Comunali: politica (Renzi) e antipolitica (M5S) rimandati. Salvini KO, ex Cav bollito

È finita esattamente come era stato previsto almeno dieci giorni prima che le urne per le Amministrative si aprissero. Nessun colpo di scena, nessuna spallata o avviso di …

È finita esattamente come era stato previsto almeno dieci giorni prima che le urne per le Amministrative si aprissero.

Nessun colpo di scena, nessuna spallata o avviso di sfratto, nessun colpo di reni, nessuno scatto in avanti. Tutto è rimasto esattamente dov’era e i tanto decantati conti non sono stati ancora fatti, come insegna il vecchio adagio dell’oste, che arriverà al tavolo della politica con l’addition soltanto tra 15 giorni. Si era anche detto che questa tornata sarebbe stata terreno di scontro interno ai tre grandi blocchi: centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 stelle, e così è stato.
EX CAV PIÙ FORTE DI SALVINI, MA ORMAI BOLLITO – Perché le uniche sentenze che questo primo turno ci consegna riguardano proprio il centrodestra, con Berlusconi che vince la sua personale partita con Matteo Salvini, ma comunque deve prendere atto che la sua leadership è arrivata al capolinea. Come ha sempre detto da vent’anni l’ex Cav, un leader lo scelgono gli elettori: beh, andare al ballottaggio solo a Milano e Napoli è un po’ pochino per una forza che aspira ad essere il motore di una coalizione che vuole governare l’intero paese. Di contro, i cittadini hanno bocciato il segretario leghista, da un lato premiando i candidati smaccatamente di conio berlusconiano, e dall’altro non mandando nemmeno al ballottaggio Giorgia Meloni a Roma, l’unica vera candidata salviniana presente a questo giro. Anche i numeri “sorridono” – se così si può dire – a Forza Italia: nella Capitale gli azzurri totalizzano quasi 48.000 voti contro i poco più di 30.500 di Noi con Salvini. E a Milano Fi raccoglie 101.415 consensi, quasi il doppio dei 59.000 del Carroccio. A Napoli, invece, altro capoluogo dove il centrodestra va al secondo turno, Salvini nemmeno c’era.
CAPITALE, SECONDO ROUND – A Roma se la giocheranno Virginia Raggi e Roberto Giachetti. Dalle parti del Movimento 5 Stelle se la ridono, pensando a quel bacino di voti del centrodestra a cui poter attingere per il ballottaggio. Alessandro Di Battista, mentore, sponsor e “capo-corrente” della Raggi già gusta il sapore del successo sia al Campidoglio, sia quello interno nella sfida a Luigi Di Maio per la leadership. Prima o poi, quando le urne saranno chiuse, qualcuno farà notare al vicepresidente della Camera che si votava anche a Napoli, il suo territorio, dove il flop del M5S è stato abbastanza fragoroso, mentre lui si è impegnato quasi esclusivamente a Roma, forse in nome e per conto di Davide Casaleggio.
Giachetti, invece, sa di trovarsi al secondo turno grazie alle lotte interne al centrodestra tra Berlusconi (per Marchini) e il duo Salvini-Meloni. In 15 giorni dovrà battere Roma palmo a palmo per rastrellare tutti i voti che può, ma a differenza della sua rivale, il bacino è stato praticamente già prosciugato al primo turno (più di quello non avrà a sinistra) e l’unica speranza si chiama astensionisti, ovvero convincere quanta più gente possibile, tra quella che ha disertato le urne il 5 giugno, ad andare a votare il 19, e soprattutto votare per lui. Gli servirà un armageddon, come minimo, per riuscire nell’impresa.
A TORINO LA MOLE SI RIDIMENSIONA – Fassino forse non è mai veramente piaciuto ai torinesi, ma se è il candidato che ha scelto Sergio Chiamparino, il sindaco più amato della storia, allora gli abitanti della Mole devono necessariamente votare per lui. La Appendino ha fatto già il massimo portandolo al ballottaggio, di più francamente non poteva e non potrà fare. Anche lei ne è consapevole, ma una volta che sei lì te la giochi comunque, fino allo stremo delle forze, e incroci le dita.
VEDI NAPOLI E POI… – Renzi aveva completamente dimenticato Napoli nei primi 2 anni del suo mandato da premier. Ricordarsene solo in campagna elettorale per De Luca nel 2015 (e per giunta in un comizio a Salerno) e nello scorso mese di maggio del 2016 un paio di volte per la campagna di Valeria Valente, in un contesto di totale devastazione del Pd e del centrosinistra napoletano (dopo i fasti delle ere Bassolino e Iervolino), con una candidata debole ma ambiziosa e per nulla convinta dall’offerta renziana. Ecco, sotto il Vesuvio il premier ha veramente perso. Perché De Magistris, sindaco uscente e “cane sciolto”, pur avendo amministrato malissimo la città per 5 anni, ha saputo insultare il capo del governo e del Pd in maniera forte ricevendo in cambio una valanga di voti. Piccola nota a margine: Lettieri, Forza Italia, inconsistente alle elezioni amministrative di 5 anni fa, impalpabile oppositore in Consiglio comunale per tutto il mandato, è andato al ballottaggio al posto del Pd. Pardon, a Napoli Renzi ha straperso.
BOLOGNA LA (EX) ROSSA – Virginio Merola è di sinistra, viene dalla gloriosa storia rossa emilianoromagnola, ma è riuscito nell’impresa di prendere pochi voti al primo turno, sebbene quasi il doppio della Lega e centrodestra, più del doppio del Movimento 5 Stelle, ma comunque ne esce con le ossa rotte. Al ballottaggio non dovrebbe avere alcun problema a vincere, ma tanto di problemi ne ha da vendere il centrosinistra, anzi la sinistra della (ex) rossa Bologna.
L’UNICO VERO DATO POLITICO – In conclusione, fatte le disamine delle singole città sotto i riflettori, sarebbe opportuno che partiti e movimenti facciano i conti con il risultato più chiaro, lampante e inequivocabile uscito dalle urne: gli italiani non si sentono rappresentati né dalla politica “tradizionale” di questi partiti, né dalla veemenza verbale ma con poco costrutto di questa ondata di “antipolitica”. Mancano i contenuti, tutto è guerra tra bande: sono scomparsi sogni e bisogni dei cittadini. Quelli, cioè, a cui partiti e movimenti a ogni scadenza chiedono i voti e che sempre più incassano distaccco e indifferenza anziché consensi. E ora appuntamento al 19 giugno per i ballottaggi: altre risposte arriveranno, anche più definitive, ma nessuno si aspetti clamorose sorprese, non ci sono politici in grado di fare grande politica.
di Marco Grande
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Il M5S sfonda a Roma con Virginia Raggi e ottiene un lusinghiero risultato a Torino, tallonando il sindaco uscente Piero Fassino. In nessuna città metropolitana viene eletto il sindaco al primo turno. Unica eccezione Cagliari dove il candidato del centrsoinistra, l’uscente Massimo Zedda vince al primo turno.

A 2117 sezioni scrutinate su 2600 il M5s risulta essere il primo partito a Roma, con una percentuale che si attesta al 35,6%. Alle comunali del 2013 era al 12,82%, quindi ha quasi triplicato le preferenze. Alle Elezioni Europee del 2014 la percentuale era del 24,95%. Crollo del Pd, che si attesta al 17,2% contro il 26,26% delle comunali del 2013 e il 43,07% delle Europee. Fdi arriva al 12,3%, raddoppiando i consensi delle comunali del 2013 (5,93%) e delle Europee (5,32%). Crollo per Forza Italia al 4,2% contro il 13,46% delle Europee. Per il M5s “è un risultato storico” e ora “cambiamo tutto”, scrive Beppe Grillo sul blog.

Un dato importante da mettere in rilievo: da Torino a Napoli, da Milano a Roma fino a Bologna, tutte le grandi città italiane si avviano al secondo turno del 19 giugno. Le eccezioni arrivano da Rimini, Cagliari, Salerno e Cosenza, dove basta il primo turno per eleggere Gnassi, Zedda (entrambi al secondo mandato), Napoli e Occhiuto.

LA DIRETTA

13:14 – Di Maio: “Cittadini restituiscono ciaone” – “Non ho mai visto il Presidente del Consiglio dei Ministri così imbarazzato come oggi in conferenza stampa. I cittadini gli hanno restituito il #ciaone‬e lui finge di nulla”. Lo scrive il M5s Luigi Di Maio su Fb dove commenta la conferenza stampa di Matteo Renzi: “Invece di cambiare registro e iniziare a spiegare agli italiani che ha sbagliato, oggi passa il tempo a vantarsi per i risultati ottenuti nelle uniche città dove il M5s non si è presentato. Contento lui…Matteo, ritorna sulla terra. La tua propaganda non funziona più”.

13:14 – Renzi: “Portato a casa mille sindaci” – I dati delle amministrative confermano che “noi ci siamo consolidati come prima comunità politica nazionale ed europea, al primo turno abbiamo portato a casa quasi mille sindaci, è clamorosamente più forte nelle nostre previsioni. Ma credo che i risultati dimostreranno che vogliamo fare ancora meglio, avremmo voluto fare di più e cercheremo di fare meglio”. Così Matteo Renzi rivendica i risultati complessivi del Pd in queste comunali.

13:00 – Una sindaca a 5 stelle a Dorgali (Nu) – Dopo Assemini (Cagliari) e Porto Torres (Sassari), il Movimento 5 Stelle conquista un altro sindaco in Sardegna, ed è la prima donna: Maria Itria Fancello vince a Dorgali, in provincia di Nuoro. Agronomo, 32 anni, si è imposta con il 41,6%, ottenendo 2.071 voti, sugli altri due avversari: Lino Fancello della civica “Obiettivo comune”, che ha preso 1.847 voti e Anna Monne, della lista “Identità e Progresso”, con 1.043 voti. Fancello prenderà il timone dall’uscente Angelo Carta, consigliere regionale del Partito sardo d’azione, che non si è ricandidato. In continuità con l’amministrazione uscente si è candidata invece Anna Monne, la vicesindaco di Carta, sconfitta da Fancello. La neo sindaca si è presentata con una lista di giovani che ha voluto chiamare “Dorgali Gonone a 5 stelle”.

12:34 – Renzi: “E’ solo voto di protesta” – “Il tema del referendum impatterà molto fortemente con l’azione del governo al punto di aver evidenziato ripercussioni in caso di fallimento. Il voto di protesta oggi c’è ma io penso che sul referendum non potranno che votare sì”. Così Matteo Renzi, analizzando il voto delle comunali, mostra tranquillità negando la relazione tra comunali e referendum di ottobre.

12:32 – Renzi: “Sala ottimo candidato” – “Sala è un ottimo candidato, credo che il ballottaggio sarà bello e Sala ha tutte le condizioni per farcela e segnalo che sta al 41,9 non al 30-25%. È uno dei risultati migliori e non sono per niente deluso da Sala. Come governo collaboreremo con chiunque vinca ma con segretario Pd segnalo ottimo primo turno”. Così Matteo Renzi parlando dell’esito del primo turno a Milano.

12:25 – Il premier: “Non è debacle ma voglio di più” – “Non dico che il risultato è negativo perché non lo penso. Ma una squadra che vuol vincere sempre quando vince ma non dappertutto non è contenta”. Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa al Pd. “Sono affamato di vittoria e penso che il Pd è la più grande comunità politica europea, sta intorno al 35% a livello nazionale, in molti comuni sopra il 40% che è la cifra magica per l’Italicum: quindi il risultato non è una debacle ma non ci basta perché vogliamo di più”, ha sottolineato il segretario Dem.

12:21 – Renzi: “Chi non vuole il Pd vota M5S” – “Se uno non vuole votare il Pd e sta a sinistra vota M5S più che i movimenti a sinistra. E’ una lettura difficile da non condividere, basta vedere Airaudo a Torino, per non parlare di Fassina”. Così Matteo Renzi sui rapporti con la sinistra.

12:20 – Appendino: “Torino è roccaforte Pd” – “Torino è una roccaforte del Pd, andare al ballottaggio è un risultato per noi straordinario. Credo che il gap tra me e Piero Fassino sia colmabile”. Così Chiara Appendino, la candidata sindaco di Torino per il Movimento 5 Stelle che tra una settimana sfiderà al ballottaggio il sindaco uscente del Pd Piero Fassino. “E’ emersa la voglia di una forza propulsiva nuova e noi siamo questa forza, i cittadini non devono più sentirsi soli devono tornare a credere nella politica”.

12:19 – Torino, Appendino: “Per la città un’occasione storica” – “E’ un giorno di festa, un risultato straordinario. Torino non andava al ballottaggio da 15 anni, questa è l’occasione storica che ha la città. Ce la metteremo tutta per ottenere tra quindici giorni un risultato ancora più storico di quello di oggi”. Così Chiara Appendino, la candidata sindaco di Torino per il Movimento 5 Stelle, che tra due settimane sfiderà al ballottaggio il primo cittadino uscente del Pd Piero Fassino, nel corso di una conferenza stampa presso il suo comitato elettorale.

12:18 – Renzi: Commissariare Napoli” – “Il risultato peggiore del Pd è a Napoli, è un risultato che riguarda la città di Napoli dove il Pd non riesce ad esprimersi al meglio. Napoli è città meravigliosa ma è un baco per il Pd”. Così Matteo Renzi aggiungendo che alla prossima direzione proporrà “una soluzione commissariale molto forte”.

12:15 – Renzi: “Il Pd ha problemi” – “Io non sono soddisfatto, questo ci porterà a fare un ballottaggio il più forte possibile: occhio ai numeri perché nella stragrande maggioranza delle città i nostri candidati sono sopra il 40%. Il Pd ha problemi che deve affrontare e ci impegneremo per affrontarli”. Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa al Pd

11:59 – Napoli, Lettieri: “Non tiro la giacca a nessuno” – “Non voglio tirare per la giacca nessuno, ma ho fatto un programma e su questo dobbiamo discutere”. Lo dice Gianni Lettieri, candidato sindaco di Napoli. “Voglio confrontarmi con tutte le forze sane – afferma – che vogliono il cambiamento. Io vengo dal popolo e al popolo rispondo. Sono l’unico candidato civico. Palazzo San Giacomo è stato scosso da una questione morale senza precedenti. Riporterò l’etica e la trasparenza. Aprirò porte e finestre. Voglio strappare Napoli dalle mani dei politicanti”, conclude.

11:52 – Brunetta: “Dove c’è il Pd noi non ci siamo” – “Siamo sempre e comunque alternativi al Pd. Dove c’è il Pd noi non ci siamo. Dappertutto: a Torino, a Roma, a Milano dove abbiamo un nostro candidato”. Lo dice il capogruppo Fi alla Camera Renato Brunetta, parlando del voto alle comunali e dei ballottaggi. A chi gli chiede se dunque Fi sia pronta a votare i candidati M5S, Brunetta replica: “Traete voi le conseguenze”.

11:42 – Fassino: “Non è tempo di operazioni politiche” – “Non è tempo per una operazione politica, il ballottaggio è un voto diverso dal primo turno e mi rivolgerò a tutti i torinesi”. Così Piero Fassino, sindaco uscente di Torino del Pd che tra quindici giorni sfiderà al ballottaggio la candidata pentastellata Chiara Appendino. “Mi rivolgerò sia ai cittadini che mi hanno già votato – aggiunge alle telecamere di Sky – sia quelli che non lo hanno fatto, compresi gli elettori 5 Stelle. Perché un conto è votare 5 Stelle al primo turno, un altro scegliere il sindaco”.

11:18 – Di Maio (M5S): “La nostra rivoluzione gentile sta vincendo” – “Il Movimento 5 Stelle andrà al ballottaggio in tanti comuni italiani e soprattutto a Roma e Torino con un risultato storico. Gli italiani ci hanno riconosciuto la capacità di governare e dobbiamo essere onorati della loro fiducia. Stiamo cambiando questo Paese con onestà e partecipazione. È la nostra Rivoluzione gentile, a cui partecipano sempre più persone. Coraggio!”. Così l’esponente del direttorio M5s Luigi Di Maio sul blog di Beppe Grillo.

11:15 – Quagliariello: “Al ballottaggio non voterò Giachetti” – “Al ballottaggio a Roma non voterò Giachetti”. Lo annuncia il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’, ospite del Corriere Tv. “Se Renzi dice che fa le riforme per spazzare via le opposizioni, se vuole spaccare il Paese sulle regole per poter poi governare con un trasformismo permanente come sta facendo al Senato in questa legislatura, chi sta all’opposizione – spiega Quagliariello – non si pone proprio il problema di dove stare.

10:55 – Rossi: “Non è un buon risultato” – “Il Pd non ottiene un buon risultato: se lo paragoniamo poi alle elezioni precedenti, sia amministrative che europee, c’è un evidente arretramento”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. “Non serve rincorrere il centro politico e sociale, specialmente in una fase in cui la politica tende a radicalizzarsi”, ha detto.

10:54 – Speranza: “L’alleanza con Verdini fa perdere voti” – Il risultato del voto “è un primo segnale che dice che dove c’è il centrosinistra ci sono i risultati migliori. Se invece ci sono alleanze improprie, guardando a destra o a Verdini, gli elettori si voltano dall’altra parte”. Lo dice Roberto Speranza deputato che guida Sinistra riformista, area della minoranza Pd, commentando l’esito delle comunali ai microfoni di Rainews 24. Ora, aggiunge, “tutto il Pd deve impegnarsi per vincere”.

10:49 – Salvini: “Mi spiace per la Meloni” – “Mi spiace davvero, di cuore, per la Meloni. Ma lì purtroppo Berlusconi ha sbagliato, guardando al passato…”: lo ha detto il leader leghista, Matteo Salvini, commentando il risultato elettorale nella capitale. “Adesso – ha aggiunto – bisogna ricostruire il centrodestra, ma su nuove basi e non certo sulle poltrone o guardando al passato. Un centrodestra forte, libero e orgoglioso”.

10:45 – Varese, vince il centrodestra ma è ballottaggio – A Varese il nuovo sindaco sarà deciso il 19 giugno con il ballottaggio. Paolo Orrigoni, candidato del centrodestra, per poco non ha raggiunto la vittoria al primo turno. Con il 47,10% delle preferenze si dovrà scontrare con Davide Galimberti (41,96%) a cui nei giorni scorsi è venuto a dare la volata finale il premier Matteo Renzi. In città il primo partito risulta essere il Pd con 24,29% seguito dalla Lega Nord con il 16,24 e Forza Italia (11,15%).

10:44 – Salvini: “Renzi stra-indebolito dal voto” – “Renzi esce stra-indebolito dal voto”: lo ha detto Matteo Salvini, commentando a radio Padania il risultato elettorale. “Adesso vinciamo i ballottaggi, poi parte la battaglia per il referendum – ha aggiunto – per cacciare Renzi. Mentre il risultato dei 5 Stelle merita rispetto e andrà analizzato perché loro sono anti-sistema e contro la cricca europea”.

10:41 – Salvini: “Felice del dato” – “Il dato della Lega, al di là delle chiacchiere notturne e dei sondaggi, è incredibile”: lo ha detto Matteo Salvini, parlando a Radio Padania. Salvini ha fatto una disamina dei risultati sul territorio. “A Milano la partita non è solo aperta ma di più…ieri sera dicevano che il Pd era avanti di sei-sette punti e invece… La battaglia di Milano si gioca il 19 giugno anche perché molti elettori ieri non hanno votato”. “Sono felice del dato Lega – ha concluso – dove ci siamo si vince”.

10:40 –  Ormai è ballottaggio nella Capitale – A Roma è ormai ballottaggio Raggi-Giachetti, con il Movimento 5 Stelle che si afferma prepotentemente, per la prima volta, come il primo partito della Capitale, attestandosi a quota 35,43%. Questo è l’esito che appare certo superato con il 90% delle sezioni scrutinate. Crolla il Pd che si attesta al 17,2% contro il 26,26% delle comunali del 2013 e addirittura il 43,07% delle Europee. La Raggi ottiene il 35,34, mentre il candidato dem la insegue, a distanza, con 24,78%. Una Roma politicamente nuova, segnata da Mafia Capitale e dall’epilogo dell’amministrazione di Ignazio Marino.

10:35 – Conferenza stampa di Renzi – Alle 12, presso la sede del Nazareno in via Sant’Andrea delle Fratte 16, il segretario nazionale del PD Matteo Renzi, i vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, il presidente dell’Assemblea nazionale Matteo Orfini e la responsabile Enti locali Valentina Paris, incontreranno i giornalisti in conferenza stampa per commentare i risultati del voto amministrativo di ieri.

10:25 – Cagliari, Zedda confermato al primo turno – E’ l’unico candidato sindaco in Italia ad aver vinto al primo turno in questa tornata delle amministrative. Massimo Zedda, esponente di Sel, se cinque anni fa era stato una sorpresa, diventando sindaco di Cagliari a 35 anni dopo aver sconfitto al ballottaggio l’ex parlamentare Massimo Fantola (Riformatori) in una città governata nei 20 anni precedenti dal centrodestra, oggi è una conferma che ha messo evidentemente tutti d’accordo, anche chi politicamente non è schierato dalla sua parte.

10:24 – E’ la Raggi la star dei media stranieri – E’ Virginia Raggi la star internazionale del primo turno delle comunali italiane, alla quale dedicano titoli le homepage dei principali quotidiani esteri, dove la candidata dei Cinque Stelle posa sorridente in foto mentre deposita la sua scheda nell’urna. La candidata romana del M5S “spicca il volo nell’elezione del sindaco di Roma”, ricorda il britannico GUARDIAN, che la definisce la “candidata anti-establishment”, mentre per il FINANCIAL TIMES (FT), “I romani consegnano un rimprovero populista a Renzi. La Raggi vince il primo turno nel tentativo di diventare la prima sindaco donna della città eterna”. E se i francesi LE MONDE e LE FIGARO con titoli quasi identici si limitano e rilevare che “la candidata anti-partiti Virginia Raggi è in testa al primo turno delle municipali a Roma”, lo spagnolo EL PAIS, nel sottotitolo osserva: “Matteo Renzi avverte che il risultato delle elezioni locali non costituisce un test per il suo governo”. Per EL MUNDO, “Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle prendono la guida al primo turno delle elezioni a Roma” In Germania, FRANKFUERTER ALLGEMEINE ZEITUNG (FAZ) titola: “Il candidato del partito di Beppe Grillo in testa. A Roma un partito di protesta fa incetta di voti” mentre “anche in Italia faticano i partiti storici”: Più in sordina, la Sueddeutsche Zeitung che si limita a prendere atto del fatto che “sarà il ballottaggio a decidere il nuovo sindaco di Roma” e che la Raggi “è in testa”.

9:45 – Fedriga: “A Roma io voterei l’alternativa al Pd” – “Se fosse per me, a Roma andrei a votare al ballottaggio e sceglierei l’alternativa al Pd”. Lo dice il capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga. “Troviamo scorretto – spiega Fedriga – fare come con le truppe cammellate di una volta. Ai nostri elettori lasciamo libertà. Ma io non voterei il candidato del Pd al ballottaggio”.

9:43 – Parisi: “Tre mesi fa non mi conosceva nessuno” – “E’ stato un risultato straordinario” a cui nessuno avrebbe pensato “tre mesi fa”: così Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra a Milano ha commentato il risultato alle elezioni dove andrà al ballottaggio con Beppe Sala del centrosinistra. “Tre mesi fa – ha detto Parisi a Mattino 5 – non mi conosceva nessuno e Sala aveva avuto un anno di ribalta con la vetrina di Expo”.

9:41 – Roma, Raggi in testa in 13 municipi su 15 – Virginia Raggi è in testa in 13 municipi della Capitale su 15. Roberto Giachetti è primo solo nel I (centro storico) e nel II (Parioli San Lorenzo). E’ il quadro del voto a Roma quando a 2167 sezioni scrutinate su 2600, pari all’83,35%, secondo i dati riportati dal sito del Campidoglio. Raggi fa l’en plein di preferenze a Ostia, il X municipio commissariato per mafia, sfiorando il 44% dei voti. Va forte anche a Tor Bella Monaca (VI municipio), periferia della Capitale, dove raggiunge quota 41,04% e dove anche Giorgia Meloni, che lì aveva scelto di chiudere la sua campagna elettorale, raggiunge il suo miglior risultato con il 25,61% superando Roberto Giachetti che si ferma al 17,4%. Meloni con il 23,41 supera Giachetti (22,25) anche nel V Municipio (Pigneto, Prenestino, Centocelle) quartieri storicamente rossi.

9:35 – Trieste, Dipiazza oltre il 40% – Primi dati a sorpresa dello spoglio per le elezioni comunali a Trieste, iniziato stamani alle ore 8.00, con lo sfidante del centrodestra, l’ex sindaco Roberto Dipiazza, che sopravanza nettamente il sindaco uscente del centrosinistra, Roberto Cosolini, al momento non oltre il 30%. La tendenza appare netta dopo lo scrutinio dei primi 20 seggi, anche se Cosolini con l’andare del tempo appare in rimonta, e comunque conferma il dato di una rilevazione sulle intenzioni di voto, circolata ieri sera, che dava l’esponente del centrodestra in vantaggio sul primo cittadino uscente. Si prospetta per ora un ballottaggio tra i due candidati più forti – anche se a posizioni invertite – mentre non sfonda il candidato del M5S, Paolo Menis, più indietro sotto il 20%. Alla competizione amministrativa del capoluogo giuliano si erano presentati ben 11 candidati sindaco.

9:28 – Parisi: “Referendum, Renzi lo inquina” – “Il voto sul referendum sarà inquinato da Renzi, che ha voluto mettere se stesso in gioco a fronte delle regole da cambiare. Un errore che schiererà le forze politiche in modo anomalo”. Lo dice il candidato sindaco del centrodestra a Milano Stefano Parisi a Agorà. “Io – annuncia – dirò la mia a ridosso di ottobre”.

9:26 – Fedeli: “Non è un dato nazionale” – In vista dei ballottaggi “dobbiamo ragionare su come si fa a vincere, sulle coalizioni e sulle alleanze”. Lo dice la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli (Pd) a Rainews. Secondo Fedeli, il voto amministrativo è un “voto sulle città e semplificare sarebbe un errore. Lo dimostra il risultato M5S, che fa bene a Roma e in gran parte a Torino, ma che non è un dato nazionale”.

9:25 – Parisi: “Sembrava impossibile” – “Abbiamo conseguito un risultato molto positivo. Tre mesi fa sembrava impossibile arrivare al ballottaggio”. Lo dice Stefano Parisi, candidato del centro destra a sindaco di Milano, ad Agorà. Parisi dice di non aver ancora sentito il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala.

9:20 – Gasparri: “Né Giachetti, né Raggi” – “A Roma né Giachetti né Raggi. Ci mancherebbe pure…”. Lo afferma Maurizio Gasparri (FI) riferendosi al sostegno del suo partito al ballottaggio per il Campidoglio.

9:04 – Gotor, minoranza Pd: “E’ finito il tempo dell’arroganza” – “Milano dice che la destra c’è, Roma che 5stelle non sono “nuovi barbari”, l’Italia che per noi è finito il tempo dell’arroganza”. Lo scrive su Twitter il senatore della minoranza Pd Miguel Gotor.

8:55 – Gelmini: “Uniti si vince” – “A Milano ci sono tutte le condizioni per vincere. Il secondo turno è un’altra partita dal primo, dove conta molto lo spessore dei candidati. E Parisi ha già dimostrato di averne molto”. Così l’ex ministro Mariastella Gelmini, capolista di Forza Italia a Milano, in un’intervista alla Stampa in cui evidenzia: “Quando ci presentiamo uniti con candidati moderati e riformisti, il centrodestra vince”. Al ballottaggio “la strategia sarà quella di dialogare con tutta la città, per essere sempre di più il candidato dei milanesi. Parisi dovrà parlare a tutti”, dice Gelmini. Nei ballottaggi tra Pd e M5S, come quello di Roma, “noi siamo alternativi al Pd, quindi escludo convergenze sul Partito democratico”, afferma Gelmini. “C’è distanza anche rispetto ad altri schieramenti, ma si vedrà, si entrerà città per città nelle proposte dei candidati. Ma mi sento di escludere accordi col Pd”.

8:50 – Serracchiani (Pd): “I grillini hanno poco da festeggiare” – “Il ballottaggio parte da zero a zero: è il secondo tempo, ma si gioca ripartendo daccapo”. Andarci a Roma “dimostra che il lavoro fatto in questi mesi ha rafforzato la presenza del Pd e del candidato Giachetti. E ci sono tutte le condizioni perché i romani votino per la capacità e la competenza, anche se molta rabbia e delusione si è canalizzata al primo turno nel voto alla Raggi”. Intervistata dalla Stampa, la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani auspica che “l’elettorato della sinistra si ritrovi nel programma di Giachetti, al di là delle dichiarazioni fatte finora. Bisognerebbe evitare ovunque – sottolinea – che le divisioni facciano vincere populismi e anti-politica”. “Essere al ballottaggio dovunque tranne a Napoli conferma una presenza più che attiva del Pd. Riteniamo di aver gettato le basi di una buona affermazione”, dice Serracchiani. Quanto all’M5S, “possiamo dire che, al di là di Roma e Torino, per il resto i grillini non abbiano troppo da festeggiare”.

8:34 – Cagliari, Zedda al 51,38% – Per Massimo Zedda, sindaco uscente di Cagliari ed esponente di Sel sostenuto dal centrosinistra e dal Psd’Az, si conferma il trend della notte (oltre il 50% dei voti) con un vantaggio ora rilevante sul candidato del centrodestra, l’ex senatore di Fi e Pdl Piergiorgio Massidda. Lo scrutinio di 116 sezioni su 174 ha confermato, infatti, il 51,38% per Zedda contro il 31,97 per Massidda. Distanziati gli altri cinque candidati alla carica di sindaco: Maria Antonietta Martinez (M5S) è al 9,07%; Paolo Matta (Civica La Quinta A) al 2,38%; Enrico Lobina (Civica al 2,18%); Paolo Casu (Civica) all’1,75%; e Alberto Agus (Il popolo della famiglia) all’1,22%.

8:20 – Renzi sul Corriere: “I grillini non saprebbero governare la Capitale” – Secondo il premier Renzi queste Amministrative “non andranno malissimo” (per il Pd, ben si intende). Ma c’è il dato di Roma che preoccupa, e non si sta parlando solo della percentuale del partito che veleggia attorno a un risicato 15 per cento: “I grillini non saprebbero governare la Capitale, tanto meno nelle condizioni in cui è ridotta”.

8:18 – La dichiarazione di Grillo – Grillo sul suo Blog: Per il M5s “è un risultato storico” e ora “cambiamo tutto”. Così Grillo commenta, a notte alta, il voto delle elezioni comunali e in particolare il risultato dei pentastellati a Roma e Torino. “Un risultato storico!”, è scritto a lettere maiuscole per due volte in un post dove si rileva anche che a Savona si profila il ballottaggio, grazie a Salvatore Diaspro, a Bologna Max Bugani “ha raddoppiato i voti delle precedenti elezioni comunali, a Milano con Gianluca Corrado il MoVimento 5 Stelle è passato dal 3% a circa il 10% e a Napoli con Matteo Brambilla dall’1 al 10%”. Inoltre “ci sono già alcuni sindaci eletti al primo turno (per ora Fossombrone e Vigonovo)”. Insomma, “Il MoVimento 5 Stelle è lento ma inesorabile. Cambiamo tutto!”.

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7 commenti

  1.   

    robyuankenobi – Obi-Wan Kenobi – ROBYLUCCHI
    …Parisi-passera…???…

     

    Originariamente inviato da robyuankenobi:

    alcune considerazioni. vero destra e sinistra ideologicamente non esistono più . esiste una destra volta verso i meno abbienti ed una sinistra imborghesita , piena di ..neo ricchi, di fighettame, di gauchisti au caviar, burocrati  ceti alti del settore bancario. in pratica il mondo si è rivoltato. lo dicevo da molto tempo ed ora giungon le conferme. la sinistra vinve ai parioli a roma e in via montenapoleone a milano. sECONDA considerazione . sIA dove vincono che dove falliscono le donne son diventate protagoniste. Giusto o sbagliato dico il mio pensiero. Quando sono arroganti le donne lo sono più degli uomini. quando sono cattive le donne lo sono più degli uomini. trovare ai vertici le boschi , le madia, le serracchiani, ecc mi fa’ rimpiangere i vecchi maschi.Terza considerazione. il PD  sic rebus stantibus non è più il promo partito. presto diventerà il terzo partito d’Italia. Se guardate le percentuali  dei singoli partiti il pd prende percentuali  ridicole anche nelle sue roccheforti. Quarta considerazione. il centrodestra se unito è ancora una alternativa. A roma avrebbe raggiunto..con le liste minori di destra, circa il 40. Quinta considerazione. dice matteo renzi che il pd ha un problema. Che qualcuno lo avverta che il problemaq è lui. Sesta considerazione  si dice che berlusconi sia finito. certo dai plebisciti è calato parecchio ma, volere o volare il 60 per 100 dei voti del centrodestra son riconducibili a lui. Ora se gli fosse rimasto un minimo di intelligenza dovrebbe passare la mano. Ad esempio al duo  Parisi-passera . uno candidato  a presidente del consiglio l’altro segretario. 

     

  2.   

    Ma ancora con questi titoli? Se c’è un partito antipolitica, populista e leaderista in Italia è il PD di Matteo Renzi. Senza ormai più radicamento sul territorio e con la base è ancora il PD.

  3.   

    alcune considerazioni. vero destra e sinistra ideologicamente non esistono più . esiste una destra volta verso i meno abbienti ed una sinistra imborghesita , piena di ..neo ricchi, di fighettame, di gauchisti au caviar, burocrati  ceti alti del settore bancario. in pratica il mondo si è rivoltato. lo dicevo da molto tempo ed ora giungon le conferme. la sinistra vinve ai parioli a roma e in via montenapoleone a milano. sECONDA considerazione . sIA dove vincono che dove falliscono le donne son diventate protagoniste. Giusto o sbagliato dico il mio pensiero. Quando sono arroganti le donne lo sono più degli uomini. quando sono cattive le donne lo sono più degli uomini. trovare ai vertici le boschi , le madia, le serracchiani, ecc mi fa’ rimpiangere i vecchi maschi.Terza considerazione. il PD  sic rebus stantibus non è più il promo partito. presto diventerà il terzo partito d’Italia. Se guardate le percentuali  dei singoli partiti il pd prende percentuali  ridicole anche nelle sue roccheforti. Quarta considerazione. il centrodestra se unito è ancora una alternativa. A roma avrebbe raggiunto..con le liste minori di destra, circa il 40. Quinta considerazione. dice matteo renzi che il pd ha un problema. Che qualcuno lo avverta che il problemaq è lui. Sesta considerazione  si dice che berlusconi sia finito. certo dai plebisciti è calato parecchio ma, volere o volare il 60 per 100 dei voti del centrodestra son riconducibili a lui. Ora se gli fosse rimasto un minimo di intelligenza dovrebbe passare la mano. Ad esempio al duo  Parisi-passera . uno candidato  a presidente del consiglio l’altro segretario. 

  4.   

    E’ che fa rima con Chiamparino…
     

    Originariamente inviato da Consuelo: Ciò che mi stupisce è che qualcuno abbia potuto ancora votare Fassino.
     

    Originariamente inviato da Mulder:
     
    RENZI ha ragione ..!  e’ solo un voto di protesta…di una massa di ignoranti, quelli che hanno dovuto restituire gli 80 euro, di altri che non sono riusciti a strappare qualche privilegio od assunzione parentale, ed anche di quei bischeri che si sono fatti fregare da Banca Etruria..!! E’ la realta’ di un partito in stato preagonico, un sacco vuoto cucito col filo degli interessi di bottega, tenuto gonfio dal fiatone di quelli che cercano disperatamente di tenersi aggrappati alla poltrona, e dall’aria compressa del pensiero unico. Resta solo il No al referendum per seppellire il mostro di Firenze…

     

     

  5.   

    Ciò che mi stupisce è che qualcuno abbia potuto ancora votare Fassino.

    Originariamente inviato da Mulder:


     

    RENZI ha ragione ..!  e’ solo un voto di protesta…di una massa di ignoranti, quelli che hanno dovuto restituire gli 80 euro, di altri che non sono riusciti a strappare qualche privilegio od assunzione parentale, ed anche di quei bischeri che si sono fatti fregare da Banca Etruria..!! E’ la realta’ di un partito in stato preagonico, un sacco vuoto cucito col filo degli interessi di bottega, tenuto gonfio dal fiatone di quelli che cercano disperatamente di tenersi aggrappati alla poltrona, e dall’aria compressa del pensiero unico. Resta solo il No al referendum per seppellire il mostro di Firenze…

     

  6.   

    Ueh! Tu, cerca di non offendermi, ovvia!!!!

  7.   

     

    RENZI ha ragione ..!  e’ solo un voto di protesta…di una massa di ignoranti, quelli che hanno dovuto restituire gli 80 euro, di altri che non sono riusciti a strappare qualche privilegio od assunzione parentale, ed anche di quei bischeri che si sono fatti fregare da Banca Etruria..!!
    E’ la realta’ di un partito in stato preagonico, un sacco vuoto cucito col filo degli interessi di bottega, tenuto gonfio dal fiatone di quelli che cercano disperatamente di tenersi aggrappati alla poltrona, e dall’aria compressa del pensiero unico. Resta solo il No al referendum per seppellire il mostro di Firenze…