ferro finché è caldo – ossia per approfittare delle simpatie che in Europa ha riscosso l’azione di Mosca dopo il mega-attentato jihadista a Parigi – sapendo che questa simpatia ha poca durata, e prima che la Charles De Gaulle sia operativa nell’area.
    Certo, Putin ha ordinato al suo Stato Maggiore di contattare il gruppo aeronavale francese per coordinare le loro azioni; non risulta che Hollande o i comandi francesi abbiano risposto sì a questa richiesta (o ingiunzione) di coordinamento. Anzi, non hanno nemmeno risposto. E Hollande e il suo ministro Fabius, continuano a ripetere che “Assad must go” ad ogni occasione pubblica in cui parlano del loro cosiddetto intervento militare contro ISIS; un rifiuto netto della posizione negoziale russa.
    Di fatto, la squadra francese continua a coordinarsi con gli Usa. La decisione di muovere la Charles De Gaulle (costosissima per i bilanci francesi, quindi per loro lasciata a secco “per manutenzione”) era stata presa e annunciata mesi prima dell’attentato islamista a Parigi – era però diretta nel Golfo Persico, per assicurarvi la permanenza militare della coalizione occidentalista in attesa della portaerei americana USS Truman, il cui arrivo nel Golfo è previsto prima di Capodanno. Solo dopo la tragedia del 13 novembre Hollande ha ordinato che la portaerei si diriga nel Mediterraneo. Davanti a quelle coste dove i russi hanno già numerose navi, e su cui hanno intimato ampie no-fly zone. Ciascuno vede – o dovrebbe vedere – l’estrema pericolosità della situazione di sovraffollamento bellico, dove i due gruppi navali non si coordinino, anzi gli occidentali mantengano una posizione ostile. Certamente ciò è inteso ad ostacolare le ulteriori operazioni russe, per ragioni di prudenza.
    Gli Stati Uniti hanno appena autorizzato la vendita all’Arabia Saudita di 19 mila bombe d’aereo o d’artiglieria, e non c’è dubbio che molte di queste armi finiranno ai guerriglieri che la monarchia sostiene. Il Katar ha comprato dal regime dell’Ucraina una partita di missli anti-aerei Pechora da consegnare ai jihadisti: missili che possono colpire aerei a oltre 20 chilometri. Il bello è che il Katar partecipa, con l’Arabia, alla “coalizione americana contro l’ISIS”.
    L’ambiguità occidentalista – che finora ha sostenuto i terroristi jihadisti contro Assad – non è cambiata. Al punto che due deputati Usa, la democratica Tulsi Gabbard e il repubblicano Austin Scott, hanno presentato un disegno di legge bipartisan che ordinerebbe (se fosse votato) al governo americano di “interrompere la guerra illegale contro Assad”. Una misura che non avrà conseguenze, ma smaschera il perdurante doppio gioco. La Gabbard ha detto alla CNN: “La Cia arma quegli stessi terroristi che la Casa Bianca insiste a definire come nemici giurati”.
    zerohedge
    Può completare il quadro il fatto che nella presunta “alleanza contro l’ISIS”, così rumorosa, si nota la silenziosa diserzione di un attore chiamato Israele.
    L’11 novembre, un (presunto) kamikaze ISIS s’è fatto saltare a Beirut nel quartiere sciita, Hezbollah, sterminando 40 persone in strada; Hezbollah è la sola forza araba che combatte i terroristi jihadisti; l’attentato ha suscitato inni di gioia sui media israeliani. Nei giorni scorsi la celebre giornalista australiana Shari Markson, di News Corp, ha visitato lo Ziv Medical Centre,a Zefat (Nord Israele) scoprendo che 500 giovani lì ricoverati per traumi da guerra sono guerriglieri di Al Qaeda, curati per poi (gliel’hanno detto loro) essere rimandati a combattere Assad.
    voltairenet
    Mai sciupare un bell’attentato: le eurocrazie ne hanno approfittato per sospendere lo spazio Schengen, ristabilire i controlli alle frontiere: non sapevano più come fare a frenare l’afflusso dei profughi veri e falsi e come salvare la pelle politica ad Angela Merkel senza costringerla a rimangiarsi tutto. Adesso, ecco fatto. Hanno potuto evitare di riconoscere che aveva ragione Victor Orban; il che, nella piccineria di questi individui, non è cosa da poco.
    Quanto alla Merkel – lo rivela la Frankfurter Allgemeine Zeitung -al G-20 di Antalya s’è accordata a quattr’occhi con Obama e con altri paesi per continuare, anzi estendere, le sanzioni alla Russi con la scusa della pretesa annessione della Crimea. Ciò, contro il suo stesso ministero degli Esteri, F W Steinmeyer, che ha fatto palesi sforzi di porre fine all’isolamento diplomatico della Russia, riconoscendo un ruolo costruttivo di Mosca nella questione ucraina; persino Juncker non trova molto intelligente continuare le sanzioni, dato il danno economico che infliggono all’economia europea. Che dico? Financo la Mogherini dice che la crisi della Siria non si può risolvere senza la Rusisa – perfino Ban Ki Moon lo ripete. E’ evidente che ormai la Cancelliera, in uscita, lega il suo destino alla Superpotenza (forse aspira al posto di segretario generale Onu).
     
    Quanto ad Hollande, sì, ha decretato lo stato d’eccezione, ossia la riduzione delle libertà civili e politiche e il controllo della popolazione, fra cui specialmente la censura su Internet (questo gli premeva). Ciò non serve ad arrestare terroristi, ma – per adesso – a silenziare la campagna elettorale regionale, che deve aver luogo fra due settimane. Queste elezioni, democratiche perché con il sistema proporzionale e dunque passibili di fornire risultati reali sullo stato d’animo dei francesi, sono di fatto censurate. Più precisamente: i media si autocensurano, non parlano dei candidati, le tv non fanno dibattiti, niente sondaggi; ad essere onnipresenti sui teleschermi sono gli uomini del governo e del PS, che giganteggiano con la loro “caccia ai terroristi”, state tranquilli che vegliamo noi su di voi…Il tutto condito da notizie allarmistico-demenziali: “Rubate 10 tute anti-Ebola dall’ospedale Necker; paura di attacchi chimici? Batteriologici? Ma Valls veglia su di voi, parigini.
    ansa
     Bruxelles, che come sempre è una caricatura di Parigi, ha espanso la strategia della tensione ad eccessi tragicomici: metropolitane chiuse, stadi vietati, scuole serrate, piazze vietate per la caccia a dieci terroristi dieci, e per giorni e giorni. “Massimo allarme terrore”: nella “loro” capitale, sono gli eurocrati e i loro complici e parassiti che mettono in scena la propria auto-protezione, il sollevamento dei ponti levatoi della loro propria fortezza, la prova generale del loro arroccamento  per “sicurezza” contro i popoli, in vista della nuova fase di integrazione sovranazionale. Occorre più Europa! ci ripetono i politici. Matrix funziona a tutto spiano.
    Almeno non raccontiamoci che Parigi si è alleata con Mosca.
     

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    …letto… grazie…
     
     

    Originariamente inviato da Consuelo:  
     

    Originariamente inviato da ronin: Io non ci credo…Di Fenrir , il 22 novembre

    ronin.A proposito del Quatar leggi questa notizia che personalmente non ho trovato altrove

    http://journal-neo.org/2015/11/20/why-qatar-wants-to-make-friends-with-russia/

     

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    Mali: interessi occidentali e malavita locale dietro la strage di Bamako…di Salvo Ardizzone
    http://www.ilfarosulmondo.it/mali-interessi-occidentali-e-malavita-locale-dietro-la-strage-di-bamako/
    Almeno 27 morti è il bilancio provvisorio di un attacco terroristico a Bamako, capitale del Mali: intorno alle 7 del mattino un gruppo, stimato al momento in 13 uomini, è penetrato nell’Hotel Radisson Blue prendendo in ostaggio circa 170 persone. L’albergo, il più elegante della città, è frequentato da occidentali, personale di volo delle linee aeree straniere, uomini d’affari e di Governo.Nel pomeriggio è scattato un blitz in due tempi: il primo per liberare gli ostaggi, il secondo per setacciare le 190 stanze ed eliminare i terroristi asserragliati per ore nella struttura. All’attacco avrebbero partecipato Forze Speciali francesi giunte nel pomeriggio ed elementi di quelle americane, per supportare gli impreparati reparti locali.Secondo una dichiarazione resa da un Ministro maliano, al termine dell’operazione, dichiarata conclusa intorno alle 19, tutti gli ostaggi superstiti sarebbero stati liberati ed i terroristi uccisi.L’azione, la cui dinamica nel tardo pomeriggio non è del tutto chiara, ha controverse paternità: secondo Al-Jazeera i terroristi apparterrebbero ad Ansar al-Dine, secondo ambienti della sicurezza del Mali sarebbero miliziani di Al-Mourabitoun, il gruppo guidato da Moktar Belmoktar, con connotazioni apertamente banditesche e criminali, che avrebbe già rivendicato il massacro.Sia come sia, malgrado l’immediato clamore dei media e i sermoni dei sedicenti esperti, l’attacco ha finalità e scopi totalmente slegati dalla partita aperta in Medio Oriente, ed è collegato strettamente ad interessi economico-politici locali.Come abbiamo più volte ribadito, il Sahel è una costellazione di Stati semifalliti sull’orlo dell’implosione, dove bande criminali assumono etichette per coprire traffici puramente delinquenziali.Il Mali era stato quasi travolto nel 2012-13, salvato solo dall’intervento di Parigi che nell’area ha interessi enormi; paras e legionari hanno stabilizzato la situazione permettendo a Boubakar Keita di vincere le elezioni e insediare un Governo basato sulle solite promesse di un radicale cambiamento. Da allora corruzione e malgoverno hanno continuato a dilagare peggio di prima, sotto lo sguardo complice della comunità internazionale che vi mantiene una massiccia quanto inconcludente missione Onu, la Minusma, che impiega 12mila uomini solo per puntellare un regime corrotto quanto inetto.Nel giugno scorso, a Parigi sono stati siglati degli accordi di pace che tutti sapevano essere di facciata, perché non solo hanno lasciato volutamente fuori gruppi come Ansar Al-Dine e Al-Mourabitoun (come se gli altri collegati strettamente ad Al-Qaeda fossero boy scout) ma, per non scontentare nessuno, non hanno toccato i problemi di fondo del Paese.In buona sostanza s’è trattato d’un accordo con un gruppo di capicosca, che la diplomazia, sotto la spinta di Governi e multinazionali, voleva raggiungere ad ogni costo per “pacificare” il Paese e permettere che lo sfruttamento dell’area (e i traffici che l’attraversano) continuasse. Il risultato è stato un nord del Paese rimasto fuori controllo malgrado la presenza del contingente Onu, e la minaccia solo rinviata.L’attacco di venerdì, che tutti gli esperti veri s’aspettavano, ha un duplice scopo: da un canto destabilizzare un Governo tale solo di nome, delegittimandolo dinanzi alla comunità internazionale da cui dipende; dall’altro dare un brusco segnale ai Paesi ed alle multinazionali che hanno voluto gli accordi di Algeri, dimostrando che senza gli autori dell’azione sono lettera morta.Un avvertimento mafioso in piena regola da parte di chi conosce bene gli immensi interessi che sono in ballo.Il controllo del Sahel e delle sue carovaniere, permette traffici enormi di cocaina dal Sud America ed hashish dal Marocco diretti in Europa, oltre a quelli sempre più redditizi di esseri umani, e poi di armi, di sigarette, alcolici e così via. Inoltre, a parte i taglieggiamenti delle Major che sfruttano i campi di petrolio e gas più a nord, nel Sahara, ci sono le altre ricchezze minerarie del Sahel; soprattutto quell’uranio, vitale per la Francia, gestito dal colosso minerario Areva.Dalle miniere di Arlit e Akokan in Niger e delle altre in Centrafrica, Parigi tira fuori a prezzi stracciati il fabbisogno per le sue centrali e il suo arsenale militare; per questo è così attiva nell’area e nell’agosto del 2014 ha lanciato l’Operazione Barkhane, che unifica (potenziandole) tutte le sue missioni precedenti. Una forza di almeno 4mila uomini fra paras, forze speciali, reparti scelti e legionari (che Hollande ha deciso a ottobre di portare a 6mila) suddivisa fra Niger, Ciad e Mali, organizzata fra basi operative e basi avanzate che coprono non solo gli accessi alle zone minerarie ma anche gli snodi carovanieri, per avere il controllo di un territorio giudicato strategico.L’attacco di Bamako è un brutale avvertimento a fare i conti con chi di quel territorio si sente padrone, e Belmokhtar, autore della più accreditata rivendicazione, è abituato a simili intimidazioni, come ha già fatto nel 2013 con l’attacco alla raffineria di In Imenas in Algeria.Con buona pace dei tanti commentatori e media che continuano a prefigurare apocalittici scontri di civiltà o a mettere l’Islam di mezzo, è stato un raid di stampo delinquenziale, a tutela dei propri traffici ed a rivendicazione di un controllo criminale.

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    Giulietto Chiesa: “La Francia è un paese terrorista, i suoi servizi segreti hanno armato gli attentatori
    http://www.stampalibera.com/?a=30864
    Giulietto Chiesa sostiene che gli attentati dello scorso 13 novembre abbiano come mandante lo stesso governo francese.
     E che il Ministro degli Interni francese abbia posto il segreto di Stato per sugli attentati di Charlie Hebdo affinché non risultasse che era stata la stessa Francia ad armare Isis.
    Non è colpa di Isis, esordisce: “Il califfo è l’ipostasi delle nostre credulità”. Ci sono delle connivenze francesi, continuano i nostri conduttori, con gli attentati terroristici avvenuti nell’ultimo anno?
    “L’indagine su Charlie Hebdo sono state fermate e chiuse invocando il segreto militare dal ministro dell’interno francese Cazeneuve per nascondere il fatto che erano tutti parte di uno stesso giro che avevano ricevuto le armi dal ministero dell’interno, o meglio della polizia”.
    E continua: “E’ evidente che ci sono dei servizi segreti che giocano contro il paese del quale dovrebbero fare il servizio. Altrimenti perché il ministro dell’Interno francese ha chiuso l’indagine invocando il segreto militare”
    Si tratta di agenti provocatori? Chiedono i conduttori.
     “Com’è possibile una cosa del genere, considerando che Hollande è in calo di consensi”, puntualizza Parenzo.  “Il governo francese presieduto dal signor Hollande è responsabile di un crimine internazionale. I morti di Parigi devono chiedere conto al loro stesso governo. La Francia che ha subito quello che ha subito è un paese terrorista che ha attaccato indebitamente e a più riprese la Libia e la Siria”.

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    Ed ecco il nuovo che avanza, ovvero la dittatura dei Social come Facebook…
    Parigi. Criticano la guerra di Hollande: sospesi da Facebook Cecilia Strada e Giuseppe Genna E’ lo stesso scrittore a dare la notizia sul suo account twitter scrivendo ” #Facebook ha cancellato un mio articolo contro la guerra, sospendendomi per 7 giorni”. Nello stesso giorno, una misura di sospensione (poi rientrata) era stata adottata da Facebook nei confronti della presidente di Emergency Cecilia Stradahttp://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Parigi-Criticano-la-guerra-di-Hollande-sospesi-da-Facebook-lo-scrittore-Genna-e-Cecilia-Strada-09b29f16-45d1-4d13-9626-c5ad6548cb0d.html
     
    19 novembre 2015 Per aver espresso i loro dubbi e riserve sulla risposta ‘bellica’ del presidente francese Hollande agli attentati di venerdì in Francia, lo scrittore Giuseppe Genna e Cecilia Strada sono stati sospesi per una settimana da Facebook. E’ lo stesso scrittore a dare la notizia sul suo account twitter scrivendo ” #Facebook ha cancellato un mio articolo contro la guerra, sospendendomi per 7 giorni”. Nel suo testo, Genna si rivolgeva al presidente francese prendendole distanze sin dal titolo – “Non in mio nome signor Hollande” – dal “richiamo bellico, arcaico, e privo di conturbamento” risuonato nel discorso del presidente francese alle aule riunite del parlamento. Nello stesso giorno una misura di sospensione (poi rientrata) era stata adottata da Facebook nei confronti della presidente di Emergency Cecilia Strada che veniva invitata dal social a usare “un nome vero” cosa che, ha risposto ovviamente la Strada, “già facevo”.

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    Io non ci credo…Di Fenrir , il 22 novembre 2015http://www.rischiocalcolato.it/2015/11/io-non-ci-credo.html……
    Detto questo ho sempre cercato di analizzare a 360° le situazione geopolitiche e politiche evitando di cadere in un complottismo estremo perché del resto non ho delle informazioni riservate a portata di mano con cui veramente screditare le versioni ufficiali e quindi tutte le analisi si basano inevitabilmente su queste versioni. Però, nonostante non possegga nessuna informazione riservata, riflettendo con la mia testa sono arrivato ad alcuni io non ci credo e vorrei poterveli elencare:
    1) Io non ci credo alla creazione naturale del Califfato Islamico, io credo che dietro ci siano Qatar, Turchia, Arabia Saudita, USA e forse anche Israele.
    2) Io non ci credo che 20.000-30.000 jihadisti dell’ISIS possano resistere ad una coalizione che va dalla Russia alla Francia, e quindi dubito anche di questi ultimi due paesi.
    3) Io non ci credo alla casualità di attentati ed eventi tragici e/o importanti spesso in precise date simboliche.
    4) Io non ci credo alla casualità di una deriva violenta in Europa che possa, con la scusa degli attentati e degli stati di emergenza continui, privarci di fette sempre maggiore di libertà, bloccare ogni forma di manifestazione di opposizione e sopratutto unire gli Europei contro un nemico comune proprio quando l’Europa rischiava di sfasciarsi a causa dei problemi economici e politici interni.
    5) Io non ci credo che Putin sia ancora vivo dopo aver umiliato così l’America e quindi dubito fortemente anche di lui.
    6) Io non ci credo alla casualità di un Giubileo anticipato proprio in un periodo di alta tensione del genere e Io non ci credo alla casualità di un Papa che dichiara l’esistenza della Terza Guerra Mondiale.
    7) Io non ci credo alla casualità del collasso economico del 2008 e soprattutto di quello che deve ancora venire. Credo che siano organizzati e pensati.
    8) Io non ci credo alla crisi dei debiti sovrani. Io credo che serva per togliere sovranità e creare un Superstato Europeo.
    9) Io non ci credo al naturale di boom di secessionismi e al fatto che il presidente catalano possa da solo staccarsi da Madrid. Io credo che dietro ci sia Bruxelles sempre per distruggere gli stati nazionali e creare il Superstato Europeo.
    10) Io non ci credo che “siamo in guerra” come detto da Hollande, ma a loro serve la guerra per manipolare e spaventare le masse europee e la militarizzazione delle città serve a questo (come in 1984 di Orwell). Ricordiamoci che prolungare lo Stato di Emergenza, come fatto da Hollande, è spesso l’inizio della dittatura.
    11) Io non ci credo al collasso naturale degli USA, sia economico che geopolitico che interno, io credo che sia una demolizione controllata da qualcuno.
    Ecco ho scritto alcune cose in cui non credo in questo particolare momento storico. Datemi pure del complottista, non me ne frega nulla perché a queste conclusioni ci sono arrivato da solo, ragionando con la mia testa. Vorrei concludere con un invito a tutti i miei lettori: io ho scritto un saggio politico in cui auspico la creazione della Democrazia Integrata dove non conta solo……………..
    …………ecc……………..

     

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      Originariamente inviato da ronin: Io non ci credo…Di Fenrir , il 22 novembre

      ronin.A proposito del Quatar leggi questa notizia che personalmente non ho trovato altrove

      http://journal-neo.org/2015/11/20/why-qatar-wants-to-make-friends-with-russia/

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    Di cosa abbiamo paura. E di cosa dovremmo averne….di Maurizio Blondet 21 novembre 2015
    http://www.maurizioblondet.it/di-cosa-abbiamo-paura-e-di-cosa-dovremmo-averne/
    Devo riconoscerlo:  anche l’ultimo false flag ha avuto successo, nel senso che ha raggiunto lo scopo che si prefiggevano i suoi mandanti globali. Tutte le buone persone che conosco sono spaventatissime dei fatti di Parigi; si sentono minacciati personalmente da questo Nemico orribile che non ha veramente un volto e una forma – che appare di colpo ed uccide a Parigi, in Siria, in Mali. Tutti credono alle “fonti dell’intelligence Usa” religiosamente riferite dai media che dicono: ISIS colpirà Roma, il duomo di Milano: “Non vado più in quei luoghi”, mi dice la donna delle pulizie, la casalinga vicina, ma anche l’amico che guida non so che gruppi di carismatici (“Sono proprio cattivi questi islamici”) . Ora, la famosa “intelligence Usa” è la stessa ‘intelligence’ che, un mese e mezzo fa’, non ha visto arrivare in Siria tutta intera la forza aerea russa. E’ l’intelligence che non ha sensori nella realtà; perché è cosciente solo della “realtà” che crea di sana pianta, per diffonderla sui media, allo scopo precipuo di far paura – alla maggioranze delle persone che, come dice Craig Roberts, è ”dentro Matrix” . Il fatto che qualche centinaia di noi abbia mangiato la foglia e visto chiaramente il false flag, a lorsignori non importa. Noi non contiamo nulla e siamo facilmente emarginabili come “complottisti”. A loro importa soggiogare, ipnotizzare le masse, quelle che hanno imprigionato in Matrix, e che devono convincere di quel che lorsignori vogliono.Cosa ci guadagna chi l’ha fatto?A chi giova un attentato così, in fondo assurdo e irrazionale, quindi tanto più pauroso? Rubo le parole a Globalresearch:“Cosa fanno i globalisti quando vogliono creare, riaccendere e mantenere in corso indefinitamente la loro guerra al terrore? Semplicemente compiono una serie di attentati a bandiera falsa usando i loro tirapiedi, i terroristi islamici, i loro sicari assoldati per fare danno. L’hanno fatto in Usa l’11 Settembre, a Londra nel luglio 2005, in Spagna…”I “globalisti” indicati come mandanti è un termine che sembrerà generico a chi vive dentro la Matrix, perché chi ci vive dentro non è stato debitamente informato dello storico progetto e dei suoi organi transnazionali che lo portano a compimento. Che però i tagliagole jihadisti siano “i loro tirapiedi e sicari arruolati” non dovrebbe essere ignoto: persino i media ufficiosi hanno dovuto render noto che , in Siria, i terroristi dell’ISIS sono stati armati da americani, pagati da sauditi, e addestrati dalla Cia per rovesciare il governo laico di Assad. Anzi, Hollande è uno di quelli che da tre anni premono e spingono per un intervento occidentale in Siria, a protezione dei jihadisti e per aiutarli definitivamente a rovesciare il laico Assad.E’ facile concludere, dunque, che Hollande direttamente (con gli altri “globalisti”)abbia approvato un mostruoso attentato contro i suoi cittadini per costringerli – e costringere tutti gli europei – a concepire un intervento armato in Siria; ci dimentichiamo che l’ha già fatto in Libia, mandando i suoi aerei a rovesciare Gheddafi? Contro Assad, il suo ministro Laurent Fabius disse esplicitamente nel 2012 che Al Qaeda in Siria “sul terreno fa’ un buon lavoro”, e la Francia ha inviato armi su armi ai terroristi. Sulla strage di Charlie Hebdo hanno dovoto calare il segreto militare di Stato, perché gli inquirenti stavano arrivando ad un traffico d’armi che forniva i jihadisti, sotto l’egida dei servizi francesi…Hanno dei loro uomini fra i terroristi combattenti, i francesi. Sanno chi assoldare.Ma qui, chi è prigioniero della Matrix si rifiuta di seguirti; la sua mente si chiude: non è possibile che un governante occidentale decreti la strage di centinaia di suoi concittadini, elettori! Siamo in democrazia, perbacco! Qui vigono i diritti umani, il cristianesimo, i costumi dolci della civiltà, della tolleranza! Sono gli islamici che hanno fatto tutto perché odiano il “Nostro sistema di vita”!A parlare non sono loro, ma appunto, per bocca loro, Matrix. E’ la Matrix che fa’ creder che viviamo in democrazia e “certe cose da noi non sono possibili”. Io, che sono abbastanza vecchio da aver vissuto nella strategia della tensione italiana, posso dire che dietro le “stragi nere” – quasi sempre stragi folli sui treni, insensate e demoniache quelle “fasciste”, mentre le Brigate Rosse sparavano e colpivano soggetti singoli,a ragion veduta, atti criminali ma comprensibili – si intravvedevano le mani di nostri ministri dell’Interno: democristiani, cattolici spesso praticanti, appoggiantisi alle strutture clandestine di Gladio, le organizzazioni NATO segrete.La strategia della tensione: come fu in ItaliaPerché mai un “fascista”, anche il più cretino, poteva mai pensare di far avanzare la sua causa fascista, guadagnarsi il favore dell’opinione pubblica, col mettere bombe sull’Italicus e alla stazione di Bologna? Dal punto di vista politico, l’atto produce nell’opinione pubblica l’effetto ovviamente contrario: l’idea che il fascismo è qualcosa di mostruoso, che non deve avere spazio, che si condanna da sé, a cui bisogna fare il vuoto intorno – stringendosi attorno al governo bianco e “forte” che con le sue leggi speciali subito emanate, ci difende dal mostro senza nome – esattamente il mostro senza nome che oggi è incarnato dai terroristi ji adisti. Il ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani lo disse persino apertamente al giornalista, scrittore, grande musicologo e allora direttore del Roma quotidiano di Napoli: “Certo che siamo noi a mettere le bombe”, e spiegò anche il perché – lo potete leggere qui:……ecc……

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    Guerra segreta dell’Occidente
    Una domanda che mi sono posta. Come è possibile che i servizi segreti, non solo quelli francesi, non fossero informati di un attacco di queste proporzioni?  Spiano ogni cosa, sanno perfino quanti peli abbiamo laddove non batte il sole,e…ignorano un progetto di terrorismo.
    Continuo a credere che Putin dia dei punti all’ abbronzato
    Vladimir Putin, ha firmato un decreto il 18 novembre : istituire una commissione speciale per raccogliere informazioni sugli individui e gruppi che sostengono i terroristi internazionali. Questa commissione avrà il diritto di richiedere tali informazioni alle autorità di paesi stranieri. Saranno confiscati tutti i fondi che individui o gruppi sono utilizzati per aiutare i terroristi.
     

  15.   

    UN MONDO IMPAZZITO, IMPAURITO AD ARTE…
    Un dramma che non ha davvero bisogno della confusione interessata messa in campo da tutti gli ugolatori, avvoltoi di prosessione, del nostro giornalismo e del nostro mondo politico, che abbiamo visto in tutte le salse sui nostri schermi in questi giorni. Davvero, sentire ancora le contrapposizioni ideologiche e la caciara assordante e indegna fra musulmani buoni e cattivi, fra civiltà occidentale e barbarie, fra religione cattolica e Islam, non solo non aiuta la comprensione dei fatti, ma ci allontana da ogni verità. Cani arrabbiati che fanno quel che è successo a Parigi non sono degni di nessuna considerazione. E neanche di alcuna legittimità politica o ideologia. Figurarsi uno scopo e una causa religiosa. E basta un semplice ragionamento per provarlo. Fossero anche musulmani, esquimesi o boscimani, c’è qualche famiglia di persone normali che può tollerare di perdere figli, genitori e amici a questo modo? Con queste motivazioni? Per mano di animali infoiati simili? Qualsivoglia ragione si possa issare su una bandiera così sporca di sangue? Qui quello che si è perso è ogni senso di umanità. Come e peggio del nazismo. Come e peggio di ogni olocausto. Facendo impallidire ogni forma di razzismo. Di cosa si discute allora? I motivi di simili atti e di come impedirli? Ma prima c’è bisogno di capire in che mondo viviamo!. Una per tutte, io faccio una sola considerazione: Nei territori dellISIS e limitrofi non sono in grado di fabbricare neppure una fionda. Fosse per loro, dovrebbero guerreggiare con le pietre e poco altro. Invece sono dotati di armamenti moderni e devastanti che possono acquistare dove e quando vogliono, perchè hanno risorse che gli derivano dal petrolio. Materia prima che come è noto anche ai sassi, è essenziale per l’occidente intero… Epperò, adesso costoro hanno rivoltato tutto il loro furore contro di noi. Nelle nostre piazze. Nelle nostre case. Nei nostri luoghi di ritrovo e di incontro. Con armi fabbriccate da noi, che gli diamo al di fuori di ogni logica morale, per non parlare dell’insensatezza politica e militare che ha completamente minato, oltre il buon senso comune e politico, la nostra sicurezza di vita. A questo punto importano ancora i motivi per cui lo fanno? Mi si risponda: A chi giova tutto ciò!? Tutti, ma proprio tutti, indicano quei cani arrabbiati e drogati, privi di ogni sentimento di umanità, prima di tutto verso sè stessi, colpevoli dello scempio in atto, e causa conclamata di quello che stiamo subendo nelle nostre città. Da oltre quindici anni. NON è vero niente. I cani arrabbiati si possono fermare in un attimo… Se invece si arma il nemico non solo ideologico, ma morale, che vuole distruggere il nostro stile di vita e la nostra cultura, per interessi talmente inconfessabili che vengono nascosti e occultati ad arte da TUTTI i nostri politici e dai mezzi di informazione di massa a loro disposizione, la PAZZIA VERA sta tutta in casa nostra.

  16.   

    Gran belle considerazioni, che suscitano tante domande e poche risposte, poiche’ risultano incomprensibili molti fatti. Hollande, per es. con il suo fare grottesco si mostra incoerente quando dice di voler Cancellare Assad, con la scusa della strage fatta dai suoi Nemici…Per questo propone di cambiare la costituzione, nei capitoli riguardanti lo Stato di Emergenza; capitoli voluti da De Gaulle  nel 1958 per la Battaglia di Algeri, che  ritiene Isufficienti: Per SALVARE I NOSTRI VALORI .. dice: 

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    chiudere l’accesso ai dipartimenti e alle relative città
    interdire la circolazione delle persone e dei veicoli
    proibire riunioni e manifestazioni
    chiudere locali, sale conferenze, università e luoghi pubblici
    ordinare ai legittimi proprietari la consegna delle armi in loro possesso
    possibilità di operare perquisizioni dovunque ad ogni ora del giorno e della notte senza necessità di un mandato
    arrestare senza mandato del giudice

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    e Dulcis in fundo instaurare misure per il controllo della Stampa e dell’informazione in generale.

    Sara’ la Prima Costutuzione al Mondo simile a quella delle Dittature Arabe , manca solo la negazione dei diritti alle Donne…
    Questo Regime e’ voluto dal Governo Francese, responsabile di una parte del terrorismo anti Saddam, confluito nell’Isis, ed anche della Distruzione della Libia, senza contare le guerre in Centro Africa , Irak e Afganistan. 
    I valori Comuni non sono quelli che la gente piange, ma  Diseguaglianza, Dominazione, Potere, Guerre di Incivilta’, per sostenere, come piccoli azionisti l’ Impero Americano.