Federcontribuenti denuncia: da Equitalia cartelle annullate da sentenze in giudicato

Quando incassa forzatamente una somma anche non dovuta l’Agenzia delle Entrate ricava il 151%: il 100% come ente impositore e il 51% come socio maggioritario di Equitalia. Stesso …

Quando incassa forzatamente una somma anche non dovuta l’Agenzia delle Entrate ricava il 151%: il 100% come ente impositore e il 51% come socio maggioritario di Equitalia. Stesso discorso per l’Inps.

Trenta suicidi e 20 tentati suicidi in meno di 60 giorni. Federcontribuenti (che dice di poter documentare tutto), denuncia: “Equitalia o l’azione di una banca sono solo l’ultima spinta che queste persone ricevono, la prima bastonata l’hanno avuta da uno Stato politico incapace di tutelare lavoro, reddito, risparmi. Perché prima di farla finita questi cittadini hanno bussato a tutte le porte trovandole chiuse. Le porte delle istituzioni”.

Quando Equitalia incassa forzatamente una somma anche non dovuta l’Agenzia delle Entrate ricava il 151%: il 100% come Ente impositore e il 51% come socio maggioritario di Equitalia. Stesso discorso per l’Inps.

Ecco a cosa sono dovuti i costi scandalosi applicati da Equitalia sulle cartelle: il debito, più il ricavo, più la percentuale ai soci. Ecco perché tutti, dal governo all’AE hanno interesse a far riscuotere anche con mezzi impropri Equitalia, per garantire lo spietato giro di denaro.

Ernesto Maria Ruffini snocciola dati in Commissione Bilancio del Senato, parla dei risultati ottenuti dall’azienda che rappresenta, Equitalia e ammette che l’azienda ha “regolarmente “ inviato cartelle illegittime per circa 217 miliardi di euro. Una somma pazzesca. Chi ascolta, forse annoiato, non insorge, non urla, non si vergogna, non si rende conto che chi si è tolto la vita potrebbe aver ricevuto una cartella non dovuta. Addirittura, questi onorevoli ascoltatori, potrebbero autorizzare Equitalia ad entrare od uscire dai conti correnti dei contribuenti come e quando vuole. “Non sanno che Equitalia insiste nel recapitare intimazioni di pagamento per cartelle prescritte, o annullate con precedenti sentenze ( spesso passate anche in giudicato).

Per non dire dell’abitudine di inviare, a distanza di pochi giorni, una intimazione di pagamento seguita da comunicazione preventiva di fermo o di ipoteca con il solo intento di dimostrare di aver interrotto la prescrizione e di avere, in qualche modo legittimato la propria pretesa di bloccare l’auto o la casa del contribuente”. In Commissione non si sono soffermati ad analizzare la gravità di quanto riferito da Ruffini, non hanno capito che certe manovre, Equitalia, se le concede anche grazie all’appoggio di una legislazione approssimativa, contraddittoria, complice e incurante dei principi costituzionalmente garantiti del diritto di difesa, della imparzialità della Pubblica Amministrazione, e del giusto processo.

Ci sono debiti e debiti

Qualche vecchio bollo auto non pagato, ritardi con Inps o Inail, oppure la spazzatura o ancora multe stradali. Ecco di cosa si occupa per il 92% Equitalia a dimostrare che la caccia agli evasori seriali è tutt’altro che iniziata. “Se non si rispetta a monte la decadenza o la prescrizione o non si vietano accanimenti, il contribuente entra nella morsa della schiavitù fiscale rischiando di restarci a vita. Facciamo un esempio.

Se un dipendente o un artigiano piuttosto che un commerciante accumulano una qualche scadenza facendo scattare Equitalia questo contribuente, a meno che non abbia la disponibilità per rientrare immediatamente finisce in una spirale. Perché si vedrà precludere ogni altro rapporto, anche con le banche, perché i contenziosi sono lunghi, costosi e non sempre garantiscono giustizia. Perché Equitalia pignora le somme sui conti correnti senza avvisare il contribuente che lo scopre solo quando si reca in banca. Fine della storia. Se non paghi aumenta il debito, la sofferenza, l’improbabilità di lavorare e quindi di uscirne vivi.

“Il governo, una volta per tutte, deve riformare fisco e riscossione, prevedendo dei tassi soglia, sia in materia di carico fiscale e sia per quanto riguarda la riscossione: stabilire un tetto agli interessi applicati, mora e aggio e anche nell a modalità di riscossione. Bisogna vietare a monte che le aziende come Equitalia possano rincorrere per tutta la vita un contribuente in difficoltà, la speculazione, il lucrare su chi lavora è da medioevo, è da criminali”. Equitalia “concede” la rateizzazione, ma come? “Non è possibile vedersi concedere rate sotto le 100 euro mensili. 100 euro che si sommano al mutuo, all’affitto, alle altre scadenze fiscali e se non si riesce a pagare tutto? Il debito diventa un ergastolo.

Equitalia dorme tra 2 cuscini

Non solo una legislazione complice ma anche una “contraddittoria giurisprudenza”. Sentenze non allineate, Cassazione altalenante, come se ogni giudice seguisse una propria corrente.

Per non parlare degli “sportelli amici”, del “dialogo tra Equitalia e contribuente”, puro fumo negli occhi. A leggere la “corrispondenza” tra un dirigente Equitalia e un legale che si trova a difendere un contribuente, c’è da saltare dalla sedia. “Equitalia risponde facendo le veci degli Enti impositori, non tiene conto di nessuna norma, legge o diritto”. Il suicidio non è la reazione di un cittadino che riceve una cartella, ma l’azione di un contribuente che a monte di cartelle, porte sbattute in faccia, impossibilità di lavorare poiché nessuno gli concede tempo e credito frana psicologicamente, si arrende al suo essere diventato schiavo del fisco.

Ecco cosa si deve leggere nelle parole di Ruffini, perché dietro ogni errore c’è il dramma di una famiglia.

Fonte: Federcontribuenti

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